Duro attacco del segretario della Lega verso la proposta del segretario generale della Nato di far attaccare la Russia all'Ucraina con armi occidentali. "Non può parlare a nome del popolo italiano" dichiara Salvini. Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto critica il metodo utilizzato da Stoltenberg nell’annunciare decisioni ancora non prese dagli stati membri. "Noi non possiamo attaccare, possiamo solo difenderci" sottolinea Crosetto
"Stoltenberg o ritratta o chiede scusa o si dimette". Così parla il segretario della Lega Matteo Salvini a Napoli riguardo alle dichiarazioni del segretario generale della Nato sulla possibilità di autorizzare l'Ucraina a usare sul territorio russo le armi fornite dall'Alleanza. "Perché per parlare di guerra - aggiunge Salvini- per parlare di usare le bombe o i missili o le armi italiane che abbiamo mandato all'Ucraina per difendersi sul suo territorio invece per combattere, colpire e uccidere fuori dal suo territorio, può farlo non in nome mio, non in nome della Lega, non in nome del popolo italiano".
Salvini: “La Nato non po' imporci di uccidere”
"Noi dobbiamo difendere l'Ucraina aggredita e lo stiamo facendo sin dal primo minuto, ma non siamo in guerra contro nessuno” ribadisce Matteo Salvini . “Io non voglio lasciare ai miei figli la terza guerra mondiale alle porte, quindi la Nato non può imporci di uccidere in Russia né nessuno può imporci di mandare dei soldati italiani a combattere o a morire in Ucraina. Un conto è difendere, un conto è uccidere. Quindi - conclude il leader della Lega - assolutamente mai nella vita e quindi questo signore o chiede scusa o rettifica o si dimette".
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Crosetto: “Non decide Stoltenberg la linea per tutti”
Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto critica l'invito del segretario generale della Nato, Stoltenberg a porre fine al divieto di usare armi per colpire obiettivi militari in Russia. "Non esiste un segretario Nato o una nazione che decide la linea per tutte le altre" dichiara Crosetto in un'intervista a La Stampa sottolineando che "vale per Stoltenberg. Ma vale anche per Macron, quando ha detto 'Manderemo i nostri soldati in Ucraina'". Poi continua: "La Nato si muove, e si muoverà nell'incontro che avremo a Washington a luglio, portando dei progetti, dei piani, delle idee. Le singole spinte valgono poco" prosegue Crosetto . "Io ritengo che in questo momento sia sbagliato aumentare una tensione già drammatica. Occorre sì aiutare l'Ucraina a difendersi, perché se non la aiuti scoppia davvero la terza guerra mondiale. L'aiuto all'Ucraina serve a non fare scoppiare la guerra. Ma questo aiuto deve essere fatto in modo da lasciare aperta la possibilità della costruzione di una tregua immediata e la partenza di un tavolo di pace" conclude il ministro della difesa.
"Kiev va difesa per evitare una escalation del conflitto"
"La Germania ha una costituzione uguale a quella italiana. Noi non possiamo attaccare. Possiamo solo difenderci" spiega Crosetto. "La possibilità di aumentare le spese per la difesa per raggiungere il 2% del Pil non è una decisione mia. L'unica persona che ha detto che con le regole europee non ce la facciamo sono io" ribadisce il ministro nell'intervista. "O togliamo le spese dal Patto di stabilità, o noi al 2 per cento non ci arriveremo mai. Se l'Europa accetterà questa strada, sarà più facile. Altrimenti, avremo grandi difficoltà".