L'ex premier rilancia la sfida in vista del voto di domenica: "Non siamo disponibili per nessuno". Poi l'affondo ai dem: "Rinnegano loro stessi per abbracciare i Cinque stelle. Dopo le elezioni per loro sarà scissione o congresso"
Ultimi giorni di campagna elettorale e ultimi proclami in vista del voto del 25 settembre. Matteo Renzi ribadisce la linea di Azione e Italia viva, che puntano ad andare in doppia cifra per giocare un ruolo decisivo nella partita legata alla formazione del prossimo governo. "Non siamo né ha dalla parte della destra, né da quella del Pd", ha voluto chiarire l'ex premier, specificando che "all'Italia non servono gli estremismi".
"All'Italia serve una scommessa di buonsenso"
Per questo, ha aggiunto, "siamo contro e all'opposizione di Giorgia Meloni, ma siamo contro e all'opposizione anche di Nicola Fratoianni. All'Italia serve una scommessa di buonsenso. Fratoianni è quello che ha detto 55 volte no a Draghi, pensi a quello che ha fatto mandando a casa Draghi. Quindi no, non siamo disponibili né a stare con il Pd di Fratoianni né a stare con la destra di Giorgia Meloni".
"Il Pd rinnega se stesso per abbracciare i Cinque stelle"
A margine dell'incontro con l'Associazione nazionale dei costruttori edili, l'ex premier ha indirizzato un altro affondo contro quello che è stato il suo primo partito. Per Renzi, "il Pd sta scegliendo di rinnegare battaglie storiche, anche a Firenze, come sull'aeroporto, probabilmente per abbracciare i Cinque stelle". Per poi concludere: "A Firenze noi si va a doppia cifra o oltre. Che noi si prenda il 5 o il 15% nel Pd fiorentino succederà quello che accadrà per i dem nel resto del Paese: ovvero ci sarà chi va con M5s e chi vuol fare il riformista. Poi non so se faranno un congresso o una scissione, ma una delle due la faranno. Auguri e in bocca al lupo".