Mattarella a Udine ricorda Lorenzo, morto durante uno stage in azienda: ferita profonda

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Il Capo dello Stato ha incontrato i genitori di Lorenzo Parelli, il ragazzo di 18 anni morto in una azienda il 21 gennaio scorso nell'ultima giornata di tirocinio. Un’occasione per il Presidente della Repubblica per affrontare con i giovani tante tematiche importanti a cominciare dalla sicurezza sul lavoro 

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"Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli". Queste le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Udine per incontrare i genitori del 18enne travolto e ucciso il 21 gennaio scorso da una trave di 150 chili durante il suo ultimo giorno di stage in una fabbrica del posto. L’incontro è avvenuto nella scuola dei salesiani Bearzi che frequentata la giovane vittima. All'istituto il Presidente della Repubblica ha parlato ai giovani della sicurezza sul lavoro e dell’importanza dell’istruzione, toccando temi caldi come la guerra, la pandemia, la crescita globale ma tenendo sempre al centro dei suoi discorsi i giovani “perché- ha detto Mattarella- il futuro si realizza meglio se i giovani ne diventano i protagonisti”.  

 

La morte di Lorenzo è una ferita profonda

"Sono qui per esprimere la mia vicinanza, per l'immenso dolore della famiglia di Lorenzo, è accaduto quello che non deve accadere, la morte di un giovane uomo, di un ragazzo" una morte "che ci interroga, non si devono più piangere morti assurde sul lavoro" ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella dopo aver incontrato i genitori del ragazzo scomparso.

 

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La sicurezza sul lavoro è alla base della sicurezza sociale

Sergio Mattarella ha voluto anticipare la celebrazione della Giornata del Lavoro in omaggio a Lorenzo “affinché si manifesti con piena chiarezza che non si tratta di una ricorrenza rituale o astratta ma di un'occasione di richiamo e riflessione" ha detto il capo dello Stato. "Quando si parla di diritto al lavoro, di diritti del lavoro, di diritti sui posti di lavoro spesso non sono i giovani al centro delle preoccupazioni. E' un atteggiamento sbagliato" ha ribadito il Presidente della Repubblica. " La sicurezza sul lavoro si trova alle fondamenta della sicurezza sociale, cioè del valore fondante di una società contemporanea".

 

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Mattarella sull’Ucraina: una guerra insensata

 "Nel momento in cui la ripresa sembrava avviata, anche con ritmi maggiori rispetto a molte delle previsioni, è intervenuta una guerra insensata, provocata dall'aggressione militare russa contro il popolo ucraino, che va sostenuto nella sua resistenza" ha detto il presidente della Repubblica parlando del conflitto in Ucraina. "Il traguardo di umanità a cui è necessario tendere resta la pace" ha ribadito il capo dello Stato. "La pace è inscindibilmente connessa alla libertà, al diritto, alla giustizia, allo sviluppo nel benessere dei nostri paesi e delle nostre città", ha concluso Mattarella.

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La pandemia ha lasciato nei giovani eredità pesanti

"Le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono un'occasione da cogliere anche per modificare gli squilibri generazionali". Squilibri che riguardano "il mondo del lavoro ma anche la casa e il welfare, insomma le condizioni per progettare in autonomia il proprio futuro e dar vita a una famiglia" ha aggiunto Mattarella. “Non tornerà più il mondo di prima” ha dichiarato Mattarella riferendosi alla pandemia che “ha colpito i giovani in età scolare, lasciando in queste fasce d'età l'eredità più pesante". “O faremo un deciso passo avanti, e siamo in grado di farlo, o rischiamo di tornare indietro”. 

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