La premier dopo la conclusione degli incontri: "Dialogo aperto, franco e collaborativo". M5S: "Non è arrivata condivisione". Poi Calenda: "Una collaborazione possobile c'è", ma non bisogna toccare il ruolo del Presidente della Repubblica. Infine il Pd, con la segretaria che chiarisce: "No a uomo o donna sola al comando"
Meloni: riforme istituzionali e stabilità sono la più potente riforma economica che possiamo realizzare
"L'instabilità non consente di avere una visione di lungo periodo, che è fondamentale per una strategia, soprattutto nel mondo globalizzato, ed è fondamentale per concentrare risorse sugli investimenti utili a quella strategia, cosa che una politica che ha poco tempo non può fare", ha detto ancora la premier, secondo quanto si apprende, durante l’incontro col M5S. "Questa è la ragione per la quale dobbiamo mettere le mani alle riforme istituzionali, lo dico anche rispetto a quanti dicono che questa non è una priorità: credo che invece questa sia la più potente riforma economica che possiamo realizzare”, ha aggiunto.
Meloni: “Nostro sistema caratterizzato da una fortissima instabilità”
"Credo che ci si renda tutti conto del fatto che il nostro sistema è caratterizzato da una fortissima instabilità, che paradossalmente nell'ultima fase, cioè con la fine della prima Repubblica è peggiorata", avrebbe detto ancora Meloni nel corso dell'incontro con il Movimento 5 Stelle. "Abbiamo sempre avuto governi che duravano uno o due anni, la differenza tra la prima Repubblica e quello che è accaduto successivamente è che nella prima Repubblica la maggioranza restava sempre la stessa, nella seconda Repubblica al repentino cambio di governo coincideva spesso un repentino cambio di maggioranza", ha aggiunto.Meloni: “Importante cercare un dialogo più ampio possibile”
Secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni avrebbe ribadito la ricerca di un “dialogo ampio” durante il primo incontro con le opposizioni sulle riforme, quello con il Movimento 5 Stelle. "Grazie per aver accettato questo invito. Il governo, come voi sapete, ha da sempre nel proprio programma l'idea che per mandato dovrà lavorare a una riforma istituzionale, sulla quale però credo sia importante a monte cercare un dialogo più ampio possibile con le forze parlamentari", avrebbe detto la premier.
Attese dichiarazioni dei partiti dopo gli incontri
A Montecitorio la sala della Regina, l'unica alla quale è consentito l'accesso ai giornalisti, è stata allestita per la stampa con un palco per le dichiarazioni dopo i colloqui. I rappresentanti dei partiti, quindi, rilasceranno qualche dichiarazione dopo gli incontri con il governo.In corso l’incontro con il M5S
Secondo il programma, l’incontro del governo con il M5S - che è iniziato alle 12.30 ed è in corso – dovrebbe terminare alle 14.
