Manovra, è scontro su sanità e pensioni. Meloni: "Si concentra su priorità"

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Per la premier la Legge di Bilancio si focalizza su “lavoro, salari, famiglia e sanità e lo fa senza aumentare le tasse e mantenendo i conti in ordine”. L’opposizione però attacca sul fronte previdenziale: "Un'elemosina senza pudore", dice il leader M5s Giuseppe Conte. Mentre per la segretaria Dem Elly Schlein è confermata "una batosta clamorosa per il servizio sanitario nazionale"

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La Manovra per il 2025 si concentra sulle priorità, "lavoro, salari, famiglia e sanità e lo fa senza aumentare le tasse e mantenendo i conti in ordine”: a rivendicarlo è la premier Giorgia Meloni, mentre la Legge di Bilancio arriva in Parlamento con le annunciate misure per ridurre le tasse ai lavoratori e aiutare le famiglie. Nel testo aumentano i promessi "sacrifici" a carico di banche e assicurazioni, ci sono i tagli ai ministeri e il tetto agli stipendi dei manager degli enti, ma è sulla sanità che si consuma lo scontro: le risorse deludono i sindacati dei medici che proclamano lo sciopero. E anche l'aumento delle pensioni minime fa discutere: per gli anziani con l'assegno più basso - calcolano i sindacati - sono 10 centesimi al giorno.

La premier difende la Manovra

Il testo della Manovra, che è stato ‘chiuso’ nella notte tra martedì e mercoledì al ministero dell’Economia, è stato firmato ieri mattina dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella prima dell’invio in Parlamento. Con il testo depositato in Aula si apre l'iter di conversione che quest'anno, per l'alternanza, parte dalla Camera. I parlamentari avranno un 'tesoretto' da 120 milioni per le modifiche. "Chiederemo alla maggioranza di limitare gli emendamenti", ha fatto sapere il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, che spera di arrivare all'ok definitivo "prima di Natale”. La premier Giorgia Meloni ha confermato che la Legge di Bilancio vale 30 miliardi per il 2025. La presidente del Consiglio è anche tornata ad attaccare il Superbonus, senza il quale "avremmo potuto" ampiamente "aumentare le minime" con "20mila euro per ogni pensionato”, e ha rivendicato: si concentra sulle priorità, "lavoro, salari, famiglia e sanità e lo fa senza aumentare le tasse e mantenendo i conti in ordine”. Meloni ha poi fatto intendere che dal prossimo anno la sfida sarà quella di ridurre gli scaglioni per il ceto medio.

Che cosa prevede la Manovra

Sono diverse le misure previste dalla Manovra, a partire dal nuovo meccanismo per rafforzare le busta paga dei dipendenti con un bonus fino a 20 mila euro e un meccanismo fiscale a decalage fino a 40mila euro. Presente anche una stretta sulle detrazioni per chi ha un reddito oltre i 75mila euro con quoziente familiare, un tetto ai compensi per gli enti alle risorse per i contratti pubblici, un’estrazione aggiuntiva per il Superenalotto e il restyling dei bonus edilizi. E ancora si interviene sulle pensioni, con la proroga di Quota 103, Ape sociale e Opzione donna.

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Lo scontro su pensioni e sanità

La Manovra prevede un aumento delle pensioni minime, che dal 2025 salgono del 2,2% a 617,9 euro: tre euro in più dai 614,77 attuali. Ma senza un'intervento sarebbero calate, scese a 604 euro. La Uil pensionati fa i calcoli: i pensionati si dovranno "accontentare di 10 centesimi al giorno per il 2025 e probabilmente circa 4 centesimi per il 2026". Duro l’attacco delle opposizioni: "Un'elemosina senza pudore", la definisce il leader M5s Giuseppe Conte. Ma la stangata arriva anche per la sanità, denunciano le opposizioni. La manovra stanzia 1,3 miliardi per il 2025 e risorse per i contratti. Promettendo assunzioni dal 2026. Per i sindacati dei medici e degli infermieri non basta: si "conferma la riduzione del finanziamento rispetto a quanto annunciato", denunciano Anaao, Cimo e Nursing Up, che il 20 novembre incroceranno le braccia e scenderanno in piazza. È confermata "una batosta clamorosa per il servizio sanitario nazionale", ha accusato la segretaria Dem Elly Schlein. Per Avs è una manovra perversa, che si accanisce contro chi ha di meno. Dalla maggioranza la senatrice di Fi Licia Ronzulli difende l'intervento per le banche: nessun intervento punitivo, sono "soldi liquidi, che verranno usati per la sanità". Ancora più dura la Cgil: “È un vero festival dei tagli al welfare, porterà il Paese a sbattere".

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