Relazione intelligence, guerre e cyberattacchi in crescita

Sono oltre 50 i conflitti tradizionali che insanguinano il pianeta e le guerre ibride sono in crescita. È un mondo attraversato da tensioni di diversa natura quello descritto dalla relazione annuale 2025 messa a punto dalla nostra intelligence sulla politica dell'informazione per la sicurezza, a cui hanno preso parte, tra gli altri, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il direttore del Dis Vittorio Rizzi e il direttore dell'Aise Giovanni Caravelli. Mantovano ha esortato maggioranza e opposizione a remare nella stessa direzione. "Propongo di tornare a terra e di uscire dalla bolla del risibile. Quando è in gioco la sicurezza nazionale non dovrebbe esserci questa diversità di spartiti a seconda di chi governa. Faccio un esempio: nel 2015, governo Renzi, furono rafforzati gli strumenti, anche di intelligence, per contrastare il terrorismo - ha osservato Mantovano - avvenne sulla scia dell’emergenza: una raffica di attentati in Europa e in Medio Oriente aveva ridestato l’attenzione sugli attentati jihadisti. Tra le nuove misure introdotte vi fu l’estensione delle cosiddette garanzie funzionali cioè della copertura giuridica degli agenti dei Servizi per l’infiltrazione in ambienti terroristici". Mantovano precisa che "i numeri evidenziano una recrudescenza della violenza di matrice islamista in Europa e abbiamo proposto di rafforzare le norme che furono adottate già dieci anni fa". Russia e Cina protagoniste di offensive ibride contro l’Occidente Nel contesto geopolitico attuale "la raccolta informativa ha consentito di rilevare il significativo aumento delle offensive cyber perpetrate da molteplici attori della minaccia che appaiono verosimilmente contigui ad apparati governativi stranieri". Nel 2024 il monitoraggio della minaccia ibrida ha permesso di individuare Russia e Cina come gli attori principali capaci di campagne coordinate in grado di sfruttare alcune caratteristiche strutturali e attaccare le debolezze sistemiche dei Paesi occidentali. Accanto alle guerre informatiche sul territorio ucraino si consuma un conflitto tradizionale che ricorda quelli del Novecento. "Dall’inizio del 2024 le truppe di Mosca hanno assunto l’iniziativa in quasi tutti i settori del fronte, concretizzando progressivi guadagni territoriali sempre più ampi: la Russia ha acquisito sei volte più territorio nel 2024 che nel 2023, anche se al prezzo di perdite altissime". Rischi crescenti da estrema destra suprematista Nel 2024, si legge, "si è confermato il trend di progressivo innalzamento del rischio derivante dall’estrema destra suprematista internazionale che spesso si declina in rete attraverso la diffusione di incitazioni alla violenza nichilista, indiscriminata e d’impronta politica e razziale. Nel 2024 si è confermato il trend di progressivo innalzamento del rischio derivante dall’estrema destra suprematista internazionale, che spesso si declina in rete attraverso la diffusione di incitazioni alla violenza nichilista, indiscriminata e d’impronta politica e razziale. In aumento sono risultati, infatti, i casi di radicalizzazione di soggetti giovani – anche minorenni – e di piccoli gruppi che sono in costante contatto con utenti di altre nazionalità tramite piattaforme digitali di messaggistica istantanea".

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