Governo Meloni, Calderoli: "Legge su autonomia regioni entro un anno"

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"Nessuno vuole favorire i più ricchi. Servirà leale collaborazione. Ci sono parti buone nel lavoro di Stefani, Boccia e Gelmini, ma io devo costruire una nave che vada in porto" ha detto il ministro agli Affari regionali ed Autonomie

 

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"Nessuno vuole dividere il Paese. Nessuno vuole avvantaggiare le regioni più ricche. Anzi: le Autonomie sono la strada maestra per ricucire il Nord e il Sud dell'Italia". Intervistato dal Corriere della Sera il ministro per gli Affari regionali e Autonomie, Roberto Calderoli, rassicura chi teme per gli effetti di una legge che dia il via libera all'autonomia differenziata. Sul modo per arrivare alla legge aggiunge: "All'inizio io ero convinto che fosse sufficiente un'intesa tra il governo e ciascuna Regione. Ora, penso che se la legge di attuazione potrà servire a un coinvolgimento del Parlamento in modo da convincere gli incerti e dare un quadro percorribile con tappe scadenzato nel tempo, allora sono arrivato all'ipotesi della legge di attuazione". (NUOVO GOVERNO MELONI, IL LIVEBLOG)

Gli obiettivi

"Direi entro maggio alla Camera ed entro il 22 ottobre al Senato. Ho giurato da ministro nel quinto anniversario dei referendum per l'Autonomia di Lombardia e Veneto. Io spero e conto che non si debba arrivare al sesto", ha aggiunto Calderoli. "Da amante del maiale e dei suoi derivati, io non butto via niente. Mi sono andato a leggere tutto e ricostruire tutti i passaggi. Ci sono parti buone nel lavoro di Stefani, Boccia e Gelmini. Ma io devo costruire una nave che vada in porto, le altre non sono mai entrate in acqua. Una nave che non solo galleggi, ma che con i marinai e nostromi sia in grado di affrontare i marosi". Alla domanda chi sono i "nemici" delle autonomie, il ministro ha risposto così: "Francesco Boccia è tra i frenatori, ma Bonaccini e il presidente toscano Giani ne sono tra i più convinti sostenitori. In fondo non credo che ci siano difficoltà vere da parte di quel partito. I 5 stelle semmai, probabilmente perché ancora non hanno capito lo spirito. E forse, qualche Regione del Sud a cui voglio ricordare che se non chiedessero nuove competenze, nulla per loro cambierebbe. Ma io ho un sogno diverso", ha concluso Calederoli.

 

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