Meloni e telefonata fake. Mantovano: "Ha capito che era falsa". Tajani: “Superficialità”
PoliticaLa premier ha avuto una lunga conversazione con quello che pensava essere il presidente della commissione dell'Unione africana. In realtà si trattava di due comici russi che fanno scherzi telefonici. Il centrodestra la difende, il leader di FI: “Superficialità da parte di chi ha organizzato”. Salvini: “Non vedo complotti”. Crosetto: se sei premier ti affidi a uffici che vagliano per te. Rosato (Copasir): grave errore Palazzo Chigi. Opposizioni critiche
Continua a far molto discutere lo scherzo telefonico di due comici russi alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che parlando al telefono con quello che pensava essere un fantomatico leader africano ha intrattenuto una lunga conversazione, confrontandosi anche sull’Ucraina (LO SPECIALE SULLA GUERRA - GLI AGGIORNAMENTI). Il centrodestra fa quadrato intorno alla premier, esentandola da colpe. Il numero uno di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto: "Le parole della presidente Meloni sono un chiaro segnale di conferma di quella che è la linea politica del nostro Paese, a tutte le provocazioni il presidente del Consiglio ha risposto in maniera ferma. Certamente c'è stata una superficialità da parte di chi ha organizzato la telefonata e questo non deve più accadere". L’altro vicepremier, il segretario leghista Matteo Salvini, dice: "Mi dispiace che per attaccare questo governo una settimana si usino le vicende familiari e un'altra gli scherzi telefonici". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega ai servizi, Mantovano, intanto risponde a una domanda de Ilfattoquotidiano.it : Quando avete capito che si trattava di due comici Russi? "Il presidente del Consiglio l’ha capito subito". Il comico russo, Lexus, artefice dello scherzo telefonico: "Abbiamo parlato quasi mezz'ora".
Crosetto: se sei premier ti affidi a uffici che vagliano per te
Su X il ministro della Difesa Guido Crosetto ha scritto: "Quando un centralino passa una chiamata internazionale e ti dice che il tuo interlocutore è Tizio, tu parli con Tizio. Perché dai per scontato che lo sia. Perché se fai il Presidente del Consiglio o della Camera o il Ministro, ti affidi a uffici che vagliano e controllano per te". Anche Ettore Rosato, segretario del Copasir, dice che "l'errore che è avvenuto a Palazzo Chigi è molto grave, bisogna assolutamente trovare le responsabilità non tanto per l'aspetto punitivo, quello sarà un aspetto di cui dovrà occuparsi chi ha la responsabilità politica di Palazzo Chigi, ma per chiudere le falle che si sono create perché sono molto fastidiose e molto pericolose. In tutto questo vedo delle responsabilità tecniche e amministrative, non capisco chi voglia fare la guerra alla Meloni su questo, ovviamente non è lei che si registra da sola. Lei ha difeso la situazione con l'Ucraina, lo ha fatto in maniera ragionevole. Lei era convinta di parlare con un presidente africano, non lisciando il pelo ma dicendo le cose come stanno. Ora però attenzione a non far succedere più queste cose. Non vedo nessuna regia, non so quanto possa avere indebolito la presidente Meloni, secondo me nulla”.
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Le reazioni dalle opposizioni
Diversa la visione della vicenda da parte delle opposizioni. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ieri ha commentato: "Ciò che è successo è piuttosto sconcertante, per il governo e per l'Italia. Non ha funzionato l'attività di filtro e verifica preliminare alla telefonata ponendo in serio imbarazzo il nostro Paese. Non basta la nota di spiegazione di Palazzo Chigi, è necessario che il governo rassicuri Parlamento e Paese affinché situazioni di questo tipo, che rischiano di mettere a pregiudizio la nostra immagine e il nostro profilo politico sul piano internazionale, non si verifichino più”. Per Giuseppe Conte (M5s), in quel colloquio non solo Meloni "ha fatto una figuraccia planetaria", ma ha anche "svelato verità che non ha mai raccontato agli italiani: ammette di non avere ancora trovato il coraggio di portare ai tavoli che contano una posizione diversa dell'Italia, che offra finalmente una soluzione negoziata". Da ex premier, il leader di Iv Matteo Renzi ha parlato di "devastante livello di superficialità". L'aspetto grottesco della vicenda non poteva cadere nel vuoto: "Sembra l'inizio di una barzelletta - ha notato il deputato di Verdi-Si, Angelo Bonelli - 'C'erano un russo, un africano e un italiano…'". Grimaldi (Avs) chiede che Meloni si scusi con il Parlamento. Non si è allineato il segretario di Azione, Carlo Calenda: "Strumentalizzare a fini di polemica politica rappresenta un errore ed è lesivo dell'immagine dell'Italia".
