Pnrr, fonti governo: rimoduliamo ma senza rinunciare ai fondi. Meloni: “Nessun allarme”

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Dopo l'ipotesi, lanciata dal leghista Riccardo Molinari, di rinunciare a parte delle somme del piano nazionale di recupero e resilienza, l’esecutivo specifica che si stanno “risolvendo le criticità”. La premier: "Non sono preoccupata"

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"Stiamo lavorando per rimodulare il piano" ma l'idea di "rinunciare a parte dei fondi" non è sul tavolo. Questo il chiarimento di fonti di governo a proposito dell'ipotesi, lanciata dal leghista Riccardo Molinari, di rinunciare a parte dei fondi a prestito del Pnrr. "Stiamo lavorando per risolvere le criticità", si sottolinea, ribadendo che il Piano va "rimodulato", eliminando i progetti che non possono essere portati a termine entro il 2026 ma "lo spazio che si libera" sarà utilizzato "su altri progetti per i quali i finanziamenti possono essere spesi entro giugno 2026”. Giorgia Meloni, intanto, rassicura: "Nessun allarme, non sono preoccupata".

L’ipotesi di Molinari

In mattinata il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari aveva affermato ad Affaritaliani.it che "Giorgia Meloni ha già rassicurato sulle paure relative al blocco della terza tranche del Pnrr, paure immotivate. Un mese in più serve per problemi tecnici ma i soldi non sono a rischio”. "Ho parlato con molti sindaci di comuni piccoli e i problemi sono numerosi - aveva aggiunto -, ha senso indebitarsi con l'Ue per fare cose che non servono? Giusto quindi ridiscutere il piano con la Commissione europea, o si cambia la destinazione dei fondi o spenderli per spenderli a caso non ha senso. Forse sarebbe il caso di valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito”.

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Sul tema, a margine del Vinitaly, la premier Giorgia Meloni ha chiarito di "non essere preoccupata dai ritardi sul Pnrr, stiamo lavorando molto, non mi convince molto la ricostruzione allarmista". Quanto alle polemiche degli ultimi giorni, ha poi chiosato: "Non prendo in considerazione di perdere le risorse, prendo in considerazione l'ipotesi di farlo arrivare a terra in maniera efficace”. Sulle nomine nelle partecipate "presumo che ci saranno anche delle conferme”, ha detto a Verona la presidente del consiglio. "Si lavora nel merito - ha sottolineato - guardando al merito e guardando chiaramente la strategicità delle aziende, particolarmente in questo tempo, tenendo in considerazione il tema della spesa del Pnrr per quello che riguarda le energetiche, e anche il lavoro che l'Italia fa per cercare di diventare una sorta di hub di approvvigionamento”.

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Pd sul Pnrr: “Maggioranza è nel caos”

Intanto dall’opposizione continuano le richieste di chiarimenti sulla situazione. “Spostare i fondi, chiedere rinvii, cambiare i progetti: sul Pnrr nel governo Meloni e nella maggioranza è caos totale. Basta scaricabarile, basta ritardi: il ministro Fitto venga subito in Parlamento a spiegare cosa sta succedendo. Il Pd c'è, pretendiamo risposte”, ha scritto il Partito Democratico sui propri profili social.

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