In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Cdm, ok al dl contro aggressioni medici: arresto in flagranza di reato anche differita

Politica
©IPA/Fotogramma

“Abbiamo dato un'altra risposta concreta a tutela di medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari”, ha detto il ministro della Salute Schillaci dopo il Consiglio dei ministri. Sul tavolo c’era anche il decreto legge di riforma delle regole per i flussi di migranti: secondo quando è emerso, nella riunione di oggi è stato avviato l'esame del provvedimento, ma l’ok è stato rinviato. All'ordine del giorno anche l'aggiornamento dello schema del Piano strutturale di bilancio di medio termine

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

“Oggi abbiamo dato un'altra risposta concreta a tutela di medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, al termine del Consiglio dei ministri in cui è stato approvato il decreto legge per il contrasto ai fenomeni di violenza nei confronti dei sanitari. “Con l'approvazione del decreto legge sulle aggressioni, è immediatamente applicabile l'arresto in flagranza di reato anche differita per chi aggredisce un operatore sanitario. Abbiamo mantenuto un impegno preso con chi ogni giorno si dedica con competenza e dedizione alla cura dei cittadini e non merita di essere oggetto di violenza", ha spiegato Schillaci. Sul tavolo del Cdm c’era anche il decreto legge di riforma delle regole per i flussi di migranti: secondo quando è emerso, nella riunione di oggi è stato avviato l'esame del provvedimento, ma l’ok è stato rinviato a un prossimo Cdm per "ulteriori approfondimenti". "All'ordine del giorno vi era oggi lo schema di decreto legge di modifica in materia di immigrazione dedicato in parte a modifiche sui flussi regolari, a un più stringente contrasto al caporalato e alcune norme sulla sicurezza: si è avviato l'esame, è una materia molto complessa che richiede qualche affinamento che avverrà auspicabilmente al prossimo Consiglio dei ministri", ha spiegato il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, negando contrasti tra le forze politiche. Sull'apertura dei Centri per migranti in Albania, ha aggiunto: "Ha conosciuto difficoltà per la natura del terreno, problematiche emerse in corso d'opera ed eventi atmosferici sfavorevoli avvenuti sia ad agosto che qualche giorno fa. Al più tardi entro la prima decade di ottobre" la struttura "sarà consegnata per i collaudi e dopo qualche giorno pienamente operativa". All'ordine del giorno del Cdm anche l'aggiornamento dello schema del Piano strutturale di bilancio di medio termine.

Il decreto legge sulle aggressioni ai sanitari

Il decreto legge contro le aggressioni, quindi, stabilisce che è “immediatamente applicabile l'arresto in flagranza di reato anche differita per chi aggredisce un operatore sanitario”. Inoltre, Schillaci ha spiegato: “Il decreto inasprisce la pena per chi danneggia beni all'interno o all'esterno di una struttura sanitaria. Non vogliamo più assistere a violenze nei confronti di donne e uomini del servizio sanitario ma neanche alla distruzione di pronto soccorso o reparti”. Il ministro ha detto ancora: “Queste misure si aggiungono alle altre già approvate lo scorso anno, a scopo preventivo e di deterrenza: sono aumentate le pene per gli aggressori, è già prevista la procedibilità d'ufficio, indipendentemente dalla denuncia di chi viene aggredito, e sono stati potenziati i presidi di polizia negli ospedali. Vogliamo che nelle strutture sanitarie e sociosanitarie si lavori in sicurezza, ma sappiamo che accanto a questi doverosi e necessari interventi occorre uno sforzo ancora maggiore sul piano culturale. Per questo continueremo a promuovere, insieme alle categorie, campagne per sensibilizzare i cittadini e rinsaldare il rapporto di fiducia tra paziente e medico".

vedi anche

Napoli, la dottoressa aggredita racconta: "Una spedizione punitiva"

Nordio: "Avrà un forte effetto deterrente"

"Si tratta di un provvedimento molto importante, siamo certi che avrà un forte effetto deterrente", ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante la conferenza stampa post Cdm. "Che queste persone vengano aggredite, offese, o che vengano devastati ambienti e strumenti per la cura dei cittadini è una cosa intollerabile", ha aggiunto. E ancora: “Malgrado le critiche secondo cui il governo tende a 'panpenalizzare', credo che questo provvedimento genererà condivisione".

