Crisi governo, news. Conte: "Non entro nell'esecutivo". Oggi nuove consultazioni di Draghi
Il premier incaricato si prepara ad una nuova serie di incontri, da lunedì 8 alle 15 fino a martedì 9, forte del sostegno incassato nella prima tornata di incontri con i gruppi parlamentari. Conte, in collegamento con la riunione congiunta del M5s, avrebbe aperto al nuovo governo spiegando ai parlamentare pentastellati che "non è il momento dell'auto-isolamento" ma avrebbe escluso una sua presenza nell'esecutivo. Salvini: "C'è una comune visione del modello di sviluppo con Draghi"
Faraone: Salvini? Non facciamo gli schizzinosi
"Non so se Salvini sia diventato europeista in 24 ore, so pero' che se fosse vero sarebbe una bella notizia per l'Italia. D'altronde non mi pare che la conversione di Conte e del M5s, nel passaggio dal Conte I al Conte II, abbia richiesto molto piu' tempo. Anche allora fu una buona notizia e ne abbiamo visto i benefici. Inviterei gli schizzinosi dell'ultima ora a rispettare le parole del Presidente della Repubblica che ha chiesto al professor Draghi di rivolgersi a tutte le forze parlamentari, senza distinzione". Cosi' su Facebook il capogruppo Iv al Senato, Davide Faraone. "Li inviterei inoltre - conclude - a recuperare la laicita' perduta e a lasciare lavorare il presidente incaricato senza veti ne' pregiudizi. Sara' un bene per il Paese".
Fornaro: serve larga condivisone programmatica
"In una fase cosi' difficile e complessa della vita nazionale e in vista di mesi decisivi per il nostro futuro con le scelte del Recovery fund, parlare di priorita' programmatiche del nuovo governo e' assolutamente fondamentale. L'Italia ha bisogno di un governo autorevole che sia sostenuto da forze che abbiamo una larga condivisione sulle principali questioni sia rispetto all'emergenza sanitaria sia per il superamento della crisi economica sia nei rapporti con l'Europa". Lo afferma il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro. "L'Italia non puo' correre il rischio di un governo litigioso, quando invece c'e' assoluto bisogno di coesione e impegno fuori dal comune, sotto la guida di una personalita' autorevole come quella di Mario Draghi", conclude.
Salvini: ministri? Aspettiamo proposte Draghi e vediamo
"Io nel governo? L'ultima mia preoccupazione e' il totoministri e la spartizione di poltrone. Aspettiamo le proposte del professor Draghi e vedremo". Cosi' Matteo Salvini a Radio24. "Non abbiamo iniziato a pensare a nomi e squadre, ci vedremo martedi' pomeriggio e porteremo le nostre proposte per l'utilizzo dei fondi europei", ha aggiunto il leader della Lega.
Salvini: sarebbe errore clamoroso no proroga Quota 100
"L'anno appena cominciato sara' economicamente e socialmente molto difficile. Il 31 marzo c'e' lo sblocco dei licenziamenti e tanti imprenditori saranno costretti a rinunciare a qualche collaboratore, quindi toccare Quota 100 e alzare l'eta' pensionabile in un anno come questo, o il prossimo, mi sembrerebbe un errore clamoroso". Lo ha detto Matteo Salvini, ospite di Maria Latella su Radio24 per il Caffe' della domenica. "Questo non significa - ha aggiunto il leader della Lega - che Quota 100 sara' una questione non negoziabile. Ci siederemo al tavolo con il professor Draghi e ne parleremo".
Governo Draghi: tra tecnici e politici, ecco i possibili ministri della sua squadra
Il primo giro di consultazioni ha fatto emergere una possibile larga maggioranza per un esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce. Il nodo è capire quanti saranno i tecnici e quanti i politici a capo dei ministeri. Ecco le indiscrezioni e le figure che potrebbero occupare i posti chiave
Salvini: assiduità con Pd? No, ma l'avremo
"Ho avuto contatti con Matteo Renzi, ci vediamo al Senato e ci saremo 'messaggiati' una volta, cosi' come con altri leader di partito. Anche con Luigi Di Maio ci siamo scambiati sms". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite del Caffe della domenica su Radio24. "Fa parte del mio mestiere, non ho frequentazioni assidue con il Pd ma le avremo", ha aggiunto.
Della Vedova: Draghi? Realtà vince propaganda anti Ue
Le elezioni del 2018 hanno consegnato all'Italia un Parlamento con una ampia maggioranza assoluta di forze populiste e sovraniste che avevano fatto campagna contro la Ue e l'Euro. Dal mio punto di vista, l'ampissimo sostegno che si preannuncia per il governo Draghi e' una potente rivincita della realta' sulla propaganda, che noi eravamo certi sarebbe arrivata". Lo scrive su Facebook il segretario di Piu' Europa, Benedetto Della Vedova. "La realta' ci dice infatti che il migliore destino per l'Italia di oggi e' in una Ue piu' forte e coesa in cui il nostro paese giochi da protagonista e non da velleitario antagonista. Il nostro immediato e incondizionato sostegno al governo di Mario Draghi nasce anche da questa profonda convinzione politica che e' il connotato fondativo di Piu' Europa", conclude.
