Coronavirus, Speranza: "Dovremo conviverci finché non avremo il vaccino o una cura"

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Il ministro della Salute a Repubblica: “L'emergenza non è finita. Ci aspettano mesi ancora difficili”. Poi auspica un rapido ritorno alla normalità, ma avverte: “Non posso dare una data. Nessuno pensi che ci sarà un solo giorno in cui si potrà dire 'è tutto finito'"

“Il nostro compito è creare le condizioni per convivere con questo virus. Almeno fino a quando non avremo il vaccino o una cura". A dirlo, parlando dell'emergenza Coronavirus, è il ministro della Salute Roberto Speranza che, in un’intervista a Repubblica, avverte: “Il pericolo non è scampato. Ci aspettano mesi ancora difficili" (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

“Nessuno pensi che ci sarà un solo giorno in cui si dirà 'è tutto finito'"

L’invito di Speranza è quello di non sprecare “i sacrifici fatti", per arrivare a un ritorno alla normalità "il prima possibile": "Non posso dare una data. Non voglio fare annunci. Non posso anche perché il presidente del Consiglio ha da poco confermato il blocco fino al 13 aprile. In prossimità di quella data, vedremo come staremo. In ogni caso, si farà tutto per gradi. Nessuno pensi che ci sarà un solo giorno in cui si potrà dire 'è tutto finito'". E aggiunge: “La strategia sanitaria deve accompagnare la strategia produttiva. Del resto, se mezzo mondo, letteralmente mezzo mondo, è chiuso, vuol dire che servono soluzioni vere. E anche che il governo non ha adottato misure sbagliate" (LE GRAFICHE DEI CONTAGI IN ITALIA - LA SITUAZIONE IN ITALIA: MAPPALE TAPPE - LE FOTO SIMBOLO).

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