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Meloni al Senato: "Ringrazio Parlamento per norme a contrasto violenza donne"

Politica
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Molti i temi affrontati dalla premier durante il question time di oggi pomeriggio a Palazzo Madama, dall'occupazione femminile - "un record di cui vado fiera" - alla Manovra e alla politica estera. Sul Pnrr: "Nessun ritardo". Sulla guerra in Ucraina: "Senza sostegno militare ci sarebbe solo un'invasione". Acceso botta e risposta con Renzi

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Manovra, occupazione femminile, migranti, politica estera. Sono molti gli ambiti di discussione che i gruppi di maggioranza e opposizione hanno affrontato con la premier Giorgia Meloni, al question time al Senato di oggi pomeriggio. Acceso il botta e risposta con Matteo Renzi, che ha accusato la presidente del Consiglio di portare avanti una narrativa per cui "sarebbe la povera Cenerentola". La seduta è iniziata con un ricordo per Giulia Cecchettin, come chiesto dal senatore De Poli: tutta l’Aula si è alzata in piedi. La presidente del Consiglio ha poi ringraziato “tutti i gruppi per l'approvazione della norma di contrasto alla violenza sulle donne”, sottolineando che “esiste un terreno su cui siamo in grado di lavorare insieme e saremo sempre a disposizione per farlo". Meloni, come altri ministri, è arrivata in Senato indossando sulla giacca il nastrino bianco con macchia rossa, simbolo della lotta alla violenza di genere.

"Record occupazione femminile è risultato che mi rende più fiera"

Primo argomento toccato: occupazione femminile. Ambito in cui, ha detto la premier, sono arrivati risultati record in termini assoluti e in tasso di occupazione: "È forse il risultato che mi rende più fiera di questo primo anno di governo". I dati sul lavoro delle donne – ha aggiunto - "sono anche frutto di misure per incentivare l'occupazione favorendo la conciliazione dei tempi di vita e lavoro", per "non costringere le donne a dover scegliere: quello non vuol dire avere libertà, si ha libertà se si possono fare tutte le scelte".

Botta e risposta Renzi-Meloni

Polemico Matteo Renzi nel suo intervento. “La premier dice che va tutto bene ma intanto i costi del pane e della benzina aumentano”, ha detto il senatore e leader di Italia Viva rimproverando Meloni di aver perso “coerenza” da quando è stata eletta. La premier ha ringraziato per un “assist che non mi aspettavo”, rivendicando poi di come “abbiamo cambiato la situazione di questa nazione, è sotto l'occhio di tutti come sia cresciuta la fiducia di investitori e mercati, la promozione di 4 agenzie di rating che di solito non sono buone, il fatto che le famiglie comprino volentieri i titoli di stato, lo spread è ai minimi, la borsa cresce”. Sulla benzina, nello specifico, Meloni ha replicato: “Non dipende da me. Ma se ci vuole dare una mano col suo amico bin Salman...", ha detto la premier riferendosi ai rapporti tra Renzi e il Principe ereditario dell'Arabia Saudita.

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Meloni: "Nessun ritardo su Pnrr"

Sempre rispondendo a Renzi, Meloni ha ribadito ancora una volta che non ci sarebbe nessun ritardo sull'attuazione del Pnrr: "Siamo stati i primi a presentare i piani e le uniche difficoltà sono per gli obiettivo che abbiamo ereditato come lo stadio di Firenze su cui le sue critiche sono state un po' tardive. Noi non vogliamo disperdere le risorse per progetti che non sono realizzabili noi le vogliamo mettere a terra e si vedrò nelle prossime ore. Ancora una volta la speranza di una certa opposizione di tifare contro il fatto che all'Italia venissero pagate le rate è stata tradita".

