Elezioni Europee, partiti al lavoro per la compilazione delle liste

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Giorgia Finesi

Giorgia Finesi

Entro i primi di maggio dovranno essere pronte. In attesa che Giorgia Meloni sciolga la riserva, nel centrodestra sembra data per certa la candidatura di Antonio Tajani. Molto complicata la strada per la composizione delle liste all'interno del Pd, tra le richieste degli europarlamentari uscenti e la road map disegnata da Elly Schlein

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Il tempo stringe e con le elezioni Europee di giugno che si avvicinano una serie di nodi, interni ai singoli partiti, sono destinati a venire al pettine. Entro i primi di maggio le liste dovranno essere pronte, poco più di un mese per far chiarezza sulle candidature. In attesa che Giorgia Meloni sciolga la riserva. L’annuncio potrebbe arrivare alla convention di Fratelli d’Italia, che si terrà a Pescara il prossimo 21 aprile. Se nel centrodestra sembra data per certa la candidatura di Antonio Tajani, dentro Forza Italia si starebbe lavorando alla possibilità di aprire a liste civiche di aggregazione, d'accordo con Maurizio Lupi e Claudio Scajola.

 

Pressing di Matteo Salvini sui governatori

Nessuna candidatura per Matteo Salvini, in un momento delicato per la Lega appare evidente anche la resistenza di alcuni governatori. Come Luca Zaia, nonostante il leader del Carroccio non abbia mai fatto mistero di volere in lista il presidente della Regione Veneto. Dovrebbe arrivare entro la prima settimana di aprile l'annuncio della discesa in campo del generale Roberto Vannacci. La moral suasion di Salvini e dei suoi sembra aver dato frutti e il militare potrebbe finire in lista sotto il logo della “Lega per Salvini premier” in tutte e cinque le circoscrizioni italiane.

Schlein al lavoro sulle liste, pressing delle correnti dem

Molto complicata la strada per la composizione delle liste all'interno del Pd tra le richieste degli europarlamentari uscenti e la road map disegnata da Elly Schlein. L’ipotesi sarebbe quella di avere candidate civiche come capolista, poi un uomo al secondo posto e lei al terzo, se scioglierà la riserva e deciderà di correre. Pur non mettendo in discussione il valore della candidatura della segretaria, le perplessità registrate sono diverse: uno schema simile finirebbe per penalizzare chi sta ultimando la legislatura, specialmente le donne.

Tra i nomi sul tavolo Lucia Annunziata capolista al Sud, Cecilia Strada, figlia di Gino, al Nord. Poi l’ex direttore del quotidiano Avvenire Marco Tarquinio e una proposta sarebbe stata fatta anche al papà di Giulia Cecchettin. E ancora il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, l’ex governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il sindaco di Bari Antonio Decaro finito recentemente nelle polemiche e i colleghi di Firenze Dario Nardella e di Pesaro Matteo Ricci.

 

M5S e il nodo Raggi

Anche tra i 5 Stelle non c'è ancora chiarezza. Le regole interne al Movimento portano di fatto alla ricandidatura come capolista degli uscenti, escludendo i big del partito che potrebbero però attrarre più voti, a cominciare dall’ex sindaco di Roma Virginia Raggi: già al terzo mandato e consigliera comunale, è fuori dalla partita salvo deroghe che però appaiono poco probabili. Tra i nomi certi fatti da Giuseppe Conte c’è Pasquale Tridico, già presidente dell’Inps, al Sud.

 

Stati Uniti d’Europa con Bonino e Renzi, Calenda corre in solitaria

 

Siglato l'accordo tra Emma Bonino e Matteo Renzi, che insieme puntano a superare lo sbarramento del 4%. Non si è unito al progetto Carlo Calenda: fuori dagli Stati Uniti d’Europa, il leader di Azione ha annunciato che il 23 aprile verrà presentato il simbolo della lista e il programma, insieme ai candidati. Non è da escludere una sua discesa in campo

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