Il politico a Montecitorio si è espresso in difformità dal gruppo pentastellato alla Camera sul testo, e ha accusato: “Nasconde 700 milioni per l'Ilva. Il primo atto che il Movimento 5 Stelle ha fatto con il nuovo capo politico è presentare un emendamento al Senato per garantire la continuità produttiva dell’Ilva di Taranto. Notoriamente lo stabilimento crea eventi di malattia e morte”
“Annuncio il mio voto contrario e contemporaneamente l’uscita dal gruppo del Movimento 5 Stelle”. Con queste parole il deputato Giovani Vianello, il 15 settembre, a Montecitorio ha votato contro il dl grandi navi, in difformità dal gruppo pentastellato alla Camera, annunciando anche le sue dimissioni per la mancata chiusura dell'area a caldo dell’ex Ilva di Taranto.
L’intervento di Giovanni Vianello
Nel suo intervento, Vianello ha detto che il dl grandi navi “nasconde 700 milioni per l'Ilva” e ha attaccato: “Il primo atto che il Movimento 5 Stelle ha fatto con il nuovo capo politico è presentare un emendamento al Senato per garantire la continuità produttiva dell’Ilva di Taranto. Notoriamente lo stabilimento crea eventi di malattia e morte”. Un atto che il deputato ha definito l’“ultima beffa che si fa dell’ambiente e della salute delle persone. Dopo aver votato norme di favore per le trivellazioni siamo arrivati al punto di dare soldi a un’industria che crea eventi di malattia e morte”. Secondo Vianello “si doveva chiudere quell’area a caldo”, invece, “abbiamo fatto come tutti gli altri”.