Guerra in Ucraina: "Senza sostegno militare ci sarebbe solo invasione"

Stefano Patuanelli dei Cinque Stelle si è concentrato sulla guerra in Ucraina, partendo dalla telefonata-scherzo fatta da due comici russi a Meloni, presentandosi come un leader africano. Senza entrare nei dettagli “tragicomici” di come sia potuto accadere, Patuanelli ha sottolineato che le posizioni espresse dalla premier in quell’occasione – “C’è bisogno di una via di uscita” – non sembrano essere le stesse di altre occasioni, ossia quelle del sostegno militare. Per la presidente invece c’è stata assolutamente coerenza: “Lontana anni luci di chi, prima di me, votava sostegno militare a Kiev per tenere il proprio posto al governo e poi, passato all’opposizione, per cercare consenso facile è passato dall’altra parte”. Meloni ha poi precisato che ha detto di volere “una pace giusta”, ma solo “quando ci saranno i margini” per arrivarci. “L’unico modo - ha aggiunto - è sostenere l’Ucraina per mantenere un equilibrio tra le forze in campo. Se avessimo smesso di sostenere militarmente l’Ucraina avremmo avuto un’invasione. E l’invasione non è pace. L'unico modo per arrivare ad una soluzione del conflitto è sostenere l'Ucraina è quello che faccio, l'ho ribadito in quest'aula e nella telefonata con i comici”. Questa è la linea, nonostante sia chiaro che "c'è, anche nell'opinione pubblica, della stanchezza".

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Boccia a Meloni: "Manovra va a tagliare pensioni". La premier: "Pensiamo ai giovani"

Francesco Boccia del Pd è tornato sull’economia, in particolare sulla Legge di Bilancio e sulle norme in tema di pensioni. Il capo dei senatori dem ha attaccato: la Manovra discrimina le donne e va a tagliare gli assegni, a partire da quelli per “720mila dipendenti pubblici”, tra cui i medici. "I vostri pasticci sulle pensioni, con cui toccate diritti acquisiti, e malgrado i vostri sogni di premierato, inevitabilmente si schianteranno contro la Costituzione", ha detto Boccia. “Posso affermare che la Legge di Bilancio garantisce congruità sociale”, insieme alla tenuta del sistema previdenziale, ha risposto Meloni. Si è soffermata poi sui tentativi di tutela “per i giovani” e per “chi rientra nel sistema contributivo”. Il governo “non intende continuare nella prassi cinica di aggravare oltre ogni limite di decenza la futura pensione di chi oggi è giovane perchè le tutele devono essere uguali per tutti". Sui regimi previdenziali dei dipendenti pubblici: "Abbiamo già annunciato che intendiamo rivedere la norma”. 

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L'accordo sui migranti tra Italia e Albania

Su imboccata di Lucio Malan, del suo stesso partito, Meloni ha definito l’accordo sui migranti tra Italia e Albania come un testo che “racconta lo spirito di cooperazione europea”. Sull’accordo, ha aggiunto, si è sentita “ogni genere di fake news, dal fatto che vorremmo costruire una Guantanamo all’italiana alla violazione del diritto internazionale”. Tutto falso, dice Meloni: “I migranti non vengono deportati perché l’Albania banalmente non è la Germania nazista, è un Paese candidato a entrare nell’Ue e presieduto tra l’altro da un premier socialista”. La premier ha annunciato che a breve "sottoporremo in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica con le norme anche di spesa".

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Dagli scioperi ai fondi per l'alluvione in Emilia-Romagna

Tra gli altri temi affrontati c'è anche quello degli scioperi. Mentre il suo vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini - assente in Aula - convocava i sindacati che hanno annunciato una nuova mobilitazione di 24 ore nel settore trasporti per lunedì 27 novembre, Meloni diceva con soddisfazione che "c'è stato un cambio di atteggiamento dei sindacati che sono passati da sei a due scioperi generali l'anno". Un passaggio anche sui fondi per ricostruire l'Emilia-Romagna dall'alluvione. A chi la accusava di "promessa mancata o distrazione", Meloni ha risposto che "il governo ha assunto all'indomani misure eccezionali e immediate, stanziando fondi". E ha sottolineato come "nell'ambito della revisione del Pnrr, il governo ha proposto un intervento per Emilia, Toscana e Marche pari a un ulteriore miliardo e 800 milioni". La "piattaforma dell'Emilia-Romagna" per la destinazione dei fondi, ha aggiunto, "è operativa solo dal 15 novembre scorso, 2 mesi dopo l'ordinanza del commissario".

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