Matteo Renzi su Draghi: "Felice di vederlo guidare il Paese, Recovery Plan va riscritto"

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Il leader di Italia Viva, in un'intervista a Repubblica, ha commentato l'incarico affidato da Mattarella a Draghi. Sul Recovery Plan: "Una buona squadra lo scrive in tre giorni. Quello che è importante - ha sottolineato - è evitare di spendere i soldi in micro-mance come quelle di molte misure della Legge di Bilancio e avere una visione strategica chiara"

 "Non ho niente da festeggiare. Sono solo felice di vedere una personalità come Draghi pronta a guidare il Paese". Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un'intervista rilasciata a Repubblica ha dato il suo punto di vista sull'accettazione dell'incarico da parte di Mario Draghi (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). Renzi ha parlato anche del Recovery Plan, che "va riscritto integralmente: una buona squadra lo riscrive in tre giorni", ha incalzato l'ex premier.

"Siamo stati gli unici a dimetterci per un ideale"

"A chi mi domanda perchè la crisi rispondo semplice - ha continuato Renzi - Se dobbiamo spendere 200 miliardi di euro preferisco li spenda Draghi che Conte. Poi il governo Draghi lo fa nascere il Parlamento su indicazione di Mattarella, non il sottoscritto. Io faccio il tifo e voto la fiducia. Siamo gli unici che si sono dimessi per un ideale" ha sottolineato. Alla domanda se ci sia stato un momento della trattativa con la maggioranza uscente che ha fatto dire "no", il leader di Iv ha rispsto che "è stato quando noi abbiamo tolto dal tavolo tutti gli elementi divisivi, sia sui nomi che sui contenuti, e loro hanno rilanciato su giustizia e Mes. Lì ho capito che era finita". Renzi ha poi spiegato che "dopo tanti anni non hanno ancora capito che posso commettere tanti errori, ma se sono convinto di una battaglia vado fino in fondo. Ho detto: guardate che se andate al muro contro muro vi fate male voi. Penso solo che come dicevano i latini 'ex malo bonum'".

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"Oggi priorità sono vaccini, Recovery Plan e lavoro"

"La linea politica del Pd in questa crisi per me è inspiegabile. Potevano svolgere una funzione di mediazione, di equilibrio, di rilancio. Hanno scelto di appiattirsi sulla posizione 'O Conte o voto'" spiega ancora Renzi, che aggiunge: "Sinceramente oggi la priorità sono i vaccini, il Recovery Plan, il lavoro. Non Goffredo Bettini". Alla domanda se sia più preoccupato di distruggere il Pd che di guadagnare consenso, Renzi dice: "Quando esco da un posto sono abituato a spegnere la luce. Cioò che accade in casa d'altri non mi riguarda più. Dopo di che qualcuno deve spiegare ai dem che non esiste solo il consenso per chi fa politica. Forse non crescerà il livello dei miei sondaggi ma sicuramente con Draghi crescerà il numero degli occupati". Sull'accordo che alcuni hanno ipotizzato con Salvini, Renzi sottolinea che "Salvini l'ho sempre combattuto a viso aperto. E quando combattevo il ministro Salvini, Conte era il premier del governo che firmava i decreti sicurezza. Adesso che si metta a utilizzare Salvini è semplicemente imbarazzante. Per lui".

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"Sul Recovery la leadership di Draghi è una garanzia"

Nel M5S in molti dicono già no al governo Draghi. Che succede se, a causa delle defezioni grilline, non bastano i voti in Parlamento? "Diamo tempo al tempo - risponde Renzi - E lasciamo lavorare il presidente incaricato. La maggioranza ci sarà". Nell'esecutivo devono esserci solo ministri tecnici o anche politici? "Non ho la minima idea. Non tocca a me deciderlo. Deciderà Draghi. Io voterò la fiducia sia con ministri solo tecnici che con ministri politici". Sulla possibilità di Conte nel governo, il leader di Iv è netto: "Dopo aver passato un mese a discutere di Conte premier, spero che non perdiamo un altro mese a capire quale ministero chiede". Sulla missione di Draghi infine: "Il Recovery è uno scambio: ci danno soldi se facciamo riforme. Da questo punto di vista la leadership di Draghi è un'assoluta garanzia. È come se avessimo fatto un'assicurazione sulla vita. Ma sulla vita del Paese. Nessuno gode della stima di Mario, da Obama a Trump a Biden, dalla Merkel a Macron a Johnson. Ci saranno riforme, altrimenti non arriveranno le risorse europee".

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"Ho subìto con molto dolore l'aggressione mediatica di queste settimane"

"La legislatura durerà fino al 2023 - riflette Renzi - Quanto al capo dello Stato deciderà il Parlamento tra un anno. Ora preoccupiamoci di dare la fiducia al governo e lasciamolo partire per la sua navigazione". Uscito di scena Conte, Renzi punta "a un Paese che riparte e spende bene i soldi del Recovery: avremo più risorse di quelle che sono arrivate nel dopoguerra con il Piano Marshall. Italia Viva crescerà come punto di riferimento di chi non si allinea all'accordo Pd-M5S-Leu e di chi non vuole morire sovranista. Dal punto di vista personale, invece, voglio rifiatare". Il leader di Iv , infine, spiega di aver vissuto "con molto dolore l'aggressione mediatica di queste settimane: l'odio e il pregiudizio non mi avevano mai fatto male come stavolta, devo confessarlo. Ma il fatto che a Palazzo Chigi stia per arrivare Draghi ci rinfranca per tutte le polemiche. Molti finalmente capiscono perché abbiamo fatto la crisi. Nonostante tutto, sì, ne valeva la pena".

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