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Meloni: “Decreto armi? Finché c'è una guerra aiuteremo l'Ucraina a difendersi”

Politica
©Ansa

La presidente del Consiglio ha parlato al termine del suo viaggio in Bahrain dove ha incontrato il re, Hamad bin Isa Al-Khalifa, il sultano dell'Oman, Haitham bin Tariq Al-Said, e l'Emiro del Kuwait, Misha'al Al-Ahmad Al-Sabah. La premier tra le altre cose ha parlato del nuovo decreto di proroga degli aiuti militari a Kiev che sarà confermato entro la fine dell’anno e ha ribadito che “non vuol dire lavorare contro la pace”

“Finché ci sarà una guerra faremo quello che possiamo fare, come abbiamo sempre fatto, per aiutare l'Ucraina a difendersi". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla fine della missione in Bahrain parlando del nuovo decreto di proroga degli aiuti militari a Kiev. La presidente del Consiglio al termine del suo viaggio nel Paese è tornata a parlare della situazione in Ucraina con Mosca che continua a non rendersi disponibile alla soluzione del conflitto. Tuttavia, ha detto Meloni, “bisogna continuare a lavorare e spingere per una pace giusta, sostenibile e duratura" e “chiaramente noi lavoriamo per la pace”. Meloni ha poi spiegato di aver proposto di lavorare insieme "su un nuovo formato che metta insieme i Paesi del Golfo, del Mediterraneo quindi Medio Oriente, Sud Europa e Nord Africa" e " ho trovato totale piena disponibilità, ragionando sul tema del commercio, sul tema della logistica, sul tema delle interconnessioni, sul tema dell'energia e anche poi tutto quello che porta alla stabilità di quadranti che sono molto sensibili e molto importanti in una fase come questa".

Decreto armi

Il decreto armi ci sarà, ha rassicurato Giorgia Meloni. "La possibilità di inviare aiuti all'Ucraina scade il 31 dicembre”, ha sottolineato, quindi la conferma degli aiuti arriverà entro la fine dell’anno. Poi ha aggiunto: “Non vuol dire lavorare contro la pace. Vuol dire che finché c'è una guerra aiuteremo l'Ucraina a potersi difendere da un aggressore”.

Le parole di Cavo Dragone

La premier ha poi fatto riferimento alle parole dell’ammiraglio Cavo Dragone secondo il quale la Nato sta valutando di essere "più aggressiva" nella risposta agli attacchi informatici, ai sabotaggi e alle violazioni dello spazio aereo da parte della Russia. L’ammiraglio ha quindi detto che un "attacco preventivo" potrebbe essere considerato "un'azione difensiva" ma Giorgia Meloni ha frenato sottolineando che “bisogna misurare molto bene le parole" evitando "quello che può far surriscaldare gli animi. L'ammiraglio Cavo Dragone - ha spiegato la premier - stava parlando di cybersicurezza. Io l'ho letta così: la Nato è un'organizzazione difensiva, oltre a difenderci dobbiamo fare anche meglio prevenzione. Attenzione anche a come si leggono parole che bisogna anche essere molto attenti a pronunciare".

Il viaggio in Bahrain

Giorgia Meloni nel suo viaggio in Bahrain ha incontrato il re del Paese, Hamad bin Isa Al-Khalifa, il sultano dell'Oman, Haitham bin Tariq Al-Said, e l'Emiro del Kuwait, Misha'al Al-Ahmad Al-Sabah. La cooperazione coi Paesi del Golfo, ha commentato la premier, "penso vada strutturata di più, guardando al Mediterraneo come punto di riferimento delle rotte marittime del commercio internazionale, alle interconnessioni che partendo dall'Asia arrivano agli Stati Uniti passando per l'Europa e per l'Africa".