Salvini: "Quota 100 non negoziabile? No, si ragiona"
Quota 100 è non negoziabile? "No, io non mi siedo mai al tavolo con qualcuno dicendo: 'O è così o pomì, o ho ragione io o andiamo tutti a casa e mi porto via il pallone'. Noi facciamo ragionamenti. Se il rinnovo di Quota 100 è a costo zero, non vedo perché rinunciare a uno strumento che da respiro a persone che hanno almeno 62 anni e hanno lavorato almeno per 38 anni". L'ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini al programma 'Il caffè della domenica' su Radio 24.
Calenda: "Non sospensione ma decisiva evoluzione politica"
"Questa non è una sospensione ma una decisiva evoluzione della politica". Carlo Calenda inquadra così il senso del tentativo Draghi. Si apre una stagione, prosegue il leader di Azione sempre da Sky TG24, che "sancisce il fallimento di un certo ceto politico" e che chiama "la responsabilità dei leader politici, cui sta dimostrare se limitarsi a una sosta in una 'colluttazione' o impegnarsi in qualcosa di più profondo".
Salvini: "No appoggio esterno, ok per durata limitata"
"Non siamo per appoggi esterni, robe strane, mezza pensione benevola o appoggio esterno sorridente. Se c'è un progetto di Paese che ci convince, ovviamente della durata dei mesi che sarà, ci siamo. Altrimenti, se uno mi dicesse 'torniamo alla legge Fornero e sulle grandi opere non le sblocchiamo', non ci staremo ma io penso che ci sia la chiara convinzione che occorra ancora tagliare tasse e burocrazia". L'ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini al programma 'Il caffè della domenica' su Radio 24, riguardo al tipo di sostegno della Lega a un eventuale governo Draghi. Ha negato che nel colloquio con il premier incaricato si sia parlato di posti e ministri: "Non abbiamo assolutamente neanche cominciato a pensare, né come Lega né con il professore Draghi, a nomi, squadre. Noi abbiamo detto l'esatto contrario, ci vedremo martedì pomeriggio e porteremo le nostre proposte sull'uso dei fondi Ue. L'ultima delle mie preoccupazioni è il toto ministri o il toto poltrone, sottosegretari. Aspettiamo le proposte del professor Draghi".
Salvini: "Contatti frequenti con Pd? No, ma li avremo"
"Non ho frequentazioni assidue con il Pd ma le avremo". L'ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini rispondendo a una domanda sui presunti contatti frequenti avuti di recente con Matteo Renzi, ospite del programma 'Il caffè della domenica' su Radio 24. Sul leader di Italia viva, Salvini ha chiarito: "Ci vediamo in Senato e ci saremo messaggiati una volta, così come con altri leader di partito". Anche con Luigi Di Maio? "Sì, è il mio mestiere" aggiungendo che al contrario fa "telefonate quotidiane con Berlusconi, la Meloni e Toti".
M5s, D'Uva: "Vogliono dividerci ma determinanti e determinati"
"È vero, il Movimento 5 stelle ha una grande responsabilità. Quella di far continuare il cambiamento", afferma il deputato Questore M5s, Francesco D'Uva. "Vogliono dividerci - prosegue - da sempre. Fino a ieri mattina, però, eravamo tutti assieme in un momento delicatissimo per il Paese, a dare il meglio di noi stessi. Il nostro modo di intendere la gestione della cosa pubblica, in questi anni, penso abbia anche influito positivamente sui programmi delle altre forze politiche. Ad esempio, alcune di queste hanno ormai detto più volte e chiaramente che, contro la povertà, il Reddito di Cittadinanza è uno strumento che funziona. O ancora, i temi: oggi ci sono forze politiche che parlano di ambiente, argomento totalmente assente dalla loro agenda fino a poco tempo fa".
Salvini: "Conversione europeista? Sono un pragmatico"
Lascio agli altri le etichette: fascista, comunista, europeista, io sono una persona pragmatica e concreta. Se con il professor Draghi si può parlare di taglio delle tasse per far respirare le persone e le imprese, io ci sto. Noi siamo mani, piedi, cuore e cervello in Europa ma naturalmente voglio un'Europa che difenda le imprese e l'agricoltura italiana". Matteo Salvini nel corso della trasmissione "Il Caffè della domenica" su Radio24 replica così allo stupore esternata dal vicesegretario Pd Andrea Orlando per la sua "conversione europeista". Sull'ipotesi di un suo diretto ingresso nella squadra del governo in gestazione, Salvini dribbla: "Io ministro? Non abbiamo cominciato a pensare come Lega e con il professore Draghi a nomi e squadre. Ci vedremo martedì pomeriggio e porteremo le nostre idee. Ultima delle mie preoccupazioni è il totoministri, aspettiamo le proposte del professor Draghi. Di sicuro non siamo per appoggi esterni o astensioni benevole".
