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Forza Italia e il futuro del governo dopo la morte di Berlusconi

Politica

Da chi sarà guidato il partito dell'ex presidente del Consiglio? E che effetti avrà il nuovo assetto sull'esecutivo di Meloni? Queste le domande affrontate nel panel all'interno dell'evento di Sky TG24 in diretta da Palazzo Reale, a Milano. Hanno partecipato il direttore de Il Giornale, Augusto Minzolini, la direttrice responsabile di tutti i quotidiani editi da Editoriale Nazionale, Agnese Pini, il direttore del quotidiano La Repubblica, Maurizio Molinari, e il direttore di Sky Tg24, Giuseppe De Bellis

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Qual è il futuro che attende Forza Italia e il governo dopo la morte di Silvio Berlusconi? Su questi temi si è concentrato il panel all'interno dell'evento di Sky TG24 in diretta da Palazzo Reale, a Milano. Hanno partecipato il direttore de Il Giornale, Augusto Minzolini, la direttrice responsabile di tutti i quotidiani editi da Editoriale Nazionale, Agnese Pini, il direttore del quotidiano La Repubblica, Maurizio Molinari, e il direttore di Sky Tg24, Giuseppe De Bellis (IL PALINSESTO - TUTTI I VIDEO).

Il futuro politico dopo Berlusconi

Per Giuseppe De Bellis, è "estremamente difficile" capire ora cosa succederà. Le ipotesi sono varie: "Oggi è più facile o una piccola-grande "Opa" di Meloni su Forza Italia, oppure che ci sia uno scenario di una Forza Italia indipendente, con alla guida qualcuno che però non si vede ancora all'orizzonte", per sostituire la leadership di Berlusconi. Per Minzolini è poi anche "difficile" al momento coniugare le varie anime del centrodestra e capire come farle coesistere. Da considerare, per il direttore de Il Giornale, anche il tema dell'elettorato, e di come il partito possa rimanere "una culla" da non sottovalutare in chiave elettorale. Mentre Agnese Pini, sul ruolo di Meloni, sottolinea che "in realtà l'eredità elettorale e la leadership di coalizione lei se l'è già presa". In Europa inoltre Meloni "sta cercando poi di fare un progetto che assomiglia al progetto del '94 di Berlusconi, traslato proprio in chiave europea". Molinari spiega invece che "la riforma della Giustizia", in Cdm oggi,  "è il primo tassello del tentativo della Meloni di sovrapporsi a Berlusconi, che ci sta dal punto di vista politico", anche se la premier dovrà affrontare diversi ostacoli ora che Forza Italia è senza il suo leader storico. Intanto, quello che avverrà a livello di leadership in Forza Italia è ancora difficile da prevedere. Sull'ipotesi di Marta Fascina come guida, Molinari sostiene che "se andassimo a chiedere a deputati e senatori" un parare su questo scenario "non so quanti risponderebbero di 'sì'". C'è poi la figura di Antonio Tajani, in chiave di 'legittimo erede', e proprio in queste ore, spiega il direttore di Repubblica, "lui sta fisicamente contattando tutti per essere legittimato" e anche questo "dà l'idea di una situazione davvero molto precaria".

Pnrr, che cosa succederà?

Per Pini, il tema che davvero rischia di mettere in crisi il governo di Meloni, "è il Pnrr con le sue scadenze". Poi c'è "il gigantesco tema di una ripresa economica che è molto apparente, ma poco reale". "I dati macroeconomici vanno presi per quelli che sono", sostiene invece De Bellis, "ricordando che quando il nostro Paese miglira diciamo sempre 'questa crescita è drogata da qualcosa'". È evidente poi che il tema per questo esecutivo "è quello della finanza pubblica". Ed è" imminente capire", per il direttore di Sky TG24,  "come ne usciamo sulle rate del Pnrr e sulle sue prospettive".

In questo governo, però, "manca un piano contro le diseguaglianze", ricorda Molinari. Fratelli d'Italia "ha ricevuto molti voti da persone disagiate che ora si aspettano misure economiche di sostegno per chi è in difficoltà ad arrivare alla fine del mese". "La sfida della Meloni è dare a queste diseguaglianze una risposta", aggiunge il direttore di Repubblica, "se ci riuscirà, è destinata a consolidare il rapporto con quella fetta di elettorato", se no "i disagiati e gli scontenti alla prossima tornata voteranno per qualcun altro".

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