Museo Egizio di Torino, l'antica lite tra la destra e il direttore Greco

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Massimo Postiglione

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Dal faccia a faccia con Meloni del 2018 ai recenti attacchi di Marrone e Crippa. Ecco perché Fratelli d'Italia e Lega sono tornati ad attaccare l'egittologo 

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La polemica tra la destra di governo e il direttore del museo Egizio di Torino, Christian Greco, affonda le radici nel 2018. Fino al 31 marzo di quell’anno il Museo propone, per la seconda volta, l’iniziativa “Fortunato chi parla arabo”:  per tre mesi una serie di sconti (la coppia paga un solo biglietto e può usufruire gratuitamente dell’audioguida) per chi parla la lingua araba, con l’obiettivo di integrare i “nuovi italiani” ed avvicinarli alle loro origini. Giorgia Meloni, allora solo presidente di Fratelli d’Italia, la definì una "forma di razzismo al contrario" perché dal suo punto di vista penalizzava gli appartenenti ad altre religioni.

Il faccia a faccia tra Meloni e Greco davanti al Museo

Meloni e Greco si incontrarono davanti allo storico portone del Museo Egizio, nel centro di Torino, nel tardo pomeriggio del 9 febbraio 2018 discutendo davanti ad una folla di giornalisti e curiosi; l’uno spiegando il senso inclusivo dell’idea, l’altra contestandone il lato discriminatorio. Alla fine, FdI dichiarò che, in caso di vittoria del centrodestra alle successive elezioni, avrebbe cambiato i direttori dei musei nazionali italiani.

Il niet di Greco alla nomina nel CdA di Tiradritti e le critiche dell'assessore Marrone (FdI)

La destra ha dovuto attendere un’altra elezione, ma è tornata alla carica con l’assessore regionale al Welfare del Piemonte, Maurizio Marrone, FdI, che in un’intervista rilasciata il 18 settembre scorso al Corriere della Sera dichiara che "non avrebbe riconfermato Christian Greco alla direzione del Museo Egizio" perché se da un lato "ha doti manageriali non comuni" dall’altro "esistono figure potenzialmente più qualificate che sono state penalizzate non solo per la direzione, ma addirittura per un posto nel CdA". Il riferimento è ad un altro braccio di ferro tra destra e Greco. Nel 2021 la Giunta del governatore Alberto Cirio provò ad imporre la nomina nel Consiglio di amministrazione dell’Egizio dell’egittologo Francesco Tiradritti. Greco si oppose minacciando le dimissioni e Tiradritti restò fuori.

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L'attacco del vicesegretario della Lega Crippa

Ecco perché, in questa brace covata da tempo, le parole di Marrone come scintille hanno immediatamente riacceso la polemica, ravvivata dal vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, che dichiara: "Greco è un direttore di sinistra che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana. Faccia un gesto di dignità e si dimetta. Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro Sangiuliano di licenziarlo se non si dimette lui". Crippa era stato citato in giudizio proprio dall’Egizio per una videotelefonata fake che sosteneva di aver fatto al Centralino del museo e postata poi sui suoi profili social nel 2018, quando era leader dei Giovani padani. Condannato in primo grado, era stato assolto in appello perché, secondo il giudice, "quella falsa telefonata non aveva leso l’immagine del Museo".

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Vittorio Sgarbi e il governatore Cirio difendono Greco

A difendere Christian Greco, egittologo di fama mondiale, e direttore del Museo Egizio di Torino dal 2014, sono scesi in campo in tanti. Con una lettera aperta, 92 studiosi sia del Comitato Scientifico del Museo Egizio che dell’Associazione Internazionale degli Egittologi hanno offerto "pieno appoggio" al giovane direttore, chiedendo ufficialmente che "il suo importante lavoro compiuto finora non venga dilapidato e che, anzi, possa esserne garantita la continuità". Greco viene difeso anche dal sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che ne loda l’ottimo lavoro e che ribadisce: "Va confermato. Questa è una polemica sterile". Sulla stessa linea anche Alberto Cirio, il presidente della Regione Piemonte, che si sarebbe risparmiato volentieri questa polemica scaturita dalle dichiarazioni di un suo assessore. "Basta strumentalizzazioni – scrive in una nota il governatore del Piemonte – le dichiarazioni di Marrone rispecchiano una sua opinione personale, non della Giunta. Riconosciamo infatti come Regione, al direttore Greco, grande preparazione e capacità. Io sono una persona pragmatica, per me contano i risultati e con Greco i risultati sono arrivati, perché è un ottimo direttore".

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Greco: "Mi piacerebbe ricevere il premier senza telecamere né giornalisti"

Dichiarazioni, queste, che da sole basterebbero a spegnere tutta la polemica. Ma bisogna anche ricordare che, al di là di tutto, la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino è un ente privato, senza scopo di lucro. E che il direttore del Museo Egizio viene nominato dal suo CdA con bando pubblico. Il Ministero della Cultura ha il potere di nomina del presidente, che attualmente è Evelina Christillin, in carica fino al 2024. Mentre il mandato di Christian Greco scade a giugno 2025. "Ho un sogno nel cassetto – rivela Greco in un’intervista a Repubblica del 21 settembre – Mi piacerebbe ricevere anche solo per pochi minuti il presidente del Consiglio qui, senza telecamere né giornalisti. E raccontarle che cosa facciamo e perché la nostra istituzione può essere importante per aprire un dialogo. Giorgia Meloni è benvenuta. I musei sono ponti".

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