La premier, ospite su Rete 4, ha risposto con una battuta alle domande sulla stabilità del governo dopo le liti. Tra gli argomenti toccati nell'intervista poi la crisi dell’auto con le dimissioni di Tavares da ad di Stellantis, l’offerta di acquisizione di UniCredit a Bpm, i fondi per la sanità, il progetto Albania sui migranti
"Litighiamo tutti i giorni, litighiamo la mattina e beviamo un bicchiere di vino insieme la sera". Ironizza così Giorgia Meloni, intervistata a Quarta Repubblica su Rete 4, in merito alle discussioni che negli ultimi giorni hanno turbato l’equilibrio della maggioranza. Tra gli ultimi episodi fonte di crisi la votazione per il taglio del canone Rai, dove Forza Italia e Antonio Tajani hanno voltato le spalle a Fratelli d’Italia e Lega votando con l’opposizione. Dopo la battuta, però, la premier è tornata seria: "No, non litighiamo, qualche inciampo c'è è fisiologico ma sappiamo che cosa gli italiani sperano e si aspettano. Il governo non cadrà".
Crisi Stellantis
Molti gli argomenti toccati dalla premier nel corso dell’intervista. Giorgia Meloni, tra le altre cose, ha commentato la crisi di Stellantis e le dimissioni di Carlos Tavares da amministratore delegato del gruppo automobilistico. "Faremo del nostro meglio - ha detto - per difendere l'occupazione e l'indotto. Abbiamo un tavolo con Stellantis convocato a metà dicembre, speriamo possa essere quello risolutivo". E ha aggiunto: "Non entro nel merito delle scelte di una grande multinazionale. Credo che l'uscita di Tavares sia il figlio di alcune battaglie sindacali molto forti fatte particolarmente dai sindacati francesi e americani. Quello italiano rispetto a queste urla era un pò afono".
Leggi anche
Stellantis, perché Tavares si è dimesso e cosa succede adesso
Governo e magistratura
"Io ho cominciato a fare politica quando hanno ucciso Paolo Borsellino”. ha detto la premier rispondendo a una domanda sul cosiddetto “bavaglio” ai magistrati, saltato dal decreto giustizia varato nei giorni scorsi dal Cdm. “Non cadrò mai - ha proseguito - nella trappola del racconto della politica contro la magistratura. Io sto sempre nel racconto delle brave persone che devono darsi una mano a far camminare lo Stato italiano e quindi distinguo i pochi magistrati secondo me molto ideologizzati dalla stragrande maggioranza di una magistratura che cerca di fare il suo lavoro in condizioni di difficoltà". E ha aggiunto: “Dopodiché però ricordo che rispetto a quella norma esiste già nel regolamento comportamentale dei magistrati una norma che dice che tu non dovresti esprimere opinioni su materie che sono oggetto di quello che stai trattando: se io avessi domani un magistrato che dice dobbiamo chiudere Quarta Repubblica di Nicola Porro, poi non sarebbe quello il giudice giusto imparziale per decidere in un tribunale".
Leggi anche
Nordio: "Toghe non critichino leggi". Albano: "Governo vuole scontro"
UniCredit e Banco Bpm
Tra gli argomenti trattati nel corso dell’intervista anche l’offerta di UniCredit per l’acquisizione di Banco Bpm. "Quello a cui noi normalmente dobbiamo stare attenti - ha detto Giorgia Meloni - è se i grandi risparmi degli italiani vengono controllati da centrali che hanno il loro core business in Italia. Perché se non abbiamo questo, quei risparmi degli italiani non verranno reinvestiti in Italia, quindi è un tema sul quale il governo chiaramente sa qual è il suo mandato, qual è la sua responsabilità e si regola di conseguenza". L'operazione di UniCredit, ha spiegato la premier, “è un'operazione di mercato, dopodiché il governo ha degli strumenti per intervenire qualora dovesse rilevare che l'operazione non rientra nell'ambito dell'interesse nazionale. Ma questo è un file che sta seguendo il ministro Giorgetti, mi fido molto del suo giudizio sulla materia e quindi facciamo delle valutazioni assolutamente neutrali, ma nell'interesse nazionale italiano". Poi su Monte dei Paschi: "Abbiamo discusso per anni di una Monte dei Paschi di Siena che drenava i soldi dei cittadini perché dovevamo salvare Monte dei Paschi di Siena: è stato fatto un lavoro molto importante anche da questo governo, Monte dei Paschi è stata risanata, è stata per parti messa sul mercato, il 15% è stato venduto non più tardi di poche settimane fa e chiaramente rientra all'interno di questa strategia, all'interno di questa partita. Le politiche fatte in maniera seria poi danno dei risultati di sistema".
Potrebbe interessarti
Unicredit-Bpm, smentiti i 6mila esuberi previsti dal Ceo Castagna
Progetto Albania sui migranti
"Il progetto in Albania è fallito? Ma quando mai...". Risponde così poi la premier in merito al progetto del governo con Tirana sui centri per migranti. "L'Albania funzionerà. Io non prendo impegni che non ritengo di poter mantenere. Ci sono delle soluzioni. Ci sto lavorando. Il progetto dell'Albania deve funzionare. Farò tutto quello che devo fare per farlo funzionare. Credo che sia un progetto assolutamente innovativo e non è un caso che sia attenzionato dalla quasi totalità dei Paesi dell'Unione europea, è un cambio totale nella gestione dei flussi migratori. Ci sono delle soluzioni per farlo funzionare, fermo restando che attendiamo la Cassazione, e abbiamo la Corte di giustizia europea. E vedremo anche quanto sostegno alla posizione italiana ci sarà di fronte alla Corte di giustizia europea quando arriverà questo giudizio. In ogni caso io sto lavorando anche su altre soluzioni e alla fine funzionerà. E guardi, non mi dica che ormai è fallito".
Leggi anche
Albania, rientrano in Italia gli operatori dei centri per migranti
Sanità
Si arriva poi all'argomento fondi per la sanità. "Numeri alla mano - spiega la premier -quando noi siamo arrivati al governo c'erano 126 miliardi per la sanità, nel 2025 ci saranno 136,5 miliardi, quindi 10 miliardi e mezzo di euro in più. Come si faccia a sostenere che abbiamo tagliato il fondo sanitario nazionale per me è un mistero.E quando sento dirlo dalla segretaria del Pd, un pò mi vergogno per Elly Schlein".