Silvio Berlusconi, la visione politica e idee tra innovazione e conservazione

Politica
Massimo Leoni

Massimo Leoni

©Ansa

Anticipatore del futuro, rivoluzionario e visionario. Con la sua discesa in campo il Cavaliere ha sancito la nascita della seconda Repubblica cambiando sempre il modo di fare politica del nostro Paese

ascolta articolo

Un mix unico, rivoluzionario e deflagrante per la politica italiana (ADDIO A BERLUSCONI, SEGUI LA DIRETTA). Innovazione e conservazione, entrambe estreme e che si alternavano, nella persona come nel politico. Forza Italia è una creatura rivoluzionaria, la gestazione è lunga. Si presenta quando la mappa del potere in Italia è vuota, pronta, dicevano, a essere occupata dalla sinistra non socialista, anticraxiana. Berlusconi capisce subito che chiamarla "pericolo comunista" è una gran trovata. L’anticomunismo è conservazione, l’identificazione di un nemico che non esiste – o non esiste più, è grande innovazione. Farà scuola. 

L’annuncio della discesa in campo

Anche la parola "Italia" nel nome di un partito diventerà quasi la norma. Nel 1994 è un azzardo. Il modo in cui Berlusconi annuncia la sua discesa in campo è diventato un caso di studio. Videomessaggio registrato, la libreria, la scrivania, il “Paese che amo”. Conservazione rassicurante. Se mi voti non ti succederà niente. Potrà solo andar bene, com’è andata bene a me. La visione del mondo che ti propongo è la mia, anzi sono io e può bastare per un futuro radioso. Dietro la conservazione, la vera rivoluzione: il leader non è più l’uomo più adatto a creare consenso a un’idea del mondo. Il leader è l’uomo più adatto a creare consenso per sé stesso e per quelli che seguiranno non l’idea, ma lui. Da quel momento chi parla di idee e ideologie è vecchio. 

Ha anticipato i social network

E poi il videomessaggio. Pura visione del futuro, il nostro presente. Quello dove la politica si fa sui social network, l’informazione non ha bisogno dell’intermediazione, dei media, dei giornalisti. Allora, però, ci voleva la tv e lui ce l’aveva. Anche la scelta delle alleanze, riflette quel mix micidiale. Conservatore, perché accanto a lui ci sono gli ex democristiani e gli ex socialisti. Prima repubblica. Ma poi sdogana la destra. Fini e Alleanza Nazionale, che al Sud pesano. E insieme ci mette la Lega di Bossi, allora dichiaratamente antifascista, che vuole la secessione del Nord. La casa delle libertà è come il volo del calabrone. Inspiegabile. Ma Berlusconi la immagina, la fa e la fa vincere. Così arriva un’altra innovazione, che durerà molto. A ben vedere fino ad oggi. La politica italiana diventa bipolare e tendenzialmente leaderistica. Esattamente il mare in cui Berlusconi voleva e sapeva navigare meglio degli altri. Lo ha fatto, per quasi trent’anni. Sempre innovando, sempre conservando. 

Politica: I più letti