Caccia, la proposta di FdI: doppiette anche a sedicenni. Le ipotesi in campo

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È stato presentato un disegno di legge al Senato per consentire a chi ha da 16 anni in su di andare a caccia, e quindi di portare legittimamente un'arma a questo scopo. Ma ci sono altre modifiche allo studio: si vorrebbe estendere l'orario di caccia a un’ora dopo la scomparsa della luce. La discussione sulle novità potrebbe partire già a gennaio

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Nei piani del governo Meloni ci sarebbe anche quello di apportare cambiamenti sulla “157/92”, la legge che disciplina il tema della caccia. Enrico Aimi, di Fratelli d'Italia, ha presentato un disegno di legge al Senato per consentire anche ai 16enni di andare a caccia, e quindi di portare legittimamente un'arma a questo scopo. Inoltre, come scrive Repubblica, le modifiche consentirebbero di cacciare dall’alba al tramonto, ma anche un’ora dopo la scomparsa della luce. Il testo con le novità, sarebbe stato depositato in Senato già lo scorso 5 dicembre, in IX commissione, scritto dall’eurodeputato FdI Sergio Berlato e la discussione potrebbe partire già a gennaio.

Ipotesi di consentire la caccia anche ai 16enni

La novità che riguarda i 16enni punta a consentire "l'attività venatoria ai soggetti che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età purché presentino, assieme alla richiesta di autorizzazione alla pratica l'attività venatoria, anche il consenso scritto" dei genitori. Al momento, stando alla normativa in vigore, per andare a caccia bisogna essere almeno maggiorenni. Nell'abbassare l'età minima per poter richiedere la licenza di porto di fucile, si prevede comunque che "fino al compimento della maggiore età, i cittadini in possesso di porto di fucile per uso di caccia devono esercitare l'attività venatoria accompagnati da altra persona che abbia conseguito l'abilitazione all'esercizio venatorio da almeno tre anni".

LONDON, ENGLAND - MARCH 27: A herd of deer are pictured in Richmond Park on March 27, 2020 in London, England. The royal parks have remained open as the Coronavirus (COVID-19) pandemic has spread to many countries across the world, claiming over 20,000 lives and infecting hundreds of thousands more. (Photo by Andrew Redington/Getty Images)

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Le altre novità

Sempre secondo quanto scrive Repubblica si starebbe lavorando anche per restringere il perimetro delle aree in cui l’attività venatoria è proibita. Nei 17 articoli del testo, inoltre, si suggerisce di aprire nella prima decade di settembre e chiudere nella terza decade di febbraio, senza tutti quei vincoli basati sulle pre-aperture regionali. Abolite inoltre le giornate di silenzio (martedì e giovedì): ogni doppiettista potrà scegliere tre giorni a settimana per le sue battute. Liberalizzazione assoluta anche per l’addestramento dei cani. Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano, saranno autorizzati a sparare tutto l’anno i titolari e dipendenti di attività turistiche, agricole e anche venatorie. Basterà essere proprietari di un agriturismo. Prevista anche la riorganizzazione dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che vuole essere sottratto al ministero dell’Ambiente per finire sotto la presidenza del Consiglio dei ministri, mentre l’articolo 1 sancisce il diritto delle regioni di dotarsi di Istituti regionali per la fauna selvatica.

Le reazioni

Immediate le reazioni alle ipotesi messe in campo. "È una follia. Dare un fucile ai sedicenni per sparare a caccia è un viatico per il far west. Il dramma di Caivano non è stato compreso dal partito di Meloni", dice Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera. "Prima Salvini che propone di cambiare la legge sulla cosiddetta legittima difesa, consentendo di sparare anche fuori dell'abitazione, magari alle spalle, mentre un ladro, che va assicurato alla giustizia, sta scappando. Poi un senatore FdI che propone di dare il fucile ai sedicenni, per sparare a caccia. Sembra incredibile, ma è vero, questa destra ha un concetto di sicurezza da Far West, vuole più armi in giro e quindi più rischi per la sicurezza dei cittadini", sottolinea anche Walter Verini, segretario Pd in commissione Giustizia al Senato e capogruppo in Antimafia.

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