Le norme sulla videosorveglianza 

In conferenza ha parlato anche il sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha spiegato perché nel dl non sono state inserite le norme sulla videosorveglianza. "È necessario un confronto con le Regioni e con il garante per la privacy. Dal primo gennaio saranno certamente disponibili i presupposti per estendre la videosorveglianza dove necessario", ha detto. E ancora: "È intenzione del governo prevedere nella prossima legge di Bilancio una norma che avrà adeguata copertura finanziaria per l'installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture sanitarie maggiormente interessati da queste aggressioni".

vedi anche

Medici aggrediti, più poliziotti e telecamere: il piano del governo

Le modifiche

In particolare, il decreto legge modifica gli articoli del codice di procedura penale 380 (arresto obbligatorio in flagranza) e 382 bis (arresto in flagranza differita): si estende l'arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o che producono danni ai beni mobili e immobili destinati all'assistenza sanitaria, con la conseguente compromissione del servizio pubblico erogato dalle strutture. Inoltre, si applica l'arresto obbligatorio in flagranza anche "differito", ossia nelle quarantotto ore successive “alla condotta delittuosa inequivocabilmente provata da documentazione videofotografica”. La norma modifica anche l'articolo 365 del codice penale, prevedendo una pena aggravata per chi danneggia beni mobili o immobili all'interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, compresi beni di medici e personale sanitario: reclusione da uno a cinque anni e multa fino a 10.000 euro, con la pena aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite.

vedi anche

Foggia, cosa rischiano i medici aggrediti e indagati

Il Piano strutturale di Bilancio

Durante il Cdm, il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha illustrato il Piano Strutturale di Bilancio di medio termine, con i dati aggiornati alla luce delle revisioni di contabilità nazionale rilasciate dall'Istat lo scorso 23 settembre e dopo il confronto con le parti sociali avvenuto mercoledì scorso. Nel dettaglio, ha fatto sapere il Mef, i tassi di crescita della spesa primaria netta previsti, che nell'arco dei 7 anni avranno una traiettoria media vicina all'1,5%, sono: 1,3% nel 2025; 1,6% nel 2026; 1,9% nel 2027; 1,7% nel 2028; 1,5% nel 2029; 1,1% nel 2030 e 1,2% nel 2031. Inoltre, partendo da una stima del 3,8% del Pil per l'anno in corso (più bassa del 4,3% stimato lo scorso aprile), il governo si pone l'obiettivo di portare il rapporto deficit/Pil al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026, che consentirà di uscire dalla procedura per deficit eccessivo. Tenendo anche conto della revisione del Pil nominale operato dall'Istat e dei dati sul debito elaborati dalla Banca d'Italia, il rapporto debito/Pil a fine 2023 scende al 134,8% (133,6% a meno delle compensazioni relative ai bonus edilizi) rispetto al 137,3% precedentemente stimato. Inoltre, ha aggiunto il Mef, "come già rilevato nel Def dello scorso aprile, l'andamento nei prossimi anni, soprattutto nel periodo 2024-2026, continuerà a essere fortemente condizionato dall'impatto sul fabbisogno di cassa delle compensazioni d'imposta legate ai Superbonus edilizi introdotti a partire dal 2020". Il rapporto debito/Pil, quindi, solo dal 2027 inizierà un percorso di discesa, in linea con le nuove regole che prevedono che si riduca, in media, di 1 punto percentuale di Pil successivamente all'uscita dalla procedura per deficit eccessivi.

vedi anche

Istat rivede al ribasso Pil 2023: +0,7%. Migliorano deficit e debito

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKYTG24