Ddl Autonomia, caos in commissione. Maggioranza battuta ma presidente fa ripetere voto
PoliticaUn emendamento del M5s al disegno di legge sull'Autonomia all'esame della commissione Affari Costituzionali è stato approvato con 10 voti a favore e 7 contrari. Il presidente Pagano decide che la votazione si ripeterà venerdì. Pd: “Gravità inaudita”. I 5 Stelle: “Nuova votazione non è da regolamento”
Caos in commissione Affari costituzionali alla Camera durante il voto sul Ddl Autonomia. Con dieci voti a favore e sette contrari la maggioranza di governo è andata sotto nel corso delle votazioni degli emendamento al disegno di legge all'esame della commissione. Il caos si è creato durante il voto dell'emendamento a prima firma della deputata M5s Carmela Auriemma, approvato con dieci voti a favore e sette contrati. Nel corso della votazione erano assenti i deputati della Lega. Le opposizioni hanno riferito che il presidente della Commissione Nazario Pagano (Forza Italia) non ha riconosciuto il voto e anzi ha deciso che la votazione si ripeterà, scatenando forti polemiche. Durante la seduta si è registrato un clima di tensione con urla tra diversi esponenti.
L'emendamento M5S
Lo scorso 23 gennaio il testo che attua l'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario aveva ricevuto il primo via libera dal Senato. L'emendamento su cui la maggioranza è andata sotto in commissione Affari Costituzionali della Camera puntava a cancellare la parola "autonomia" dal primo comma del primo articolo del disegno di legge in esame. Il testo, presentato dal M5s, va ad incidere sull'enunciazione dei principi di "indivisibilità e autonomia" della proposta di legge.
Opposizioni protestano
"La maggioranza è stata battuta in commissione Affari costituzionali sul ddl autonomia ma il presidente Pagano non riconosce l'esito del voto”, ha detto la capogruppo democratica in commissione Affari costituzionali alla Camera, Simona Bonafè. "Siamo davanti a un fatto di una gravità inaudita, è incredibile che dopo le continue forzature sull'esame in commissione, la maggioranza voglia adesso piegare l'esito di una votazione molto chiara. Non accetteremo questo tentativo di stravolgere l'esito di un voto così netto", aggiunge.
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Fdi: "L'opposizione ha molta fantasia"
Secondo la maggioranza la votazione sull'emendamento M5s "non era stata ufficializzata" e dunque andava ripetuta. "L'opposizione ha proclamato il risultato che il presidente non ha proclamato, quindi ha molta fantasia", afferma il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti.
La votazione si ripeterà
Il presidente della Commissione Pagano ha quindi deciso che si ripeterà il voto sull'emendamento M5s su cui la maggioranza è stata battuta. Il voto, sempre a quanto riferiscono, non era stato proclamato da Pagano che, dopo una pausa per approfondire l'istruttoria, ha deciso, essendoci dei precedenti, di far ripetere la votazione. "Non si è conclusa la procedura di voto. La Commissione riprenderà venerdì”, ha poi detto Pagano al termine della seduta. Per il presidente, non essendosi conclusa la procedura di voto sulla proposta di modifica, su cui - secondo i gruppi di opposizione - la maggioranza è stata battuta, venerdì si ripeterà la votazione dello stesso emendamento.
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M5s a Pagano: nuova votazione non è da regolamento
Alfonso Colucci, deputato del M5s in commissione Affari Costituzionali, ha quindi commentato che "non ci sono le condizioni procedurali per ripetere il voto sull’emendamento”. Una nuova votazione, regolamento alla mano, si potrebbe svolgere "in caso di irregolarità" e comunque "immediatamente, che significa non solo subito ma nelle medesime condizioni" quindi con lo stesso numero di deputati presenti al primo voto (17), contestato dalla maggioranza. In più, aggiunge il deputato M5S, "la certificazione c'è stata. Non è competenza del presidente ma del segretario e il nostro segretario, l'unico presente, ha verificato e proclamato 10 voti a favore e 7 contrari. È un ulteriore elemento procedurale" che impedirebbe la ripetizione della votazione.
Pd: rinviare discussione, Pagano non è imparziale
Il Pd, secondo quanto si apprende da fonti dem, in commissione Affari costituzionali non riconosce più la terzietà del presidente Nazario Pagano e sta chiedendo di interrompere la seduta e rinviare a venerdì per sciogliere il nodo del voto sull'emendamento M5S. La sua proposta di non riconoscere la procedura di voto, viene spiegato, "non esiste in nessun articolo del regolamento, l'esito del voto era chiaro e certificato dai commissari d'aula e non c'è bisogno di ripeterlo”.