Diversi esponenti del comitato elettorale del candidato alla segreteria del Pd sostengono che l’annuncio sia arrivato un po’ a sorpresa, anche se in realtà nelle ultime settimane Giarrusso aveva partecipato a diversi incontri del Pd. Convinti che debbano arrivare scuse e chiarimenti sono anche il sindaco di Torino Fassino ed il primo cittadino di Firenze Nardella
Il candidato alla segretaria Pd, Stefano Bonaccini, pone una condizione all'ingresso dell'eurodeputato ex M5S, Dino Giarrusso. Dal palco di Milano, in chiusura della sua kermesse per le primarie, lo invita a scusarsi: "Siamo un partito aperto a chiunque, ma se Giarrusso vorrà entrare e iscriversi al Pd, prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito". Giarrusso però per ora tace e, raggiunto telefonicamente, dichiara: "Ci risentiamo tra qualche giorno". Il suo ingresso nel Pd, commenta Alessio D'Amato, che corre per il centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, "può essere anche un segnale utile per un voto disgiunto".
Accoglienza fredda
Nelle ultime settimane Giarrusso aveva partecipato a diversi incontri come alla presentazione della candidatura di Pina Picierno nel comitato elettorale di Bonaccini. Accolto dalla platea comunque con freddezza, pochi applausi. "Siamo un partito aperto a chiunque. E se Dino Giarrusso vorrà entrare e iscriversi, prima chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito", ha detto ieri Bonaccini nell’intervento conclusivo dell’appuntamento elettorale di Milano. Anche l’ex sindaco di Torino Piero Fassino ha detto che Giarrusso dovrebbe chiedere scusa, perché quando Roberta Pinotti era ministra della Difesa Giarrusso disse che aveva le mani "lorde di sangue". La richiesta di scuse era già stata sostenuta dal sindaco di Firenze, Dario Nardella: "Se ci sono persone che vogliono salire sul carro del vincitore, come succede sempre, dopo che ci hanno attaccato per anni e cambiano all’improvviso idea e vengono qui, noi siamo democratici e apriamo le porte ma sia chiaro che noi manteniamo le nostre idee. Sono gli altri che cambiano, non noi", ha detto Nardella.