Inchiesta Perugia, Meloni: “Voglio sapere i mandanti”. Nordio: “Fatto estremamente grave”

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Fa discutere il caso del tenente della Gdf Pasquale Striano che avrebbe consultato senza averne diritto i file sugli affari e i conti di politici e vip del mondo dello spettacolo e dello sport. Il ministro della Giustizia: “Il diritto alla privacy, garantito dall'articolo 15 della nostra Costituzione, è diventato ormai una sorta di aspirazione metafisica”. Tajani: "Capire chi è il regista". Schlein: "Scandalo, fare chiarezza". Crosetto: "Io parte lesa e parlano indagati"

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Dalla premier Giorgia Meloni al ministro della Giustizia Carlo Nordio, l’inchiesta di Perugia fa discutere la politica e non solo. La presidente del Consiglio ritiene “gravissimo che in Italia ci siano dei funzionari dello Stato che hanno passato il loro tempo a violare la legge facendo verifiche su cittadini, comuni e non, a loro piacimento”. Dello stesso avviso anche il titolare della Giustizia: “È un fatto estremamente grave, che si innesta in una situazione ormai sedimentata da anni: il diritto alla privacy, garantito dall'articolo 15 della nostra Costituzione, è diventato ormai una sorta di aspirazione metafisica”. Per il leader di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani, bisogna "capire chi è il regista, aspettiamo riunione Antimafia. Fatto grave, battaglia in difesa privacy di tutti". Tutto è nato da un’indagine che ha fatto emergere centinaia di accessi abusivi al sistema informatico delle Segnalazioni di operazioni sospette, con ingressi informatici alle banche dati della Procura nazionale antimafia. Il tenente della Guardia di finanza Pasquale Striano avrebbe consultato senza averne il titolo file di affari e conti di politici e vip del mondo dello spettacolo e dello sport. Lo ha fatto almeno ottocento volte in due anni, tra il 2021 e il 2022, ma al momento non sarebbe ancora emersa alcuna attività di dossieraggio e il militare ha sempre sostenuto la correttezza del suo comportamento. C'è anche l'ipotesi degli inquirenti che il finanziere possa avere avuto un mandante, un sospetto che però non ha trovato finora riscontro negli accertamenti dei magistrati.

Meloni: “Gravissimo quanto emerge”

Giorgia Meloni, parlando da Teramo, è intervenuta sulla vicenda di Perugia sottolineando la gravità di quanto è emerso. La premier ha parlato di passaggio delle informazioni alla stampa e in “particolare ad alcuni esponenti della stampa. Utilizzare così le banche dati pubbliche non c'entra niente con la libertà di stampa”. Parlando poi da Pescara ha aggiunto: "Vogliamo sapere chi sono i mandanti perché questi sono metodi da regime". Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha parlato di "un problema di illegalità gravissima. Uno degli episodi più gravi degli ultimi decenni. Che ci siano funzionari infedeli che, secondo l'accusa, spiano migliaia di italiani è gravissimo. Mi rifiuto di pensare che sia l'iniziativa di qualche singolo. Vorrei sapere se i vertici della Finanza ne erano al corrente o meno. Faremo denunce ed esposti affinché chi di dovere indaghi. Un conto è la libertà di stampa, un altro è se qualcuno abusivamente entrasse nel suo conto corrente e poi pubblicasse. Mi sembra un comportamento sovietico". 

Nordio: “Estremamente grave”

"È un fatto estremamente grave, che si innesta in una situazione ormai sedimentata da anni - ha detto Nordio a margine del Consiglio Ue - il diritto alla privacy, garantito dall'articolo 15 della nostra Costituzione, è diventato ormai una sorta di aspirazione metafisica”. Se ci sia una regia occulta o meno, secondo il ministro, "è molto difficile dirlo poiché i confini tra iniziativa individuale e iniziative programmate da altri sono di difficile definizione e comunque non è compito nostro anticipare dei giudizi". "Ripeto - ha aggiunto - che si tratta di una situazione estremamente grave, sulla quale vedremo gli sviluppi”. Invece il ministro della Difesa Guido Crosetto su X scrive: "Sono l'unico che non parla sul tema 'Dossier'. Nonostante sia la persona che ostinatamente, in solitudine, senza solidarietà, ha cercato la verità. Contro nessuno. Solo per giustizia. Non parlo per rispetto dell'inchiesta. Non parla la parte lesa ma (stra)parlano gli indagati". 

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Audizioni di Cantone e Melillo al Copasir

Con ogni probabilità giovedì 7 marzo si terranno le audizioni al Copasir del procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo e del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone. Entrambi i magistrati avevano chiesto di esser ascoltati dal Comitato in relazione all'inchiesta sui presunti dossieraggi ai danni di politici e vip.

Fontana: “Intervenga Mattarella”

Nell'inchiesta di Perugia sul presunto dossieraggio a politici e vip spiati è comparso anche il nome del governatore lombardo Attilio Fontana. "È una cosa sconvolgente, mi aspetto anche che il presidente della Repubblica intervenga perché non possiamo permetterci che lo Stato di diritto in cui tutto crediamo, che la democrazia in cui crediamo possa essere calpestata da questi comportamenti", ha detto a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dello Iulm. "Mi stupisce - ha aggiunto - che se ne parli in termini così poco drammatici”.

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Schlein: "Scandalo, fare chiarezza"

"Uno scandalo" la "schedatura illegittima di centinaia di persone", con "800 accessi illegittimi", è "di una "gravità inaudita", ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein alla registrazione di Cinque Minuti. Schlein ha sottolineato la necessità di "fare estrema chiarezza" rimarcando: "Noi abbiamo chiesto di audire sia Melillo sia Cantone". Bisogna "evitare che possano ancora accadere fatti di questo tipo". 

Iv chiede audizione del vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia

Intanto la senatrice di Iv e membro dell'Antimafia, Raffaella Paita, ha annunciato che depositerà “una richiesta di audizione del vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale antimafia, in merito all'inchiesta di Perugia sui presunti dossieraggi. So che l'audizione di un membro della stessa commissione non ha precedenti, ma a questo punto a me appare necessario farlo in questo caso. Sarà la presidente Colosimo a valutare la richiesta”.

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