L'esponente di LeU intervistato nella trasmissione L'Ospite: "Da Zingaretti mossa coraggiosa e intelligente. Letta ha storia significativa, ma leadership non basta. Il problema del centrosinistra non è il Partito democratico"
"Non mi piace mai parlare da fuori di problemi che riguardano altri, però è un campo che conosco e che sto seguendo con grande attenzione. Il problema che vedo nel Pd è un’organizzazione del dibattito interno, del modo di fare i congressi, in cui si esalta il dato delle correnti e si riducono i veri spazi di partecipazione”. Lo ha detto a L’Ospite, su Sky TG24 l’esponente di LeU Guglielmo Epifani.
“Se potessi suggerire qualcosa al Pd – ha detto poi - e ai suoi dirigenti, penso che bisognerebbe tornare a forme di congresso in cui la gente liberamente si esprime su documenti politico-programmatici. Si legano dei delegati a questi documenti e si arriva poi a definire maggioranza e organi dirigenti, aggiungendo, come facemmo in Cgil, uno Statuto diritti e doveri delle minoranze: questo rappresenta una forma di rispetto molto fondata per chi ha un’opinione diversa”.
"Mossa di Zingaretti coraggiosa e intelligente"
“La mossa di Zingaretti è stata la mossa di chi, pur avendo avuto alle primarie un risultato molto importante, si è trovato in tante occasioni delegittimato da una parte del proprio gruppo dirigente: ha voluto dare una scossa. Altro che colpo di testa, è stata una mossa politica coraggiosa e intelligente”. ha aggiunto l'esponente di LeU.
"Letta ha storia significativa, ma leadership da sola non basta"
Per quanto riguarda il nuovo candidato alla segreteria del Pd, Epifani ha aggiunto: “Letta ha una storia e un peso significativi, rappresenta un insieme di relazioni: ma Letta da solo, o un altro da solo, io, Bersani o chiunque, non sarebbe in condizioni di affrontare un tema così difficile. Nel mondo e nella politica di oggi le leadership contano, ma le leadership solitarie non risolvono di per sé problemi di questa struttura. Bisogna che accanto al segretario ci sia un concorso di volontà e disponibilità, da dentro il Pd, nel campo largo del centrosinistra e, aggiungo poi io, in alleanza con il M5s, per costituire un soggetto più forte che torni a stare con le persone”.
"Cambio nome al Pd? Più importante cosa proponi"
Bisognerebbe cambiare nome al Pd? “L'importante è avere chiaro quello che ti proponi: poi il nome viene dopo. È chiaro che è importante, ma è più importante la tua funzione sociale e politica. Io penso che ci sia bisogno di una rigenerazione di tutto il campo, perché così non andiamo da nessuna pare: più coraggio di innovare c’è meglio è. Le parole che userei oggi sono umiltà e generosità. Se non recuperiamo questi due valori non ce la facciamo”.
"Il problema del centrosinistra non è il Pd"
Epifani ha aggiunto: “Io non sono tra quelli che ritiene che il problema del centrosinistra sia il Pd: il Pd ha grandi problemi e ci sono cose che deve modificare in profondità, ma credo che le responsabilità siano di tutti: gli errori sono dentro il Pd e fuori il Pd, anche in Leu. Quando parlo di generosità e umiltà, mi riferisco a questo, solo così puoi superare l’autosufficienza. Se il Pd, che è il partito più grande, arriva nei sondaggi al 20% e accanto a lui non c’è più niente, che ci si fa con questo 20%?”.
"Riunire il centrosinistra? Bisogna discuterne"
Riunire il centrosinistra in un’unica formazione sarebbe utile? “Di quello ne discutiamo assieme: non possiamo premettere il risultato. Noi siamo tutti nello stesso campo, anche se con parole d'ordine diverse: ma il pluralismo è una ricchezza. Il problema è come organizzi la discussione tra opinioni diverse. Come si garantisce che non c’è qualcuno che prevarica verso altri”. Quanto a Renzi “il problema del Pd non è avere opinioni diverse da Renzi – ha detto -, è che quando sei in minoranza devi avere lo stesso riconoscimento e dignità di chi è in maggioranza. Questo è quello che è mancato”.