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Il comico Lexus a Otto e Mezzo: "Penso che non si sia accorta dello scherzo"
A Otto e mezzo, il comico russo Lexus ha detto che "anche Stoltenberg era uno di quelli con cui abbiamo fatto la telefonata scherzando, ci sono anche altri leader europei. Giorgia Meloni non era una cosa speciale. Noi abbiamo tante persone che leggono i nostri social e ci sono tanti che scrivono dall'Italia e ci chiedono di chiamare Meloni". "Io direi così, livello di sicurezza media - ha aggiunto - se la paragoniamo con altre persone che hanno retto pagine di storia. L'unica cosa che posso dire della premier è che è una persona viva, ha una sua posizione non ha paura di spiegare quello che pensa, gli altri politici non erano tutti così". Come hanno verificato nostra identità? "Sinceramente non direi nulla perché la risposta la devono dare i vostri deputati, politici. Ma non credo abbiano fatto un errore, siamo stati fortunati e ci ha aiutato tantissimo la nostra professionalità". "Abbiamo parlato quasi mezz'ora e se il vostro premier ha tanto tempo per divertirsi in questo modo posso dire che ha tanto tempo da spendere. Poi voleva continuare a parlare. Noi abbiamo chiuso la conversazione, avevamo già ricevuto le risposte sull'Ucraina e i migranti in Europa. Tutto quello che interessa non solo per noi cittadini russi ma per tutto il mondo. Io penso che non si sia accorta dello scherzo, mi dispiace ma è così. Penso che lei raccontava e diceva quello che pensa e non ha voluto nascondere quello che pensa. E' una persona viva, che parlava".
Cosa è successo
La telefonata risale al 18 settembre. Due comici russi sono riusciti ad aggirare i controlli di Palazzo Chigi e a parlare con Giorgia Meloni. La premier ha così intrattenuto una lunga conversazione con quello che pensava essere il presidente della commissione dell'Unione africana, confrontandosi anche sull'Ucraina: "C'è molta stanchezza da tutte le parti", gli ha detto. "Si avvicina il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d'uscita - ha detto la premier - Il problema è trovare una via d'uscita accettabile per entrambe le parti senza distruggere la legge internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma aspetto il momento giusto per metterle sul tavolo". Gli ucraini, ha aggiunto, "stanno facendo quello che è giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli". Poi i migranti: "La dimensione di questo fenomeno è tale che coinvolge non solo la Ue, ma a mio parere anche l'Onu". Meloni ha poi scoperto di essere stata vittima di un raggiro orchestrato dal duo Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov). La coppia non è nuova a questo tipo di giochetti: spacciandosi via via per Putin, Zelensky o Macron, ha imbrogliato dall'ex cancelliera tedesca Merkel al presidente turco Erdogan, dal premier spagnolo Sanchez al presidente della Fed Powell, dall'autrice di Harry Potter a Elton John. "L'ufficio del Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore", ha dovuto ammettere Palazzo Chigi. "Nonostante il tentativo di farle dire frasi scomode - è stato poi sottolineato da ambienti di governo - Meloni ha invece ribadito nella sostanza le posizioni assunte dal Governo. Il presidente del Consiglio, nonostante le provocazioni, ha confermato il pieno sostegno all'Ucraina e le politiche italiane di contrasto all'immigrazione illegale".
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Vovan & Lexus: “Meloni? Ci ha richiamati lei. Non siamo spie”
In una intervista a Repubblica Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov, noti come 'Vovan e Lexus', gli autori della telefonata fake a Giorgia Meloni hanno escluso qualsiasi legame con i servizi russi. Come hanno raggiunto Meloni al telefono "preferiamo non dirlo. Non vogliamo mettere nei guai le persone che sono state coinvolte. Palazzo Chigi sa com'è successo. O almeno spero. Se non lo sa, vuol dire che ha un problema di sicurezza. È stata lei a chiamarci all'orario concordato. Non è l'ufficio della premier ad avere colpe. 'Grandi' colpe. Siamo noi che sappiamo fare il nostro lavoro". "Sappiamo come funzionano i protocolli, sappiamo come sfruttare i bachi nella sicurezza. Non vuol dire che, nel caso italiano, il protocollo fosse sbagliato". Per arrivare a Meloni ci sono voluti "circa due giorni". Perché lei? "È interessante e molto espressiva. Non è un robot. È una donna vivace. Abbiamo tagliato giusto i noiosi convenevoli iniziali". "Non siamo in contatto con i servizi né russi né stranieri - dicono ancora - E men che meno, siamo agenti segreti. Agenda politica? La nostra è un'agenda giornalistica. Chiamando Meloni, non volevamo incidere sulla politica italiana. Stiamo solo cercando di capire che cosa pensino davvero i politici europei della crisi ucraina". Non devono chiedere autorizzazioni per la loro attività: "Non concordiamo nulla. Capiamo da noi quali conseguenze potrebbe avere una telefonata. Non chiameremmo mai un leader arabo. O Kim Jong-un. Molta gente è sparita in Corea del Nord. Non vorremmo mai essere responsabili della "scomparsa" di qualcuno. Conosciamo le linee rosse e non le superiamo. Le autorità non commentano quello che facciamo". Chiameranno mai Putin? "Non siamo mai riusciti a raggiungere Joe Biden o Putin. Il loro livello di sicurezza è troppo alto".