Scalfarotto: disponibili su elezione diretta premier e superamento bicameralismo paritario
"Se a ogni legislatura si torna a parlare di riforme, un motivo ci dovrà pur essere. La nostra Costituzione, i cui principi sono sempre attuali, dal punto di vista dei meccanismi istituzionali è decisamente stanca e necessita di cambiamenti che la rendano più efficiente e più vicina alle necessità del nostro tempo, anche superando le distorsioni a cui oggi oggettivamente viene sottoposta", ha detto il senatore di Azione-Italia viva Ivan Scalfarotto. E ha aggiunto: "Le riforme servono oggi come servivano al tempo del governo Renzi. Siamo contrari e non disponibili sul presidenzialismo perché il presidente della Repubblica è l'istituzione nella quale si riconoscono tutti gli italiani e rappresenta efficacemente l'unità della nazione. Paiono però non più rinviabili tanto un riallineamento delle scelte politiche del Paese con l'esito del voto popolare, che si potrebbe ottenere con l'elezione diretta del premier, che il superamento del bicameralismo paritario. Se si vuole discuterne seriamente, noi ci siamo".Al via riunione con il M5S
Al via, nella biblioteca del presidente a Montecitorio, le consultazioni sulle riforme tra il governo e le opposizioni. Si inizia con i Cinque Stelle, la cui delegazione è formata dal leader Giuseppe Conte, dai capigruppo a Senato e Camera Stefano Patuanelli e Francesco Silvestri, dai capigruppo in commissione M5S in Affari costituzionali Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino. Per il governo, presenti la premier Giorgia Meloni, i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, i sottosegretari alla Presidenza Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, il costituzionalista Francesco Saverio Marini.Magi: “Meloni finge disponibilità ma minaccia prove di forza”
"Meloni finge disponibilità all'ascolto ma minaccia prove di forza. Dalle opposizioni sono arrivate proposte per garantire stabilità di governo senza stravolgere la Costituzione. Per questo abbiamo proposto alle opposizioni di riunirci e condividere le valutazioni sul tema delle riforme", ha detto Riccardo Magi, segretario di Più Europa, conversando con i cronisti a Montecitorio.Le parole di Meloni prima degli incontri
"Penso che nella normale dinamica democratica, quando si affrontano materie che sono di interesse della Repubblica lo si debba fare con il cuore aperto. Dopo di che, sono scelte che si devono fare da entrambe le parti", ha detto ancora Giorgia Meloni poco prima degli incontri.
Meloni: “Cerco convergenze”
Rispondendo ai giornalisti che le chiedono un commento in vista dell'incontro alla Camera con le opposizioni sulle riforme, Meloni ha aggiunto: "Mi auspico concretezza, perché sul dialogo e sulla normalità del dibattito democratico credo che non ci debbano essere dubbi tra noi. Le istituzioni su questo devono dare il buon esempio". La premier ha spiegato che non ci sono già testi scritti, vuole ascoltare ma invita l'opposizione a non avere posizioni pregiudiziali. "Cerco convergenze, bene se si arriva a scelte condivise, ma ho degli obiettivi da raggiungere".
Meloni: “Nessuno pensi che rimarremo con le mani in mano”
"Se gli altri decidono pregiudizialmente di non confrontarsi sulle riforme, nessuno pensi che rimarremo con le mani in mano", ha detto Giorgia Meloni a margine della cerimonia al Quirinale per il Giorno della memoria, a pochi minuti dall'inizio degli incontri alla Camera con i partiti di opposizione sulle riforme.Foti: “Ascoltiamo l'opposizione, ma non accetteremo veti”
"Nel programma elettorale del centrodestra vi era il tema delle riforme costituzionali. Vogliamo proseguire nella strada che avevamo indicato in campagna elettorale, per dare più voce ai cittadini e stabilità di governo. Si tenga presente che si sono succeduti in Italia 68 governi con la durata media di 14 mesi. Ascoltiamo l'opposizione. Ci auguriamo che il confronto sia positivo. Non accetteremo veti", ha detto Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia.Marattin (Azione-Italia Viva): “Vogliamo una democrazia decidente”
Nel pomeriggio è previsto l’incontro con il Gruppo Azione - Italia Viva – Renew Europe. "Ci siederemo al tavolo delle riforme con la convinzione che questo Paese ha bisogno di una democrazia decidente", ha detto Luigi Marattin, deputato di Azione-Italia Viva, a Rainews24. "Siccome abbiamo l'ambizione di aggiornare il quadro delle regole della Repubblica a un mondo che dal 1948 è cambiato almeno tre volte, vogliamo una democrazia decidente. Ovvero, con una sola Camera e con regole che definiscano un sistema chiaro ed efficiente. Ci crediamo ancora. Per noi esistono solo due paletti. Il presidente della Repubblica è l'unica istituzione che funziona nel nostro Paese e abbiamo ancora bisogno di una figura del genere, anche se va armonizzata per non indebolirla rispetto a un premier eletto dal popolo. L'altro paletto è il coraggio di scegliere finalmente un modello chiaro e non ibrido. Scegliamo o una democrazia maggioritaria con i necessari correttivi costituzionali oppure una democrazia proporzionale che tuteli l'identità delle forze politiche e il governo si fa dopo, come accade nei paesi dell'Europa continentale. Basta che il modello sia chiaro", ha aggiunto.Pagano: “Spero che le opposizioni siano aperte al dialogo”
Prima dell’inizio degli incontri tra governo e opposizioni ha parlato anche Nazario Pagano, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera. "Il centrodestra compatto – ha detto a Sky start – ritiene che le regole del gioco vadano scritte insieme, per quanto possibile. Bene ha fatto la ministra Casellati, nelle scorse settimane, a confrontarsi con i gruppi di opposizione e bene fa oggi la presidente Meloni a incontrarli perché, è chiaro a tutti, l'assetto del nostro sistema deve essere necessariamente modificato se vogliamo dare maggiore forza ai governi e più stabilità al Paese. L'elezione diretta dei presidenti del Consiglio e della Repubblica intende andare in quella direzione. Il punto di incontro è il tentativo che viene esperito oggi e spero che le opposizioni siano aperte al dialogo".
