Il segretario uscente ha deciso di riunire la direzione nazionale al Nazareno per impostare l'opposizione a Meloni. Dura la critica alle altre minoranze: "Il loro gioco è distinguersi da noi. Non so se Iv si può annoverare nell'opposizione"
La data sembra stabilita, anche se sarà ufficiale solo in mattinata, quando Letta riunirà la direzione nazionale del Pd. Il 12 marzo, quindi, ci saranno le primarie per scegliere il nuovo leader. "Non sarà l'ennesimo cambio di segretario, ma qualcosa di più profondo – ha precisato Letta -. Sarà a tutti gli effetti costituente e nascerà il nuovo Partito democratico".
Ancora non è tempo di candidati
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Tanti esponenti dem avrebbero preferito anticipare la data delle primarie, tra questi c’è Stefano Bonaccini, in odore di candidatura. "Proverei ad anticipare e accelerare un po’ per evitare di dare l'idea che perdiamo mesi a discutere di noi, mentre c'è qualcun altro che si occupa di risolvere i problemi dei cittadini". Altri, proprio per trovare un profilo alternativo a Bonaccini hanno optato per prendere tempo. "Scegliere un segretario in provetta non fa bene al Pd e alla politica", sostiene Francesco Boccia.
Il gioco di Conte e Renzi
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In attesa delle primarie, sino a fine anno proseguirà il dibattito interno, senza nomi. La fase delle candidature nei territori inizieràa gennaio, per arrivare alle primarie con i due candidati più votati dagli iscritti. Intanto Letta si esone sugli altri partiti all’opposizione: “Il gioco di Conte e Renzi è distinguersi da noi. Ma se fino alle primarie pensiamo solo agli assetti interni, ci mangiano lo spazio politico”. Poi si rivolge a tutti i dirigenti “in tv e sui social, parlate al paese”.