Elezioni Presidente della Repubblica, cosa significa "Kingmaker"

Politica

Termine sempre più presente nelle cronache politiche indica chi ha il potere o l'influenza per far eleggere qualcuno in un ruolo importante

Da giorni, da quando è iniziata la corsa al Colle (ma anche prima) giornali e tv insistono sempre più spesso sul termine inglese “kingmaker” in riferimento a un ipotetico esponente politico che possa individuare e costruire una candidatura per il Quirinale che abbia successo. In italiano “Kingmaker” sarebbe “incoronatore”. 

La storia del termine “Kingmaker”

L’espressione, come ricorda il Post, risale al ricco e influente Richard Neville, conte di Warwick, soprannominato appunto The Kingmaker per via del fatto che riuscì a manipolare e infine detronizzare due re inglesi all’epoca della Guerra delle due rose, nel XV secolo. Neville era nobile ma non aveva nessuna possibilità di aspirare al trono, perciò esercitò la sua enorme influenza in maniera indiretta. 

Una veduta esterna del palazzo del Quirinale, Roma, 01 febbraio 2015.
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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La corsa al Colle

Nel caso dell’elezione del presidente della Repubblica,"Kingmaker", scrive ancora il Post, dovrebbe indicare qualcuno che non è tra i potenziali candidati  ma che è potente abbastanza da trovarne uno che possa essere votato da tutte le forze politiche. Nel 1985, per esempio, Ciriaco De Mita ebbe questo ruolo nell’elezione di Cossiga, votato al primo scrutinio con una larga maggioranza, mentre nel 2015 fu Matteo Renzi a proporre la candidatura di Mattarella, poi risultata vincente al quarto scrutinio. Staremo a vedere cosa succederà questa volta.

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