L'ex eurodeputato che si dice pronto a collaborare con gli inquirenti, getta ombre sul collega Marc Tarabella e tira in ballo l’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, non indagato. Nel frattempo il legale di Eva Kaili, l'ex vicepresidente dell'Eurocamera in carcere, dichiara: "I soldi trovati erano di Panzeri"
Con il passare dei giorni l'inchiesta Qatargate si complica. A leggere il verbale dell’interrogatorio reso in Belgio dall’ex segretario della Camera del lavoro di Milano e pubblicato dal Fattoquotidiano.it emerge che Panzeri, pronto a collaborare, punta soprattutto a limitare le accuse nei suoi confronti. Davanti al giudice istruttore Michel Claise, tira in ballo l’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, non indagato e mai citato prima negli atti: “Non ho prove ma voi dovreste controllare l’attuale presidente della delegazione del Maghreb. È il parlamentare di cui Giorgi è l’assistente. Tra l’altro è responsabile di chiedere risoluzioni d’urgenza: questo non passa da noi, ma so che è successo” spiega Panzeri. L’ex eurodeputato getta ombre anche sul collega Marc Tarabella dichiarando agli inquirenti: “Confermo, è andato in Qatar” e sulla collega belga Maria Arena: “So che è andata una volta in Qatar e che ha ricevuto un regalo, non so quale”. Anche il quotidiano belga Le Soir riporta nuove dichiarazioni di Panzeri che avrebbe indicato agli inquirenti l'eurodeputato belga Marc Tarabella come destinatario dei suoi "regali".
Kaili confessa : "I soldi trovati erano di Antonio Panzeri"
Eva Kaili, l'ex vicepresidente dell'Eurocamera in carcere nell’ambito dell’inchiesta Qatargate, attraverso il suo legale, tenta di scagionarsi. "La signora Kaili non ha mai ammesso di aver chiesto al padre di trasferire il denaro ritrovato a casa sua per nasconderlo" dichiara il suo avvocato Dimitrakopoulos da Atene sottolineando la totale estraneità della sua cliente con il caso. “Lei - aggiunge - è venuta a conoscenza di questo denaro all'ultimo minuto e ha chiesto che tornasse immediatamente al suo proprietario, il signor Panzeri”. A Brescia intanto è stata rinviata al 3 gennaio l'udienza per valutare la richiesta di consegna al Belgio della figlia di Panzeri, Silvia: i giudici hanno accolto l'istanza della difesa di accertare le condizioni delle carceri in Belgio.