Ministro Tajani: "Situazione complicata, italiani lascino il Libano"

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"La situazione è estremamente complicata, ci sono combattimenti in corso, per la massima garanzia è bene che i cittadini italiani se ne vadano dal Libano". Lo ha detto il ministro degli Esteri. "I militari italiani sono nei bunker", ha spiegato il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Serve de-escalation urgente", ha aggiunto la premier Meloni

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"Noi invitiamo tutti i cittadini italiani a lasciare il Libano usando i voli commerciali da Beirut per Milano o per Roma", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Tg2Post. "In questo momento e' bene abbandonare il Paese perche' la situazione e' veramente complicata, ci sono combattimenti in corso. Quindi, per la massima garanzia, e' bene che i cittadini italiani se ne vadano. Naturalmente, ci sono parti del Paese che sono in sicurezza quindi non ci sono particolari rischi. Bisogna valutare le singole realta'. Pero' soprattutto coloro che sono nel sud o nella citta' di Beirut sono a rischio quindi e' bene abbandonare il territorio libanese. Da qualche settimana abbiamo rinforzato la presenza dei carabinieri paracadutisti del Tuscania per garantire la nostra ambasciata". 

Tajani, non cambiano regole ingaggio forze Unifil

Quella dei militari italiani in Libano "è un'operazione di peacekeeping, non di combattenti", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Tg2Post rispondendo a una domanda su eventuali nuove regole di ingaggio. "Credo che non ci sarà un cambiamento delle regole d'ingaggio. Ci potrebbe essere, come noi auspichiamo, un rafforzamento della presenza dell'Unifil con un rafforzamento anche politico maggiore, con maggiori competeze su quel territorio. Però bisogna aspettare una de-escalation. Quindi, che cessi questa frase di crisi". 

Tajani, ridotto numero di militari missione addestramento

"Abbiamo ridotto il numero dei militari a Beirut che si occupano dell'addestramento dei militari libanesi" ha spiegato a Quarta Repubblica su Rete4 il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "D'intesa con il ministro Crosetto, a Beirut sono rimasti soltanto quelli necessari al funzionamento della caserma, gli altri sono rientrati anche perchè in questa situazione non possono operare". 

Tajani, i militari italiani di Unifil sono al sicuro

"I militari italiani in Libano sono schierati al confine fra il territorio controllato da Hezbollah e Israele, ma sono al sicuro perchè  sono fermi nelle caserme quindi non si spostano in luoghi poco sicuri", ha detto a Quarta repubblica su Rete4 il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Ma lo stesso Israele ha garantito che farà  tutto ciò che deve per la sicurezza dei nostri militari". "Israele sta attaccando per creare delle piccole enclave. L'obiettivo di Israele è di spingere Hezbollah oltre il fiume che segna una zona blu. Israele vuole creare una sorta di largo confine fra il Libano e il territorio israeliano, con l'obiettivo di garantire la sicurezza dei civili che vivono al nord di Israele. Quindi le operazioni militari da terra continueranno solo per colpire Hebollah e farla arretrare e testare la loro capacità di reagire"

Crosetto: "Militari italiani nei bunker"

 

“Sto  seguendo personalmente, istante per istante, l'evoluzione della situazione nel Sud del Libano ove, nelle ultime ore, abbiamo assistito ad una ulteriore intensificazione degli scontri. Sono in costante contatto con il Comandante del contingente nazionale, con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, con il Comandante Operativo di Vertice Interforze. Ho mantenuto anche costanti contatti con le la parte israeliana e libanese. Tutti ci auguriamo che la ragione prevalga e non si estenda ulteriormente un conflitto già drammatico. Abbiamo chiesto che le operazioni di Israele siano limitate e mirate ai soli obiettivi militari, evitando di coinvolgere la popolazione, già duramente provata ed il contingente Unifil. 

Da mesi, come Governo Italiano, abbiamo rappresentato in ogni sede che sarebbe stato necessario dare effettiva ed immediata attuazione  alla Risoluzione dell'ONU 1701 (che prevede una fascia di territorio a sud del Litani ed a nord  della Blue Line in cui siano presenti solo le armi delle Forze Armate Libanesi e di UNIFIL) anche modificando regole di ingaggio che non aveva dato i frutti auspicati", ha detto il Ministro Crosetto che ha poi rassicurato: "Il personale  militare italiano ha raggiunto le posizioni protette e al momento si trova precauzionalmente nei bunker. UNIFIL non è un obiettivo diretto degli attacchi, ma non bisogna sottacere che l'aumento del livello e dell'intensità degli scontri rende la situazione delicata. Ho tenuto informati e terrò informati degli ulteriori sviluppi la

Presidenza della Repubblica, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il

Collega Tajani", ha concluso il Ministro della Difesa Guido Crosetto.

Meloni: "De-escalation urgente"

 

"L'Italia continuera' a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e

Libano e il ritorno degli sfollati alle proprie case. Una de-escalation a livello regionale è urgente e necessaria e l'Italia continuerà a fare la sua parte anche in qualità di Presidente del G7". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che sta "seguendo da vicino la drammatica situazione in Libano in contatto costante con i Ministri della Difesa e degli Esteri". In una dichiarazione la premier ha sottolineato come "la protezione dei civili" resti "la priorità così come garantire la sicurezza dei militari del contingente italiano di Unifil

presenti nel sud del Libano". 

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