L'Aula ha dato il via libera definitivo alla proposta di legge in materia di assunzione di informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere già approvata dal Senato. Sono stati 200 i voti a favore, nessun nessun voto contrario e 61 gli astenuti
Via libera definitivo dell'Aula della Camera al disegno di legge per l'avocazione delle indagini per i delitti di violenza domestica o di genere. Il testo è stato definitivamente licenziato a Montecitorio con 200 voti a favore, nessun contrario e 61 astenuti (Pd e Avs). La norma si inserisce nell'ambito del cosiddetto Codice rosso che prevede un'ulteriore ipotesi di avocazione delle indagini preliminari da parte del procuratore generale presso la Corte d'appello, che ricorre quando il pm, nei casi di delitti di violenza domestica o di genere, non senta la persona offesa entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato.
Le reazioni
"Io questo problema drammatico lo ho vissuto. Conosco bene il dramma che vivono queste donne. Questa legge non risolve il problema. Votiamo a favore ma se vogliamo davvero fermare questa tragedia bisogna fare molto di più". Lo ha detto in lacrime nell'Aula della Camera la deputata di M5S Daniela Morfino. "L'uomo deve capire che si deve fermare", ha aggiunto, più volte interrotta dagli applausi dell'Aula. Così Rita Dalla Chiesa, vicepresidente dei deputati di Forza Italia: "La cosa che voglio sottolineare è vedere a questo tavolo il nostro segretario nazionale e Ministro Antonio Tajani ed il nostro capogruppo alla Camera, Paolo Barelli. Sono qui che ci sostengono, come sempre. Io, da capogruppo di Forza Italia nella Commissione femminicidio e violenza di genere, confermo che in Parlamento stiamo facendo uno sforzo grandissimo e trasversale. Non potendo agire nella mente di chi compie atti di violenza, nella prevenzione degli episodi di violenza dobbiamo agire tempestivamente, questo è fondamentale. Chiedo aiuto anche agli uomini e non solo alle donne. Devono fare da 'spartiacque' su questo tema e dire: noi uomini non ci riconosciamo in quelli che maltrattano o uccidono le donne". Fa eco alle parole di Dalla Chiesa il vicepremier Antonio Tajani: "Il 16 agosto ho preso l'impegno insieme ai parlamentari di FI di presentare un testo legislativo che permettesse di tutelare ancora di più donne oggetto di violenza o potenziale violenza con un'azione preventiva ancora più efficace". "Da Marsala arriva l'ennesimo caso di femminicidio - ha scritto sui social Mariastella Gelmini (Azione) - proprio nel momento in cui dal Parlamento arriva il via definitivo al disegno di legge per l'avocazione delle indagini per i delitti di violenza domestica o di genere. Solo questo però non è sufficiente, va fatto con rapidità un lavoro che prenda in considerazione anche le proposte delle opposizioni e che dia un segnale forte alle donne. Marisa Leo è stata uccisa ieri dall'ex compagno nel trapanese. Nel 2020 aveva sporto denuncia per stalking. Serve una tutela speciale per le donne che denunciano. Questa battaglia non si vince solo con interventi di natura penale, ne siamo consapevoli, ma se riuscissimo a mettere al sicuro chi trova la forza di denunciare avremmo fatto un significativo passo in avanti".
AVS: "Ci asteniamo, troppo poco per emergenza"
"Noi ci asteniamo, siamo pronti a fare la nostra parte ma su una testo organico che affronti pienamente l'emergenza della violenza maschile contro le donne". Così il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Giustizia della Camera Devis Dori nella dichiarazione di voto sulla pdl che interviene sulle norme del Codice rosso. Dori aggiunge: "Avevamo presentato un nostro ordine del giorno firmato dalla capogruppo Zanella che chiedeva un impegno per la formazione in particolare di magistrati e forze dell'ordine, le categorie in prima linea nel contrasto: la maggioranza lo ha bocciando dando un segnale incomprensibile".