Il ministro per la Pubblica amministrazione ospite dell'evento di Sky TG24 a Milano affronta i temi dei rinnovi contrattuali e di giovani in una Pa più attrattiva, della semplificazione burocratica e del Pnrr. E sulla rivoluzione dell'Intelligenza artificiale spiega: "Se ben governata, è un'opportunità. Alcuni mestieri moriranno, ma altri nasceranno"
Rendere attrattiva la Pa e premiare il merito. Questa la ricetta proposta da Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, per valorizzare l'intero settore. Ospite dell'evento di Sky TG24 a Milano, il ministro affronta il tema dei rinnovi contrattuali e dei giovani da inserire nella Pa, della semplificazione burocratica, del Pnrr e dell'Intelligenza artificiale (SEGUI GLI AGGIORNAMENTI).
Zangrillo: premiare la meritocrazia nella Pa
Secondo Zangrillo, "abbiamo vissuto una tornata importante per i rinnovi dei contratti. Su 24 miliardi, 8 sono dedicati al rinnovo contrattuale nella Pa. Per me è una grande opportunità. La Corte dei Conti ha ammonito la Pa sulla meritocrazia. Voglio introdurre dei meccanismi per recuperare il valore del merito, per far sì che le nostre persone siano motivate". Ma come si esce dall'appiattimento delle valutazioni - tutte al rialzo - nella Pa? Zangrillo spiega: "Dobbiamo recuperare la responsabilità dei dirigenti verso la gestione delle persone. I dirigenti non sono solo delle figure di competenza tecnica, ma sono gestori di risorse. Devono sentire primaria la responsabilità del capitale umano. Gli obiettivi vengono assegnati due-tre mesi prima della fine dell'anno, quindi vuol dire che di fatto non vengono assegnati. Devono essere pianificati in tempo utile, e ci devono essere dei premi assegnati sulla logica del merito".
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Zangrillo: la Pa deve diventare attrattiva
Un milione di persone andranno in pensione nella Pa fino al 2032. Zangrillo spiega la sua ricetta: "Abbiamo perso già 300mila persone per il blocco del turnover, l'età media è arrivata a 50 anni. Dobbiamo sostituire il turnover. Abbiamo lavorato sulle procedure concorsuali. Per assumere una persona in precedenza ci mettevamo più di due anni: ora siamo passati da 780 giorni a 5 mesi. Ma non basta. Bisogna fare in modo che la nostra organizzazione sia attrattiva".
E sui giovani nella Pa, spiega: "Mi sono occupato di reclutamento dei giovani per anni, oggi siamo in un'epoca diversa da quella del posto fisso. La stabilità è un valore, ma non c'è solo quello. Tanti elementi concorrono a far sì che un posto sia 'figo', a cominciare dalla formazione. E non si può pensare a una Pa che premia in base all'anzianità. Bisogna premiare per il merito. I giovani vogliono entrare in situazioni dinamiche. Nell'ultimo anno tutti i concorsi banditi hanno avuto un successo enorme".
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Zangrillo: il Pnrr viaggia in orario. L'IA? Se gestita bene, è un'opportunità
Secondo Zangrillo, il Pnrr "viaggia in orario. Il punto è che non siamo abituati a questa velocità. Gli enti attuatori sono soprattutto gli enti territoriali. Devono disporre delle competenze necessarie. Per questo stiamo trovando soluzioni per mettere a disposizione figure per attuare il Pnrr. Bisogna trasmettere il giusto senso di urgenza. C'è la necessità di correre a una velocità a cui non abbiamo mai corso. Dobbiamo abbattere la burocrazia che non serve".
E sulla semplificazione della burocrazia, spiega: "Uno dei nostri obiettivi. Io ho già presentato in Cdm 180 procedure semplificate e ho intenzione di portarne altre. L'importante è il metodo utilizzato. Stiamo girando l'Italia e incontrando i nostri utenti, le associazioni di categoria, gli enti territoriali per decidere con loro come semplificare. Questo riduce il margine di errore".
Infine, sull'IA e sulla possibile perdita di posti di lavoro, Zangrillo spiega: "Qualsiasi innovazione tecnologica, se gestita correttamente, è un'opportunità. Deve essere un processo umano, come ha detto Mattarella. Un aiuto all'uomo, non in una logica sostitutiva, ma di aiuto. A fianco ai mestieri che muoiono, ne nascono altri nuovi"