Premierato, cos'è e cosa significa
Nel percorso di riforme istituzionali a cui punta il governo Meloni entra anche la proposta di rivedere la figura del presidente del Consiglio, concedendo a questo ruolo più poteri di quelli accordati dalla Costituzione nella sua versione vigente. Ma il termine "premierato" non ha una definizione precisa e può essere declinato in vari modi: alcuni prevedono anche l'elezione diretta del premier da parte del popolo. COSA C’È DA SAPEREM5S: “Siamo nella fase dell'ascolto, poi faremo le nostre proposte”
Il primo incontro, alle 12.30, è con il M5S. "La nostra delegazione guidata da Conte andrà con la logica dell'ascolto. Se si va a eleggere direttamente il premier viene totalmente indebolita la figura del presidente della Repubblica, così come ho sentito dire diventerebbe un 'presidente tagliatore di nastri'. Noi siamo nella fase dell'ascolto e poi faremo le nostre proposte", ha detto questa mattina il deputato del Movimento 5 Stelle Michele Gubitosa ad Agorà Rai 3.Meloni: “Non accetto atteggiamenti aventiniani o dilatori”
Degli incontri con le opposizioni, la premier Meloni ha parlato anche ieri. "Voglio fare una riforma ampiamente condivisa, ma la faccio perché ho avuto il mandato dagli italiani e tengo fede a quel mandato: voglio dire basta ai governi costruiti in laboratorio, dentro il Palazzo, ma legare chi governa al consenso popolare", ha detto. E ha avvertito le opposizioni: "Non accetto atteggiamenti aventiniani o dilatori".Le proposte dei partiti
Il governo, quindi, incontra oggi i gruppi di minoranza per confrontarsi sul tema delle riforme. Ma le proposte dei partiti sembrano molto variegate: dal semipresidenzialismo al modello tedesco, dal premierato alla riforma della legge elettorale, passando per l'autonomia. ECCO I TEMI SUL TAVOLOMeloni: “Intendiamo ascoltare attentamente ogni proposta o critica”
"Oggi una giornata di confronto con le opposizioni alla Camera dei deputati, nella Biblioteca del Presidente. Il Governo dialogherà con i rappresentanti dei partiti sulle riforme istituzionali necessarie all'Italia. Intendiamo ascoltare attentamente ogni proposta o critica, nel corso di quello che consideriamo un confronto importante per la nostra democrazia e per approvare misure improrogabili per il bene dei cittadini e della Nazione", ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni.
Il programma degli incontri
Si parte alle 12.30 con l’incontro con il M5S (fino alle 14), poi alle 14 il Gruppo per le Autonomie e Componente Minoranze Linguistiche (fino alle 14.45), alle 15.15 Gruppo Azione - Italia Viva – Renew Europe (fino alle 16.15), alle 16.15 +Europa (fino alle 16.45), alle 17.30 Alleanza Verdi e Sinistra (fino alle 18.30), alle 18.30 si chiude con il Pd (fino alle 19.45).