Legge Concorrenza, il Quirinale promulga ma manda rilievi al governo

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Il capo dello Stato Mattarella ha promulgato il 30 dicembre 2023 la legge annuale per il mercato e la concorrenza inviando ai presidenti delle Camere e alla premier una lettera di osservazioni nella quale sottolinea "i profili di contrasto con il diritto europeo" e rilevando come siano "indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento". Assobalneari critica Mattarella, Bonomi lo difende: "Massima condivisione con il Capo dello Stato"

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato il 30 dicembre 2023 la legge annuale per il mercato e la concorrenza e ha inviato in data odierna al Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, al Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni una lettera di osservazioni nella quale sottolinea "i profili di contrasto con il diritto europeo" e rilevando come siano "indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento". Da quanto emerso, il Colle rileva che “sono indispensabili nuove norme”. Nella lettera, il presidente della Repubblica, concentrandosi in particolare sulle assegnazione delle concessioni per il commercio su aree pubbliche, scrive: "Il contesto che viene a determinarsi presenta caratteristiche molto simili a quello oggetto della mia lettera del 24 febbraio scorso. I profili di contrasto con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali definitive accrescono l'incertezza del quadro normativo, determinando la necessità di garantire la certezza del diritto e l'uniforme interpretazione della legge da parte di tutti i soggetti coinvolti. Così come ho osservato riguardo alla vicenda delle concessioni demaniali, ciò rende indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento".

Le novità 

Il 19 dicembre era arrivato il via libera definitivo alla legge sulla concorrenza, provvedimento che rientra tra gli obiettivi del Pnrr, e che andava approvato entro il 31 dicembre. Diverse le novità aggiunte in Parlamento: dai limiti meno stringenti sulle emissioni elettromagnetiche per favorire lo sviluppo del 5G alla proroga a tutto il 2024 dei tavolini liberi di bar e ristoranti, da nuove tutele per i consumatori al miglioramento delle norme per lo smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Dall'iter parlamentare arriva innanzitutto l'aggiornamento delle regole sull'elettrosmog. L'esecutivo ha 120 giorni per adeguare le regole d'intesa con la Conferenza unificata "al fine di potenziare la rete mobile e garantire a utenti e imprese l'offerta di servizi di connettività di elevata qualità, senza pregiudizio per la salute pubblica" ma fissa comunque delle soglie che scatteranno, da quella scadenza fino all'entrata in vigore di eventuali nuovi regolamenti. Il valore di attenzione e l'obiettivo di qualità passa da 6 volt al metro a 15 volt al metro, un valore più che raddoppiato ma che rimane abbondantemente sotto il limite massimo consentito nell'Unione europea pari a 61 volt al metro, adottato da anni in Paesi come Germania e Spagna.

I dehors e i contratti

Tra le altre modifiche alla legge arriva anche la proroga del regime semplificato per dehors e tavolini all'aperto fino a dicembre 2024. Dalla sua introduzione subito dopo la fine del lockdown per favorire la ripresa della piena attività di bar e ristoranti, la norma è stata più volte reiterata anche dopo la fine dell'emergenza Covid. Le Regioni, le città metropolitane e i Comuni potranno inoltre, senza discriminazioni tra gli operatori, disporre limitazioni all'insediamento di determinate attività commerciali in talune aree o l'adozione di misure di tutela e valorizzazione di talune tipologie di esercizi di vicinato e di botteghe artigiane. Per i contratti di servizio a tempo determinato con clausola di rinnovo arriva infine l'obbligo di avvisare i clienti entro 30 giorni dalla scadenza e diventano nulli i contratti stipulati al telefono, se l'utente non ha precedentemente confermato di aver ricevuto il documento contenente tutte le clausole contrattuali.

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Assobalneari critica Mattarella, Bonomi lo difende: "Massima condivisione da Confindustria"

Dopo le critiche mosse da Assobalneari al Capo dello Stato, con riferimento al tema dell'applicazione della legge Bolkestein, e dunque alla rimodulazione delle concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari, interviene anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi: "Non mi riconosco assolutamente nelle critiche rivolte da Assobalneari al capo dello Stato", dice il leader degli industriali. "I rapporti di Confindustria con il presidente della Repubblica - sottolinea - sono e restano quelli che tutti hanno constatato nella nostra assemblea pubblica annuale lo scorso settembre. Condivisione totale anche per le sue parole espresse nel discorso di fine anno, per la sensibilità dimostrata sul tema della concorrenza, e di enorme gratitudine per come svolge il suo mandato a garanzia di tutta la nazione". 

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