Lo ha reso noto la Lega. I quesiti referendari erano stati presentati dal Carroccio assieme al Partito Radicale. Non è più necessario quindi il deposito firme
Via libera ai sei referendum sulla Giustizia, promossi da Lega e Partito Radicale. L'ha stabilito la Corte Suprema di Cassazione,annuncia la Lega, accogliendo la richiesta dei Consigli regionali di Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto. Il Carroccio, attraverso una nota, ha reso noto che la decisione "anticipa - e di fatto rende ininfluente - il deposito delle firme certificate: tra le 700mila e le 775mila a seconda del quesito, oltre a 18mila adesioni elettroniche. Il totale provvisorio è di 4.275.000 autografi, ma questa mattina nella sede milanese della Lega in via Bellerio ne sono arrivate altre 80mila".
Referendum hanno ricevuto un'adesione bipartisan
"Il partito di Matteo Salvini ha preparato le sottoscrizioni certificate dopo mesi di accurati controlli - si legge ancora nella nota - che hanno visto la mobilitazione di decine di parlamentari, consiglieri regionali e decine di militanti da Ferragosto a oggi con il coordinamento di Roberto Calderoli. I moduli con le firme sono stati distribuiti in ben 368 scatoloni che hanno riempito tre furgoni. Ci sono anche sei hard disk che contengono le firme digitali e i certificati elettorali". I referendum hanno incassato un'adesione bipartisan e hanno mobilitato molti volti noti. Nonostante il no di Enrico Letta, nel Pd hanno detto sì Goffredo Bettini, Giorgio Gori, Luciano Pizzetti (deputato Pd e sottosegretario di Stato con i governi Gentiloni e Renzi), senza dimenticare altri nomi come quelli del senatore Gianni Pittella, ex socialista, e l'europarlamentare Massimo Smeriglio.
Non è più necessario il deposito delle firme
"Hanno firmato - si legge ancora nella nota - tutti i ministri e i governatori della Lega. Un appoggio ai referendum è stato ribadito da Silvio Berlusconi e da Giorgia Meloni (pur con qualche distinguo su un paio di quesiti). Hanno aderito anche i centristi dell'Udc, con Lorenzo Cesa e Antonio de Poli, e il leader di Italia Viva Matteo Renzi." I referendum riguardano la riforma del Csm, la responsabilità diretta dei magistrati, l'equa valutazione dei magistrati, la separazione delle carriere, i limiti agli abusi della custodia cautelare, l'abolizione del decreto Severino. Dopo il via libera della Cassazione, non è più necessario il deposito delle firme previsto per sabato 30 ottobre.