Salvini: “Ho fatto tanti errori. Ma a destra il leader sono ancora io”

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Il segretario della Lega in un’intervista a Repubblica: “Resto alla guida del partito che secondo l'ultimo sondaggio Swg ha 8 punti di vantaggio sul Pd”. Per il calo dei consensi dà la colpa alla quarantena. Sull’elezione del prossimo capo dello Stato: “Sarà eletto coi voti di tutti, tranne che del Pd”. Poi torna a chiedere elezioni in autunno: “C’è un Paese fermo”

Ammette di aver commesso degli errori, ma ribadisce che a destra il leader e candidato premier è ancora lui. È questo il senso di un’intervista di Matteo Salvini a La Repubblica. Il segretario della Lega parla anche del calo dei consensi, imputandolo alla quarantena, e dell’elezione del prossimo capo dello Stato, che assicura avverrà con i voti del centrodestra e del M5S.

Salvini: “Ho fatto tanti errori, ma a destra il leader sono ancora io”

“È vero, ho fatto tanti errori. Ma a destra il leader sono ancora io”, dice Salvini al quotidiano. Di sbagli, aggiunge, “ne faccio anche dieci al giorno, ne commetto come tutti quelli che compiono delle scelte. Ma resto alla guida del partito che secondo l'ultimo sondaggio Swg ha 8 punti di vantaggio sul Pd”. Il calo di consensi del suo partito, il capo del Carroccio lo attribuisce al lockdown per l’emergenza coronavirus (AGGIORNAMENTI LIVE): “La Lega è l'unico movimento politico che vive in mezzo alla gente. Il Pd come il M5s non esistono più, non hanno una sede. E se chiudi le piazze e le fabbriche per tre mesi, alla Lega togli lo spazio vitale. Non a caso dal 4 giugno sono di nuovo in giro e ho fatto 50 incontri. Si respira già un'aria diversa”.

Sul prossimo capo dello Stato: “Sarà eletto coi voti di tutti, tranne che del Pd”

Un passaggio dell’intervista riguarda l’elezione del prossimo capo dello Stato: Salvini si dice sicuro che a eleggerlo saranno centrodestra e il M5S. “Il presidente sarà eletto con molta probabilità coi voti di tutti, tranne che del Pd, che lavora per averne uno a suo piacimento”, dichiara. E ancora: da qui ai prossimi mesi "il centrodestra avrà i numeri in Aula per essere determinante e cambiare gli equilibri” nell'elezione. Salvini esprime comunque "solidarietà al presidente in carica: a dir poco ineleganti i giochetti del Pd che pensa già al suo successore”. “Ho molto apprezzato – aggiunge – le dichiarazioni del presidente Mattarella di venerdì, il suo richiamo etico sulla magistratura e il Csm. Problema che, sia chiaro, non si risolverà con l'espulsione di Luca Palamara dall'Anm”.

Chiede elezioni in autunno: “C’è un Paese fermo”

Salvini parla anche di Regionali e del governo Conte, che vorrebbe ancora mandare a casa. Ribadisce che andrà all'incontro dell'opposizione con il premier "perché il Paese ne ha bisogno" e "per confrontarsi sui fatti". Ma il leader della Lega torna a chiedere le elezioni in autunno, perché "c'è un Paese fermo". Non si tratta "di dare spallate, ma di far ripartire l'economia paralizzata dalle divergenze Pd-5S", dice. Poi rivela che da parecchi mesi lavora "a un progetto di governo. Stavolta saremo pronti e strutturati. Sto incontrando in via riservata ambasciatori, imprenditori, sindacalisti, perfino uomini di Chiesa. Lavoro a un progetto per l'Italia dei prossimi 30 anni". Su Luca Zaia, forte nei sondaggi e che qualcuno vorrebbe al suo posto, spiega che "preferisce restare in Veneto, portare a compimento la sua missione e la riforma autonomista. Gli avevo chiesto già nel 2018 di entrare in squadra, non ha accettato. Tra cinque anni, Luca sarà una risorsa". Infine, per quanto riguarda le Regionali, assicura che tra Puglia, Calabria e Toscana l'accordo nel centrodestra "è a portata di mano. Sto lavorando personalmente a un'intesa complessiva. E da leader del primo partito e della coalizione sono pronto a fare un passo indietro, se sarà necessario".

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