Bini Smaghi: "Riscrivere il Recovery tra le priorità"
Riscrittura del Recovery plan, riforme strutturali, uscita dal blocco dei licenziamenti preparata con un riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro. Secondo l'economista Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del board Bce, intervistato da Repubblica, queste sono le priorità per i prossimo mesi. Bini Smaghi ritiene che il calo dello spread "proseguirà quando Draghi formerà il governo, otterrà la fiducia in Parlamento e comincerà a prendere decisioni nell'interesse del Paese. Se si riuscisse poi ad avere un periodo di stabilità politica, intorno ad obiettivi condivisi, lo spread italiano si ridurrebbe ancor più velocemente".
Ceccanti: "Pd con Draghi, non travisare Mattarella"
"Ogni partito è chiamato a dire se si ritrova a sostegno del governo oppure no. Il Pd ha convintamente plaudito con forza all'incarico deciso dal Presidente Mattarella e non può che muoversi linearmente e coerentemente su questa linea, qualsiasi cosa facciano altri". Lo sottolinea il capogruppo Pd in Commissione Affari Costituzionali della Camera, Stefano Ceccanti, che in un post sul suo blog sprona il partito "non si può essere incinti a metà" alludendo all'idea del sostegno esterno. Quindi spiega come l'esecutivo Draghi in gestazione "Non è un governo di coalizione che nasce da intese tra partiti, chi ragiona così ha travisato sin dall'inizio le chiarissime parole del Presidente Mattarella. Peraltro che alcune forze politiche, spinte dalla forza del tentativo, siano costrette dai loro elettori ad abbandonare posizioni anti-europee, cosa da verificare concretamente, fa solo bene alla democrazia italiana. Sarebbe ben strano che chi è stato da prima su quelle posizioni se ne dovesse dolere, ferma restando la differenza comunque ineliminabile tra i partiti".
Renzi: "Ho fatto sacrificio personale per bene Italia"
"Ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese... Sono rilassato e felice. Si è chiusa per me la partita più difficile della mia esperienza politica. Anche umanamente": ad affermarlo è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un'intervista dal Quotidiano Nazionale, in cui ha raccontato lo strappo che ha portato all'incarico a Mario Draghi. "Quando abbiamo aperto la crisi, nessuno ne capiva il motivo", ha osservato Renzi, "si dava per scontato che la pandemia dovesse chiudere ogni spazio di dibattito politico. E io non riuscivo a spiegare il senso di quello che stavamo facendo". "All'Italia arrivano 209 miliardi, tanti soldi quanti mai ne abbiamo avuti e secondo me Conte non era la persona giusta per spenderli. Draghi sì", ha detto l'ex premier.
Consultazioni, il calendario del secondo giro di incontri di Mario Draghi
Si parte lunedì 8 febbraio con il gruppo Misto della Camera, mentre gli ultimi ad andare a Montecitorio saranno i gruppi del Movimento 5 stelle di Camera e Senato. LA GALLERY
Marcucci: "Il sì della Lega? Posizione Pd non cambia"
La decisione della Lega di sostenere il governo non cambia la linea del Pd, anche perché "se la Lega cambia idea e comincia a diventare più europeista e meno sovranista come è stata negli ultimi anni, è un bene per tutti". Lo dice, intervistato da La Stampa, il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci, per il quale l'ipotesi di un appoggio esterno del Pd al governo, già smentita ieri, "era del tutto infondata, come si è capito subito". "La posizione di un partito serio non è condizionata dalla presenza di altri. Abbiamo esposto al presidente Draghi le nostre idee, anche sul fisco e sulla giustizia, sono i temi che per forza di cose creano un perimetro al governo. Comunque lo ripeto per chiarezza, il Pd non ha messo e non metterà veti. La Lega entrando al governo rinnega anni di sconsiderate battaglie contro Europa". "L'alta personalità incaricata di costruire un governo comunque ci tutela", aggiunge.
Molinari (Lega): "Se governo sarà politico, il primo dev'essere Salvini"
"Se il governo Draghi sarà un governo politico, mi sembrerebbe normale che tra i ministri ci fosse anche Matteo Salvini": lo dice il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, intervistato dal Corriere della Sera. "In segreteria abbiamo deliberato che il nostro appoggio non potrà essere né esterno, né un'astensione. Non potremmo assumerci responsabilità senza poter dire una sillaba. E dunque - afferma -, la mia opinione è che il primo a dover entrare in squadra debba essere Matteo Salvini, segretario del partito di maggioranza relativa".
Salvini: “Meloni non deve isolarsi”. Lei replica: "Non governo con Pd e M5s"
Dopo il primo giro di consultazioni, Lega e FdI hanno manifestato posizioni molto differenti. Il leader del Carroccio apre all’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce: “È il momento della responsabilità e del coraggio, non della paura”. Fratelli d’Italia ha annunciato che invece starà all’opposizione. E Meloni dice: “È molto più utile per il bene del Paese che stiamo fuori”. LA NOTIZIA