La riforma che venerdì approderà in Consiglio dei ministri è "la meno invasiva possibile", sottolinea Ignazio La Russa
"Voglio essere sincero: io toglierei quel meccanismo che prevede che, una volta caduto un premier, possa nascere un altro governo con un altro presidente del Consiglio, a patto di essere sostenuto da chi ha votato almeno una volta la fiducia al precedente esecutivo". E' quanto sottolinea il presidente del Senato Ignazio La Russa, in un'intervista a Repubblica, a proposito del disegno di legge costituzionale sul premierato allo studio del governo.
Le parole di La Russa
"Nella riforma la norma anti-ribaltoni non mi convince", prosegue La Russa. "Se devi fare l'elezione diretta del premier, allora meglio farla fino in fondo. La mia opinione è che sarebbe meglio - oltre che più chiaro, più comprensibile anche di fronte ai cittadini - dire: se il premier si dimette o viene sfiduciato, si torna al voto", osserva ancora l'esponente di Fratelli d'Italia, secondo cui la premier Giorgia Meloni condividerebbe questa visione.
La riforma
La riforma che venerdì approderà in Consiglio dei ministri è "la meno invasiva possibile", ha detto ancora La Russa a Il Fatto quotidiano, e al Presidente della Repubblica viene lasciato "il potere più importante, cioè la controfirma delle leggi", sottolinea La Russa.
Infine, un consiglio alla premier Giorgia Meloni sulla necessità di evitare la consultazione sulla riforma costituzionale: "Per me al referendum non dovremmo arrivarci. Io sono per fare qualche concessione all'opposizione che non stravolga il testo iniziale".