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Mes, la Camera respinge la ratifica del trattato: no di Fdi e Lega, Fi si astiene

Politica
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I voti contrari sono stati 184, gli astenuti 44 e quelli favorevoli 72. Esulta Salvini: "Una battaglia della Lega combattuta per anni e finalmente vinta. Avanti così, a testa alta e senza paura". Calenda (Azione): "Maggioranza spaccata". Esprimono “rammarico” per la decisione dell’Italia sia Pierre Gramegna, direttore del Meccanismo europeo di stabilità, sia Paschal Donohoe, presidente dell'Eurogruppo

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La Camera ha bocciato il trattato sul Mes. Sono stati 184 i voti contro la ratifica, tutti ad opera di Fratelli d'Italia, Lega e M5s. Le astensioni sono state 44 (quelle di Forza Italia, Noi Moderati e Alleanza Verdi e Sinistra). A favore del fondo salva-Stati solo i deputati di Partito Democratico, Italia Viva e Azione, per un totale di 72 voti (COME È NATO E COME FUNZIONA IL MES). Hanno espresso “rammarico” per la decisione dell’Italia sia Pierre Gramegna, direttore del Meccanismo europeo di stabilità, sia Paschal Donohoe, presidente dell'Eurogruppo.

Salvini: "Una battaglia vinta"

Esulta il leader della Lega Matteo Salvini: "Il parlamento boccia il Mes. Pensionati e lavoratori italiani non rischieranno di pagare il salvataggio delle banche straniere. E pazienza se a sinistra si arrabbieranno. Una battaglia della Lega combattuta per anni e finalmente vinta. Avanti così, a testa alta e senza paura". Fonti di Palazzo Chigi sottolineano che comunque si trattava "di un'integrazione di relativo interesse e attualità per l'Italia, visto che come elemento principale prevede l'estensione di salvaguardie a banche sistemiche in difficoltà, in un contesto che vede il sistema bancario italiano tra i più solidi in Europa e in Occidente". In ogni caso, continuano le stesse fonti, “il Mes è in piena funzione nella sua configurazione originaria, ossia di sostegno agli Stati membri in difficoltà finanziaria. La scelta del Parlamento italiano di non procedere alla ratifica può essere l'occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all'intera Eurozona". 

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Forza Italia: "Governo unito, Mes non è un'urgenza"

Forza Italia - che si è astenuta insieme a Noi Moderati anziché votare contro come gli alleati - non teme per la tenuta della coalizione di Centrodestra. "Il governo è unito e forte. Forza Italia da sempre sostiene che il Mes è uno strumento che va migliorato, ma che non è in ogni caso un'urgenza del Paese", ha detto Paolo Barelli, capogruppo azzurro alla Camera. "Oggi ci sarebbe piaciuto condividere in Aula il successo che il nostro governo ha ottenuto sostenendo l'accordo tra Parlamento Ue e Consiglio sul nuovo patto sull'immigrazione, che prevede finalmente una condivisione di responsabilità, solidarietà e oneri tra i 27 Stati. A Forza Italia sarebbe piaciuto discutere in Aula anche l'altro successo ottenuto dal governo in questi giorni, il nuovo Patto di Stabilità che contiene molte delle richieste italiane e che permetterà di liberare energie da destinare alla crescita".

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Parere contrario in commissione Bilancio

In mattinata, sulla ratifica del Mes c'era stato il parere contrario della commissione Bilancio alla Camera, che di fatto aveva visto una divisione nella coalizione di governo con Fdi e Lega contro il Mes e Fi astenuta. Assenti gli esponenti del M5s. Il parere era stato anche in parte riformulato rispetto a quello presentato inizialmente dalla relatrice di maggioranza Ylenja Lucaselli (Fdi), ma era rimasto comunque contrario.

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"La proposta di legge è carente"

Il testo definitivo del parere era stato modificato rispetto alla prima versione definita in mattinata. Nel documento si era confermato comunque che la proposta di legge è "carente di meccanismi idonei a garantire il coinvolgimento del parlamento nel procedimento per la richiesta di attivazione del Meccanismo europeo di stabilità, con ciò escludendo le Camere da procedure di significativo rilievo sul piano delle scelte di politica economica e finanziaria". Questa esclusione, secondo la prima versione del testo, poteva "pregiudicare la possibilità per il parlamento di monitorare versamenti ulteriori del capitale sottoscritto". Nel testo definitivo invece si afferma che "tale esclusione potrebbe incidere sulla possibilità per il parlamento di monitorare in modo adeguato eventuali effetti indiretti della ratifica del Trattato, considerando che la mera richiesta di versamento di ulteriori quote di capitale si prospetta come cogente rispetto ad ogni impegno di finanza pubblica, determinando intuibili effetti a carico della finanza pubblica".

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Iv: "Giorgetti ampiamente delegittimato"

Dopo la bocciatura del Mes interviene Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. "Avevano parlato di politica del pacchetto. Le cose sono due: o hanno rifilato un pacco agli altri Paesi europei, o più probabilmente hanno votato contro il Mes perché ieri hanno ricevuto un pacco dai Paesi europei. Tertium non datur", scrive sui social. "In tutte e due le ipotesi Giancarlo Giorgetti (ministro dell'Economia, ndr) ne esce ampiamente delegittimato", sostiene.

Calenda: "Maggioranza spaccata"

Duro anche il leader di Azione Carlo Calenda: "Oggi la maggioranza si spacca sul Mes e così il campo largo. È la testimonianza che questo Paese non si può governare con un bipolarismo che produce solo contraddizioni e figuracce".

Fdi: "La spaccatura è tra le opposizioni"

Replica Ylenja Lucaselli (Fdi), la relatrice di maggioranza: "La proposta di ratifica delle modifiche al Mes è stata presentata dalle opposizioni. Il trattato è stato deciso dalle opposizioni e non va dimenticato. Questo è il punto principale. Poi, oggi, il M5s non si è proprio presentato in commissione Bilancio. La spaccatura vera è tra le opposizioni, non nella maggioranza. Oggi chiedono a noi di sopperire a ciò che loro non sono stati in grado di fare".

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Il “rammarico” dell’Europa

Ha espresso “rammarico” per la decisione italiana Pierre Gramegna, direttore del Meccanismo europeo di stabilità. “Senza la ratifica di tutti gli Stati membri, il Mes non sarà in grado di fornire il sostegno comune al Fondo di risoluzione unico dell’unione bancaria, di cui beneficerebbero tutti i Paesi dell’area euro”, ha detto. Un commento è arrivato anche da Paschal Donohoe, presidente dell'Eurogruppo: "Ho preso atto del voto espresso oggi dal Parlamento italiano in merito alla ratifica del trattato del Mes. Pur nel pieno rispetto delle deliberazioni parlamentari, mi rammarico per l'esito. L'Italia rimane l'unico Paese che blocca la finalizzazione di una riforma su cui tutti ci siamo impegnati nel 2021". Donohoe ha sottolineato che si tratta di "un elemento chiave della rete di sicurezza comune nell'Eurozona, a vantaggio di tutti i Paesi membri".