Live In Milano, Mantovano: "Premierato è un obiettivo, i tempi li decide il Parlamento"

Politica

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ospite dell'evento organizzato da Sky TG24 a Milano. Tocca i temi della prossima riforma sul premierato e dei tempi per poterla approvare. Spazio anche alla riforma della magistratura, con la seperazione delle carriere tra pm e giudici, e agli strumenti per contrastare l'immigrazione irregolare. E sul redditometro spiega: "Strumento paleolitico, c'è stato un errore di comunicazione"

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Premierato, riforma della giustizia e lotta all'immigrazione irregolare. Questi i tre temi principali toccati dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ospite di Live In Milano, l'evento organizzato da Sky TG24 (SEGUI GLI AGGIORNAMENTI).

Mantovano: premierato? Tempi li decide il Parlamento

Sull'ipotesi di un voto sulla riforma del premierato in contemporanea con le prossime elezioni legislative, Mantovano spiega: "I tempi li decide il Parlamento, non il governo. E' un obiettivo che abbiamo, dobbiamo dare un senso al voto dei cittadini, non lasciare disatteso un impegno con gli elettori". E aggiunge: "Dicono che il premierato è già in atto per via dei decreti legge? Lo era allora anche con il governo Conte II e con Draghi. C'è un tema di debolezza nel rapporto tra Parlamento e governo, quando c'è la necessità di disporre di norme con urgenza. Ci vuole molta buona volontà reciproca. La Camera ad esempio ha approvato un progetto di legge del governo in poco meno di tre mesi sulla cybersecurity. Si può fare, ma non sempre è possibile".

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Mantovano: riforma della giustizia necessaria

Sulla riforma della giustizia e sulla seperazione delle carriere dei magistrati, Mantovano spiega: "Puntiamo a portare avanti il disegno di legge sulla separazione delle carriere. Già la riformia Cartabia aveva di fatto separato le carriere. Il punto è che c'è un solo Csm in cui pm decidono carriere dei giudici e viceversa. Bisogna stabilire due distiniti Csm e bisogna provare a circoscrivere il ruolo delle correnti interne, gli ultimi veri partiti organizzati. Togliamo al Csm la funzione disciplinare per individuare una Corte di Giustizia disciplinare con criteri di imparzialità, slegati dalle correnti. Ci sarà anche l'inserimento in Costituzione del ruolo essenziale dell'avvocatura". Poi sottolinea: "Perplessità dei magistrati? Siamo aperti al dialogo, ma quando ci si trova di fronte a pronunciamenti secondo cui una riforma del genere farebbe scatenare l'apocalisse, riesce difficile fare un confronto. Bisogna rispettare posizioni e argomenti. Il pm interpreta il suo ruolo come una specie di Superpoliziotto, discutiamone, cerchiamo come affrontarla".

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Mantovano: numeri di immigrati irregolari crollato a inizio 2024

Sul tema immigrazione, Mantovano spiega: "I dati non sono così sconfortanti, nei primi mesi del 2024 il numero dei migranti irregolari è crollato del 60%. Stiamo individuando soluzione alternative, come i centri di permanenza ed espulsione in Albania, che stanno avendo successo. Per la prima volta si sta affrontando alle radici la questione. Se continuiamo a fare il conto degli arrivi, giochiamo una partita perdente. Dobbiamo rendere possibile la partenza per chi vuole arrivare regolarmente, utilizzando gli spazi del Decreto flussi su base triennale - con 450mila ingressi - ma al di fuori degli ingressi regolari è necessaria una collaborazione stretta tra Paesi di origine e di transito. Non vuole dire dare i soldi e far fare i 'poliziotti delle migrazioni' ai Paesi in Africa. Creiamo insieme delle condizioni di sviluppo per non partire, e se si vuole partire bisogna farlo con i canali regolari. A questo punta il Piano Mattei".

Mantovano: redditometro? Errore di comunicazione, strumento superato

Sul redditometro, Mantovano commenta: "Tanto rumore per nulla. Il redditometro non è nei fatti utilizzato già da qualche anno. Gli enti accertatori hanno una quantità di dati che lo rendono uno strumento paleolitico. C'è stato un errore di comunicazione. Il nostro obiettivo è di avere strumenti più incisivi per combattere i grandi evasori. Nel 2023 c'è stato un accertato di 23 miliardi di evaso, un aumento degli accertamenti e si è ridotto il tax gap. Tutto questo senza il redditometro":

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