Piernicola Pedicini, Rosa D'Amato, Ignazio Corrao ed Eleonora Evi dicono addio ai pentastellati: "Operato del M5S diverge da impegno preso con gli elettori". Di Battista: "Questa scelta mi dispiace, è un errore". Intanto dopo la lettera dei deputati e senatori contro la riforma del Mes, secondo Bonafede "non c'è rischio" per il governo
Clima sempre più teso all’interno del Movimento Cinque Stelle. Quattro europarlamentari hanno lasciato la delegazione del partito a Bruxelles. "La frangia ambientalista del M5S al Parlamento europeo, costituita da Piernicola Pedicini, Rosa D'Amato, Ignazio Corrao ed Eleonora Evi, si separa formalmente dalla delegazione pentastellata presente in Europa per proseguire un percorso politico autonomo”, si legge in una diffusa da Pedicini. L’ennesima spaccatura interna al Movimento, dopo che ieri 16 senatori e 42 deputati hanno inviato una lettera al capo politico Vito Crimi, dichiarandosi contrari alla riforma del Mes.
“Operato del M5S diverge da impegno preso con elettori”
"Con l'addio al M5S - si legge nella nota di Pedicini - i quattro eurodeputati rinnovano il proprio impegno a favore delle battaglie di cui sono stati portavoce in questi anni, mettendo al primo posto la difesa del pianeta e la tutela della salute dei cittadini. La decisione è stata resa necessaria dall'impossibilità di portare avanti con coerenza la difesa di questi temi, all'interno della delegazione del M5S, il cui operato oggi diverge irrimediabilmente sia dall'impegno preso con gli elettori che dalle aspirazioni originarie del Movimento”.
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Pedicini: "Non mi faccio cacciare, me ne vado"
Successivamente Pedicini, in un lungo post su Facebook, ha annunciato di aver ricevuto una nuova notifica di procedura sanzionatoria da parte dei probiviri del M5S. "È ormai evidente, sono una persona scomoda per coloro i quali si sono autoproclamati vertice del M5S. Con questo mio post proverò a toglierlo dall'imbarazzo perché non sono il tipo che si fa cacciare, piuttosto vado via da solo!".
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Corrao: "Giravolta sul Mes è presa in giro"
Anche Corrao, con un post su Facebook., ha spiegato che "la giravolta sul Mes" è il "dulcis in fundo" che lo ha convinto ad abbandonare il Movimento. In una lunga lettera di addio, Corrao ha parlato infatti di "presa in giro". "Dire lo avalliamo ma 'non lo attiveremo' è una clamorosa offesa a chiunque possiede un cervello e anche una incredibile violazione del programma elettorale. Il nostro impegno con i cittadini era di fare il massimo per smantellare, liquidare il fondo salva stati e altri strumenti di austerity".
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Bonafede: "La lettera non mette a rischio il governo"
Proprio la riforma del Mes è al centro di un'aspra diatriba all'interno del M5S, dopo la lettera inviata a Crimi da 58 fra deputati e senatori pentastellati. Una spaccatura pericolosa all'interno della maggioranza di governo. Anche se Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia e capo delegazione del M5S al governo, esclude che ci siano rischi per l'esecutivo: "Basta leggere la lettera per constatare che non c'è questo rischio. Gli stessi parlamentari che l'hanno scritta precisano che non c'è un problema di maggioranza".
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Di Battista: "Un errore lasciare il M5S"
Intanto Alessandro Di Battista ha commentato la decisione dei 4 europarlamentari con un commento al post di commiato di Corrao: "Questa vostra scelta mi dispiace" e "per me è un errore", ha scritto Di Battista."Sei una persona per bene - si legge ancora nel commento di Di Battista - e sei un amico e per me l'amicizia così come la riconoscenza è un grande valore. É stato un onore aver fatto battaglie e migliaia di km insieme a te... Ad ogni modo è la tua vita. In bocca al lupo".