Meeting Rimini 2023, Giorgetti: "Manovra finanziaria complicata, non si potrà fare tutto"
PoliticaIl ministro dell'Economia in videocollegamento: "Siamo chiamati a decidere delle priorità: certamente dovremo intervenire a favore dei redditi medio bassi, ma dovremo anche usare le risorse a disposizione per promuovere la crescita". Poi sul Pnrr: "Non solo fare in fretta, ma fare bene". Sulla denatalità: "Non c'è nessuna riforma o misura previdenziale che tiene nel medio e lungo periodo con i numeri che vediamo oggi"
"Noi come governo ci approcciamo alla legge di bilancio, sarà una legge di bilancio complicata, tutte lo sono. Siamo chiamati - poiché facciamo politica - a decidere delle priorità: non si potrà fare tutto, certamente dovremo intervenire a favore dei redditi medio bassi, ma dovremo anche usare le risorse a disposizione per promuovere la crescita. Questo è l'indirizzo". A dirlo è il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in videocollegamento con il Meeting di Rimini, aggiungendo che "il tema della denatalità, che ho porto qualche mese fa e che intendo riproporre, è fondamentale: non c'è nessuna riforma o misura previdenziale che tiene nel medio e lungo periodo con i numeri della natalità che vediamo oggi in questo Paese".
"Momento eccezionale, l'Europa non torni indietro"
"Questa è la posizione negoziale italiana su cui siamo attestati: noi non facciamo un problema di debito o mancata riduzione del debito, ma vogliamo che gli investimenti siano trattati in modo privilegiato e meglio rispetto alle spese correnti - ha detto ancora Giorgetti - Non possiamo in un momento in cui siamo ancora in una situazione eccezionale tornare a delle regole ignorano la necessità di accompagnare e aiutare famiglie e imprese nella trasformazione che stiamo vivendo". "Spero che in Europa - ha aggiunto - quando decideremo a settembre sulle nuove regole se ne tenga conto".
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"Spero la clausola del Patto stabilità non parta a gennaio"
"La Commissione europea rispetto a qualche anno fa ha completamente cambiato paradigma rispetto alla clausola generale che non si è applicata in questi anni per il Patto di stabilità e crescita che forse, spero di no, partirà dal primo gennaio 2024", ha proseguito il ministro dell'Economia. "I prossimi mesi li vedo con un governo responsabile, l'abbiamo sempre ribadito, responsabile anche in termini finanziari, ma anche che chiede all'Europa di capire il senso della storia e del momento che stiamo vivendo, altrimenti diventa tutto molto più complicato e magari anche autolesionista". Dopo l'intervento al Meeting di Rimini, è arrivata la precisazione del Mef: "Il ministro non chiede la proroga della sospensione della clausola del Patto di stabilità in vigore fino al 31/12/23 ma ha espresso l'auspicio che entro la fine dell'anno sia approvata la riforma del Patto di stabilità in modo da poter entrare in vigore al posto delle vecchie regole dall'1 gennaio '24".
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"Pnrr? Non solo fare in fretta, ma fare bene"
Giorgetti ha parlato anche di Pnrr: "Oggi più che mai siamo chiamati, e la responsabilità del governo in questo senso è massima e l'impegno pure, per quanto riguarda questo benedetto Pnrr, abbiamo queste risorse, che non possono essere sprecate e che devono essere usate nel modo migliore possibile. Non c'è semplicemente il puntuale rispetto, il fare in fretta, ma fare bene. Se fare in fretta significa fare male, è meglio fare bene ma valutare attentamente le situazioni, perché è un'occasione unica".
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"Fondamentali qualità del lavoro e giusta remunerazione"
"La riflessione mia sullo sviluppo e sulla crescita è che essa passa inevitabilmente attraverso la dimensione dell'impresa, ma non solo dell'impresa: dell'imprenditore, una qualificazione superiore. Abituarci a ragionare in modo diverso rispetto a quanto fatto dagli anni Settanta ad oggi: innescare crescita e quindi sviluppo alimentando soprattutto la domanda - ha proseguito Giorgetti - Penso che invece ci si debba concentrare moltissimo sul lato dell'offerta, della dimensione delle imprese e anche del lavoro. Il tema dell'offerta del lavoro, della qualità e della giusta ed equa remunerazione del medesimo è un tema fondamentale". "Se riflettiamo sulla crescita economica o sullo sviluppo è estremamente opportuna - anche se scontata, inflazionata e quali banale - l'aggiunta del tema sostenibile - ha aggiunto - Lo sviluppo sostenibile è oggi declinato sotto l'aspetto più ambientale, che è fondamentale, ma se uno affronta la questione a tutto tondo non può negare che il sistema si tiene se le generazioni hanno una continuità e se c'è una solidarietà intergenerazionale. Il tema dello sviluppo sostenibile è un concetto a tutto tondo".