Elezioni regionali 2020, dal Veneto alla Puglia: dove e quando si vota

Politica

Anche Campania, Toscana, Liguria, Marche e Valle d’Aosta dovranno rinnovare presidente e consiglio regionale. L’election day dovrebbe tenersi il 20 e 21 settembre, ma sulla data non c'è ancora accordo, con le regioni che premono per anticiparla e alcuni partiti favorevoli ad un ulteriore slittamento

Dopo le consultazioni del 26 gennaio in Calabria ed Emilia-Romagna, che hanno visto il successo di Jole Santelli e Stefano Bonaccini, le elezioni regionali in Italia sono state bloccate dall’emergenza Coronavirus. Entro la fine del 2020 si dovrà andare alle urne in Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia e Valle d’Aosta, dove il consiglio regionale è stato sciolto dopo le dimissioni dell'ex presidente della Regione, Antonio Fosson, coinvolto in un'inchiesta sulla 'ndrangheta.

Quando si vota

Per le Regionali non è ancora stata definita una data, anzi sul tema è in atto uno scontro tra governo e amministratori locali. La Camera voterà lunedì il decreto elezioni, già in discussione, che dovrebbe fissare per l'autunno il voto per regionali e comunali rimandato a causa della pandemia. L'election day dovrebbe tenersi il 20 e 21 settembre, ma sulla data non c'è ancora accordo, con le regioni che premono per anticiparla e alcuni partiti, tra cui Fdi, favorevoli ad un ulteriore slittamento. "È auspicabile una data che rappresenti un punto di equilibrio tra le varie richieste - ha detto in aula la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, intervenuta su richiesta delle opposizioni - serve una data unitaria al fine di conciliare l'esigenza della tutela della salute e della ripresa economica". 

L’incertezza sui candidati

C’è incertezza anche sui candidati. In molte regioni che dovranno andare al voto non sono ancora ufficiali i nomi degli sfidanti. In Valle d’Aosta, per esempio, dopo lo scioglimento del Consiglio regionale per infiltrazioni mafiose, il quadro sulle candidature è ancora tutto da definire.

Seggi elettorali allestiti a Trieste per le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia, 03 aprile 2023.
ANSA/ ALICE FUMIS

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I candidati in Veneto

In Veneto il leghista Luca Zaia, appoggiato da tutto il centrodestra, correrà per il terzo mandato, consentito dalla modifica della legge regionale. Il Pd sosterrà Arturo Lorenzoni, docente universitario e vicesindaco di Padova, con un profilo civico e ambientalista. Il M5S dovrebbe presentarsi da solo, da definire ancora il candidato. Carlo Costantini, fuoriuscito dal centrosinista, correrà per la neonata lista Veneto Verde.

I candidati in Liguria

Il governatore in carica Giovanni Toti, nonostante la scissione da Fi e la fondazione di Cambiamo!”, sarà il candidato del centrodestra. Manca ancora lo sfidante. Pd e M5s sono alla ricerca di un’intesa, il nome che potrebbe metterli d’accordo è quello di Ferruccio Sansa, giornalista e figlio di Adriano Sansa, che fu sindaco di Genova dal 1993 al 1997.

I candidati in Toscana

Dopo due mandati, Enrico Rossi lascerà la presidenza della Regione Toscana. Il Pd ha già indicato Eugenio Giani, attualmente presidente del Consiglio regionale, come candidato. Su Giani converge anche Italia viva. La candidata pentastellata è Irene Galletti, consigliere regionale pentastellata. Il centrodestra non ha ancora scelto chi far correre, si fa il nome della leghista Susanna Ceccardi, oggi europarlamentare. Tommaso Fattori è il candidato governatore della lista "Toscana a Sinistra"

Sergio Mattarella

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I candidati in Campania

Vincenzo De Luca correrà per il bis in Campania sostenuto dal centrosinistra. Il M5s ha scelto Valeria Ciarambino, attraverso il voto sulla piattaforma Roussseau, come candidato autonomo. I pentastellati hanno deciso di correre da soli dopo aver tentato di convincere il Pd a un'alleanza, puntando sul ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Sul fronte centrodestra, Stefano Caldoro, già presidente della Campania dal 2010 al 2015, non ha ancora convinto Matteo Salvini.

 

I candidati in Puglia

Michele Emiliano cercherà la conferma in Puglia, spinto da tutto il centrosinistra, Italia viva esclusa. Per il M5s in corsa c'è Antonella Laricchia, consigliere regionale, che aveva già tentato di essere eletta alla presidenza nel 2015. Anche in questo caso, la Lega ha posto dubbi sul candidato del centrodestra. Raffaele Fitto, che fu presidente tra il 2000 e il 2005 e ministro del governo Berlusconi dal 2008 al 2011, è la proposta di Fdi. Ma Salvini ha in testa un altro nome, quello di Nuccio Altieri,  presidente dell’Invimit, società di gestione del risparmio del Mef che si occupa di valorizzare e dismettere il patrimonio immobiliare dello Stato.

 

I candidati nelle Marche

I dem hanno deciso anche per quanto riguarda le Marche: il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, appoggiato anche da Articoli 1 e Italia viva, è designato alla successione di Luca Ceriscioli, che ha governato negli ultimi 5 anni. Per il centrodestra si fa strada Francesco Acquaroli, deputato di Fdi, già candidato nel 2015. Gian Mario Mercorelli, consigliere comunale di Tolentino, correrà per il M5s.

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