Quirinale, vertice del centrodestra: "Silvio Berlusconi è la figura adatta"

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Al summit a Villa Grande, residenza del leader di Forza Italia, hanno partecipato Matteo Salvini e Giorgia Meloni. I leader della coalizione hanno convenuto che "Silvio Berlusconi sia la figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile l'alta carica con l'autorevolezza e l'esperienza che il Paese merita. Gli chiedono di sciogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta", annuncia una nota a fine vertice. Il centrosinistra: nome irricevibile

Il centrodestra lancia la candidatura di Silvio Berlusconi per il Quirinale. Dopo il vertice a Villa Grande dei leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia per sciogliere il nodo della candidatura unitaria è arrivata una nota ufficiale. "Il centrodestra, che rappresenta la maggioranza relativa nell'assemblea chiamata a eleggere il nuovo capo dello Stato, ha il diritto e il dovere di proporre la candidatura al massimo vertice delle istituzioni. I leader della coalizione hanno convenuto che Silvio Berlusconi sia la figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile l'alta carica con l'autorevolezza e l'esperienza che il Paese merita e che gli italiani si attendono. Gli chiedono pertanto di sciogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta". Prima del summit Matteo Salvini ha parlato di un “centrodestra compatto e convinto nel sostegno a Berlusconi". Il centrodestra conta sulla carta circa 450 grandi elettori, ne mancano quindi una sessantina alla maggioranza assoluta, ma ne servono di più per stare al sicuro dai franchi tiratori.

Centrodestra: al lavoro per più ampie convergenze su Berlusconi

"Le forze politiche del centrodestra lavoreranno per trovare le più ampie convergenze in Parlamento e chiedono altresì ai presidenti di Camera e Senato di assumere tutte le iniziative atte a garantire per tutti i 1009 grandi elettori l'esercizio del diritto costituzionale al voto", si legge nella nota congiunta delle forze di centrodestra. "L'incontro è servito a ribadire l'unità di intenti del centrodestra. Nel confermare il reciproco rispetto per le diverse scelte in ordine al governo Draghi, i leader della coalizione concordano sulla necessità di un percorso comune e coerente, che va dalla scelta del nuovo capo dello Stato alle prossime elezioni politiche, valorizzando anche le occasioni di convergenza parlamentare sui contenuti che da sempre sono patrimonio comune della coalizione. La figura del nuovo presidente della Repubblica deve garantire l'autorevolezza, l'equilibrio, il prestigio internazionale di chi ha la responsabilità di rappresentare l'unità della nazione".

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Prossimi giorni verifica numeri Berlusconi

Secondo fonti del centrodestra, la prossima settimana il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi farà una verifica sui numeri in vista di un'eventuale sua corsa alla presidenza della Repubblica. Intanto i partiti del centrodestra "chiedono ai presidenti di Camera e Senato di assumere tutte le iniziative atte a garantire per tutti i 1009 grandi elettori l'esercizio del diritto costituzionale al voto".

L’appello di Gianni Letta

A far rumore sono le parole di Gianni Letta, il più autorevole dei consiglieri berlusconiani, che ieri ha invitato "i grandi elettori, parlamentari e non", a "ispirarsi alla lezione" giunta dalla commemorazione in Parlamento di David Sassoli e "guardare agli interessi del Paese e non alle differenze di parte". Un appello a tutti, che in diversi interpretano però come rivolto anche a Berlusconi. Ma non c’è nessun problema tra i due, assicurano da Forza Italia. Nonostante da settimane le cronache politiche - non smentite - raccontino dei tentativi da parte dello storico braccio destro di convincere il leader di FI a non andare alla conta in Parlamento, ma fare il kingmaker del nuovo presidente. Sarebbe questo l'auspicio anche dell'area moderata di Forza Italia, che guarda ai ministri: non uscirebbero allo scoperto, per non rompere il fronte azzurro, ma sarebbero consapevoli dei rischi, anche sulla tenuta del governo.

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Le reazioni nel centrosinistra

All'unisono il centrosinistra alza le barricate. Giuseppe Conte (M5s) parla di "un'opzione irricevibile e improponibile”. il presidente dei 5 Stelle ammonisce su Twitter: "Il centrodestra non blocchi l'Italia". Ostile anche il Pd: "Delusione per il merito e preoccupazione per le implicazioni", sono i sentimenti a caldo che smuovono il Nazareno appena arriva l'eco della proposta. Del resto Enrico Letta l'ha detto più volte e ancora lo ripete: "Il candidato non deve essere un capo politico, ma una figura istituzionale". Preoccupato è Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, che avverte: "Sottovalutare è pericoloso". Passa ai fatti il Popolo viola annunciando che sarà in piazza il 25 gennaio a Roma, il secondo giorno delle votazioni per il Quirinale.

Renzi: pronti votare nome centrodestra, ma no Berlusconi

"Primo scenario" per il Colle, una "personalità del centrodestra che se sarà costruita dovrà esserlo nella settimana prossima. Ciò che è accaduto oggi nella riunione del centrodestra con una indicazione di Berlusconi è a metà, perché hanno detto che deve verificare se ha i numeri”, ha detto Matteo Renzi. "È una indicazione a metà, è un passo indietro per loro nella strada della candidatura di Berlusconi. Oggi Berlusconi ha fatto un passo indietro, non un passi in avanti”. Il leader di Iv aggiunge che "un candidato di centrodestra può ottenere un consenso di parte del M5s e del Pd, che non lo ha escluso. E se risponde all'interesse degli italiani anche da parte nostra. Se c'è da votare un candidato che fa gli interessi dell'Italia e degli Italiani, credibile, siamo pronti a farlo. Bisogna vedere chi è e qual è il suo profilo". Il centrodestra "deve portare un nome diverso da quello di Silvio Berlusconi. Saranno in grado di farlo?”, ha concluso.

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