
Il 14 e il 15 maggio si torna alle urne in diverse città italiane. Secondo i dati forniti dal Viminale, sono chiamati al voto 6 milioni di elettori, di cui molti nei 17 capoluoghi di provincia. Ancona è l’unico capoluogo di Regione. Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo appuntamento elettorale e sulle procedure di votazione

Il 14 e il 15 maggio si torna alle urne in diverse città italiane per le elezioni comunali (gli eventuali ballottaggi sono già fissati per le giornate del 28 e del 29 maggio). Secondo i dati forniti dal Viminale, gli elettori chiamati alle urne superano quota 6 milioni, di cui molti nei 17 capoluoghi di provincia che andranno al voto per scegliere il nuovo sindaco e rinnovare il consiglio comunale. Ancona è l’unico capoluogo di Regione. Ecco tutto quello che c'è da sapere e come votare
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COMUNI CON PIÙ DI 15MILA ABITANTI - Nei Comuni con una popolazione che supera i 15mila abitanti si segue un sistema elettorale di tipo maggioritario. Ci si ferma al primo turno se un candidato riesce a ottenere subito la maggioranza assoluta dei voti espressi (almeno il 50%+1). Se invece il risultato finale è al di sotto di questa soglia bisogna andare al ballottaggio, dove si scontrano soltanto i due candidati che hanno preso più voti degli altri. In foto, Ancona
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Al secondo turno il meccanismo per la vittoria cambia: è sufficiente la maggioranza semplice per essere eletti. Diventa quindi sindaco chi prende anche solo un voto in più del suo avversario. Un elettore, sempre nei Comuni al di sopra dei 15mila abitanti, può decidere di votare un candidato sindaco e insieme una lista a cui non è collegato: significa che è concesso il voto disgiunto

Il Consiglio comunale viene rinnovato in occasione dell’elezione del nuovo sindaco. È diverso però il sistema elettorale con cui vengono ripartiti i seggi, che in questo caso è proporzionale. Funziona così: il 60% dei posti disponibili vanno automaticamente alle liste che appoggiano il sindaco che risulta eletto. Il rimanente 40% viene spartito, tra le altre liste, in maniera proporzionale al numero di voti ricevuti da ciascuna

COMUNI CON MENO DI 15MILA ABITANTI - I Comuni più piccoli, con un numero di abitanti che non arriva ai 15mila, votano sempre con sistema maggioritario, ma in un unico turno. E quindi: il nome del candidato che prende più voti, anche soltanto uno in più dei suoi avversari, è automaticamente eletto sindaco. Si procede a ballottaggio soltanto nel caso in cui i due candidati più votati abbiano portato a casa esattamente lo stesso numero di preferenze

Un’altra differenza rispetto ai Comuni più popolosi è che non è ammissibile il voto disgiunto. Per quanto riguarda la composizione del Consiglio comunale, i due terzi dei seggi disponibili vanno alla lista del vincitore. Il restante terzo si spartisce in maniera proporzionale tra le altre liste

CHE DOCUMENTI SERVONO PER VOTARE? L’elettore deve presentarsi ai seggi con la propria tessera elettorale e un documento d’identità. Per sapere in quale seggio presentarsi, e in quale sezione, bisogna guardare alla tessera elettorale, dove si trovano indicati il numero e la sede della sezione a cui si è assegnati, il collegio e la circoscrizione di appartenenza

Per quanto riguarda il documento d’identità, oltre alla classica carta d’identità, sono ammessi anche altri documenti di identificazione (leggibili e con fotografia) rilasciati da una Pubblica Amministrazione. Tra questi ci sono la patente, il passaporto, il libretto di pensione, la tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, la tessera di riconoscimento rilasciata dall'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, se convalidata da un Comando militare

Inizierà quindi il conto dei voti. È possibile che per i Comuni più piccoli i risultati saranno dichiarati già nella giornata di lunedì, mentre nelle città con diverse decine o centinaia di migliaia di votanti probabilmente i risultati ufficiali arriveranno in serata o martedì
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