Zuccatelli ha lasciato l'incarico dopo le critiche per le sue affermazioni sull'inutilità delle mascherine: "Mi dimetto su richiesta del ministro Speranza, per il rispetto che ho e ho sempre avuto per le istituzioni". Eugenio Gaudio, rettore uscente dell'Università La Sapienza, prende il suo posto alla Sanità. Inoltre "Gino Strada ha confermato la disponibilità a far parte della squadra, anche con una delega speciale", affermano fonti di Palazzo Chigi. Ma lui chiosa: "Tutto da definire, nessun tandem con Gaudio"
Il commissario per la Sanità in Calabria, Giuseppe Zuccatelli, si è dimesso su richiesta del ministro della Salute Speranza. "Con la stessa rapidità con cui ho accettato, mi dimetto su richiesta del ministro per il rispetto che ho e ho sempre avuto per le istituzioni", ha detto (IL VIDEO DI ZUCCATELLI SULLE MASCHERINE). "Il ministro mi ha telefonato e non ha avuto bisogno di darmi spiegazioni. Mi ha chiesto di dimettermi ed io l'ho fatto. Mi dimetto da tutti gli incarichi che ho in Calabria”, ha poi aggiunto. Zuccatelli era commissario anche dell'Azienda ospedaliera di Catanzaro e del Policlinico universitario Mater Domini, sempre a Catanzaro (COVID: GLI AGGIORNAMENTI LIVE). Al suo posto alla guida della Sanità Calabrese il Consiglio dei ministri ha scelto Eugenio Gaudio, rettore uscente dell'Università La Sapienza di Roma. Quanto al coinvolgimento di Gino Strada, notizia fatta trapelare da Palazzo Chigi (si parla di una delega speciale), il diretto interessato ha spiegato in serata: "Apprendo dai media che ci sarebbe un tandem Gaudio-Strada a guidare la sanità in Calabria. Questo tandem semplicemente non esiste. Ribadisco di aver dato al Presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini".
Il caso del video sulle mascherine
L’ormai ex-commissario era stato nominato il 7 novembre dal Consiglio dei ministri, in sostituzione del generale Saverio Cotticelli che, in un’intervista, aveva ammesso di non conoscere le disposizioni del Governo per la gestione dell’emergenza Coronavirus. Zuccatelli, però, era subito finito al centro delle critiche per via di un video che era tornato a circolare sul web dopo la nomina e che risaliva a mesi prima, nella prima fase dell'emergenza sanitaria. “Le mascherine non servono. Serve il distanziamento. Per contagiarti dovrei baciarti per 15 minuti”, lo si sente dire nel filmato.
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Le critiche e le richieste di dimissioni
Zuccatelli, in una nota, aveva poi contestualizzato le dichiarazioni precedentemente fatte, spiegandole. L'ex commissario aveva anche chiarito che il video era stato usato contro di lui strumentalmente e che si trattava di una conversazione privata. Da quando il filmato è tornato a circolare, però, da più parti sono arrivate le richieste di dimissioni. Sui social, inoltre, è stato lanciato da alcune pagine l'hashtag #lacalabriameritadipiù come forma di protesta.
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Il ruolo di Gino Strada
Nei giorni che hanno preceduto le dimissioni di Zuccatelli, intanto, si era fatto largo il nome di Gino Strada per la guida della Sanità calabrese. Il premier Conte aveva sentito il fondatore di Emergency, per coinvolgerlo nella gestione della rete ospedaliera della Calabria e renderla in grado di fronteggiare il diffondersi del coronavirus. A stretto giro era però arriva la risposta del presidente facente funzione della Regione Calabria, Nino Spirlì: "Cosa c'entra Gino Strada? La Calabria è una regione dell'Italia, non abbiamo bisogno di medici missionari africani". Il 15 novembre, dopo quasi una settimana dalla telefonata di Conte, era poi arrivato il messaggio dello stesso Strada, che su Facebook aveva chiarito: "Ho chiesto alcuni chiarimenti sul mandato e sulle modalità di lavoro, ponendo una condizione fondamentale: non sono disponibile a fare il candidato di facciata né a una parte politica, ma metterei a disposizione la mia esperienza solo se ci fossero la volontà e le premesse per un reale cambiamento". Il medico aveva poi aggiunto: "Ho sentito qualche commentatore dire che dovrei decidere se accettare o meno l'incarico. Non sono in questa condizione perché dopo quei primi colloqui non mi è stata fatta alcuna proposta formale".