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Pressing del centrodestra su riaperture e coprifuoco. In corso vertice governo-regioni

Politica

Il centrodestra è in pressing per accelerare la ripartenza di tutti i settori ancora fermi e cancellare il coprifuoco. L’asse LeU-Pd invece ribadisce la necessità di mantenere una linea di prudenza. La cabina di regia con Draghi slitta al 17 maggio. L'Iss, intanto, lavora a un nuovo modello di valutazione del rischio di contagio, al centro del vertice tra governo e regioni: quest'ultime hanno chiesto l'istituzione immediata di un tavolo tecnico per valutare le modifiche ai parametri

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Centrodestra in pressing per una revisione del coprifuoco e delle riaperture. L'Iss, intanto, lavora a un nuovo modello di valutazione del rischio di contagio. I temi sono al centro del vertice di oggi, 12 maggio, tra Governo e Regioni. E proprio queste ultime, durante l'incontro, hanno chiesto all'esecutivo l'istituzione immediata di un tavolo tecnico per valutare le modifiche ai parametri. L'obiettivo - si apprende - è aggiornare il sistema di monitoraggio e controllo in linea con l'evoluzione della pandemia, garantendo ai territori la necessaria tutela da repentini declassamenti, dovuti a indicatori poco rilevanti in termini di impatto reale sul sistema sanitario, anche in vista della stagione turistica.

Le richieste delle Regioni

Garantire un numero minimo di tamponi che sia proporzionale al livello di incidenza del contagio all'interno di una regione. È quanto è stato chiesto dalle Regioni al Governo nell'incontro programmato in mattinata. Tra le proposte, anche quella di "superare il meccanismo dei 4 colori" e di sostituirli con 3 livelli di rischio: basso (avrebbe determinato misure simili alla zona bianca), medio (limitazione di alcune attività) e alto (dove sarebbe potuto restare in vigore il coprifuoco). Una delle proposte delle Regioni che sarà probabilmente accolta è quella dell'eliminazione dell'indice Rt sui sintomatici. Secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità Locatelli, ci sono i margini per posticipare il coprifuoco, ma la decisione di spostarlo alle 23 o alle 24 spetterà al governo.

Attesa per la cabina di regia

Intanto, cresce l'attesa per lunedì quando ci sarà la cabina di regia con il premier Draghi. Già dal monitoraggio della prossima settimana potrebbero quindi cambiare i parametri che definiscono i colori delle regioni, a partire dall'Rt, ma non c'è ancora l'accordo nella maggioranza su coprifuoco e riaperture (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - I NUMERI DELLA PANDEMIA).

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Lo scontro sul coprifuoco

Il centrodestra è in pressing per accelerare la ripartenza di tutti i settori ancora fermi e cancellare il coprifuoco che al momento è ancora fissato alle 22. L’asse LeU-Pd invece ribadisce la necessità di mantenere una linea di prudenza e gradualità nelle scelte, in modo che le riaperture siano irreversibili, come lo stesso Draghi ha più volte ribadito. Il risultato è che la cabina di regia politica per il 'tagliando' alle misure in vigore che Lega, Forza Italia e Iv volevano entro questa settimana, è stata fissata dal premier lunedì ed è probabile che l'unica decisione che verrà presa è il posticipo del coprifuoco alle 23.

Il pressing del centrodestra

Una scelta, quella di fissare la cabina di regia a lunedì, che si lega anche alla necessità di avere dati epidemiologici 'utili' per poter fare le giuste valutazioni.  Restano comunque le incognite su quando scatterà la modifica dell’orario del coprifuoco, con Salvini in prima fila per chiedere che già da martedì la misura diventi operativa. Il centrodestra insiste e presenta al Senato una mozione firmata da tutte le forze politiche, Lega, Forza Italia, Udc e Cambiamo: via il coprifuoco, è la richiesta, anticipare le riaperture previste per giugno e luglio, dunque ristoranti al chiuso, palestre, parchi tematici, fiere, convegni e congressi, consentire l'organizzazione di eventi e cerimonie dando il via libera al settore del wedding, aprire gli stadi al pubblico e i centri commerciali nel fine settimana.

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Le modifiche ai parametri per i colori delle Regioni

Sul tavolo del governo, inoltre, c'è la partita della modifica dei parametri che definiscono i colori delle Regioni. Basare il nuovo modello di valutazione del rischio contagio sull'incidenza dei casi Covid, mantenendo l'impostazione a 4 colori, con altrettanti livelli di rischio legati a incidenza, e mantenimento dei tassi di occupazione dei posti letto. Sarebbe questa - a quanto si apprende - la proposta del Governo alle Regioni. La zona rossa scatterebbe con oltre 250 casi Covid su 100mila abitanti, arancione tra i 150 e i 250 casi, gialla tra i 50 e 150 casi, bianca fino a 50 a casi. Ma il passaggio in zona rossa avverrebbe anche se il livello di occupazione di area medica ospedaliera e area intensiva arrivasse rispettivamente al 40% e al 30%.

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