Valle d’Aosta, si dimette il governatore Antonio Fosson. "Mia totale estraneità ai fatti"

Cronaca

L’annuncio del presidente della Regione in una riunione straordinaria di maggioranza. La decisione dopo l’avviso di garanzia ricevuto per scambio elettorale politico mafioso in merito a un'inchiesta sul condizionamento delle Regionali 2018 da parte della 'ndrangheta

Antonio Fosson, presidente della Regione Valle d'Aosta, si è dimesso. Lo ha annunciato il governatore durante una riunione straordinaria di maggioranza a Palazzo regionale. Le motivazioni del passo indietro sono legate all'avviso di garanzia ricevuto per scambio elettorale politico mafioso nell'ambito di un'inchiesta della Dda sul condizionamento delle Regionali del 2018 in Valle d'Aosta da parte della 'ndrangheta. "Sottolineo con forza la mia totale estraneità rispetto ai fatti", ha detto Fosson.

Il passo indietro di Fosson

Il governatore dimissionario ha spiegato: "Per onorare quel senso di responsabilità politica che ho sempre perseguito e anche salvaguardare la mia personale dignità, profondamente ferita dalle infamanti ipotesi che vengono formulate, ho deciso di fare un passo indietro e di dare le mie dimissioni dalla carica di presidente della Regione". Poi ha aggiunto: "È stato per me un grande onore essere presidente di questa meravigliosa regione per la quale ho lavorato con impegno e onestà".

Le altre dimissioni

Anche gli assessori Laurent Viérin (Turismo e beni culturali, ex presidente della Regione) e Stefano Borrello (Opere pubbliche) hanno annunciato che si dimetteranno. Il consigliere Luca Bianchi, invece, lascerà l'incarico di presidente di commissione e di capogruppo dell'Union valdotaine. Tutti e tre sono indagati - insieme a Fosson - per scambio elettorale politico mafioso.

L'inchiesta

La Direzione distrettuale antimafia di Torino contesta a Fosson e agli altri tre questa accusa: uno scambio elettorale politico-mafioso che avrebbe condizionato le elezioni regionali del 2018 in Valle d'Aosta. Non è escluso che ci siano altri indagati. L'inchiesta, coordinata dal pm Valerio Longi e ribattezzata "Egomnia", è stata condotta dai carabinieri che hanno "monitorato" le ultime elezioni regionali, in particolare i contatti tra alcuni candidati e personaggi vicino alla "costola" valdostana della 'ndrangheta. Mesi di appostamenti, intercettazioni, fotografie. L'indagine è figlia dall'operazione "Geenna" sulle infiltrazioni mafiose ai piedi del Monte Bianco, che nel gennaio scorso ha portato a 17 arresti. I carabinieri hanno documentato vari incontri tra politici e boss. Fosson - che secondo gli inquirenti "era condizionato" da un anziano pensionato calabrese vicino alla "locale" di Aosta ("gli dettava la linea politica") - è stato fotografato mentre entrava nel ristorante di un boss "per parlare di elezioni regionali". L'assessore Viérin, nel maggio 2018 quando era ancora governatore (con funzioni prefettizie), avrebbe invece incontrato un altro esponente di spicco del sodalizio criminale ad Aymavilles sempre a fini elettorali.

Chi è Antonio Fosson

Antonio Fosson, politico di lungo corso, ha 68 anni, ex senatore, medico chirurgo in pensione dal 2011, punto di riferimento in Valle d'Aosta per Comunione e liberazione e noto anche come Sentinella in piedi. Alle elezioni del 2018, con una lista autonomista di centro, è stato rieletto in Consiglio regionale con 1.437 preferenze. Prima di diventare governatore (un anno fa, dopo la caduta di un esecutivo a trazione leghista), è stato anche presidente del Consiglio regionale.

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