Il nuovo ministro della Pubblica amministrazione dopo la "bufala" corsa ieri sulla Rete: “Il mio intervento è del 22 giugno scorso, periodo nel quale sembrava che la pandemia fosse in via di superamento. Non ho rilasciato alcuna intervista dal giuramento, in attesa del discorso programmatico del premier Draghi”
“Basta smart working, riapriamo tutto, i dipendenti pubblici tornino in ufficio”. Ieri per qualche ora un virgolettato attribuito al nuovo ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta è balzato per qualche ora in testa ai trend di Google, ovvero alle ricerche più cliccate dagli utenti. Ma quelle parole sebbene siano state davvero pronunciate da Brunetta risalgono a qualche mese fa. E’ stato lo stesso ministro a puntualizzarlo con un post su Facebook. "Leggo sul sito del Corriere della sera - scrive il ministro - di una mia intervista pubblicata in data odierna, alle ore 19.13, Dal titolo ‘Basta smart working, i dipendenti pubblici tornino in ufficio’. Il contenuto pubblicato nella sedicente intervista si riferisce ad un mio intervento a Tgcom24 in data 22 giugno dello scorso anno" (GOVERNO DRAGHI, TUTTE LE NEWS).
Brunetta: “Sono sconcertato e dispiaciuto”
“Periodo - aggiunge Brunetta - nel quale sembrava che la pandemia fosse in via di superamento, con il ritorno auspicato alla normalità”. Il ministro precisa: “Io non ho rilasciato alcuna intervista, a nessuno, come doveroso riserbo, in attesa del discorso programmatico del Presidente del Consiglio Mario Draghi alle camere del prossimo mercoledì al senato e giovedì alla camera, con conseguente dibattito parlamentare e voto di fiducia. Sono sconcertato e dispiaciuto. Dal momento del giuramento, io non ho rilasciato alcuna intervista, né scritto alcun articolo. Nulla".