Urne aperte domenica dalle 7 alle 23 per eleggere il presidente e il consiglio regionale. Sfida a 3 in Emilia Romagna tra Stefano Bonaccini, Lucia Borgonzoni e Simone Benini. Sfida a 4 in Calabria tra Jole Santelli, Pippo Callipo, Francesco Aiello e Carlo Tansi
Chiusura di campagna elettorale per le elezioni Regionali di domenica 26 in Emilia-Romagna e Calabria.
Berlusconi, Meloni e Salvini in Emilia-Romagna
A Ravenna si sono ritrovati sullo stesso palco Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi a sostegno di Lucia Borgonzoni. Insieme contro il candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini, sicuri che il voto di domenica “libererà” la regione e contemporaneamente “sfratterà” Giuseppe Conte da Palazzo Chigi. Bonaccini chiude invece a Marzabotto, la cittadina appenninica simbolo della resistenza. Ha scelto Cesena per la sua prima uscita pubblica il neo capo politico dei 5 stelle, Vito Crimi. I tre leader del centrodestra, insieme alla candidata Lucia Bergonzoni, chiudono insieme questa lunghissima campagna elettorale, in piazza a Ravenna, sicuri di una vittoria storica che da lunedì cambierà tutto, a Bologna come a Roma. "Lunedì citofoneremo a Conte e gli facciamo fare gli scatoloni", esclama Giorgia Meloni. Dietro la decisione di Bonaccini di andare a rendere omaggio alla città simbolo della Resistenza c'è l'obiettivo di respingere bruscamente la narrativa portata avanti da Matteo Salvini secondo cui il 26 gennaio resterà nella storia come un secondo 25 aprile, una seconda liberazione, non più dal nazifascismo ma dalla sinistra che in questa Regione governa da sempre. Davanti al sacrario in memoria di oltre 700 vittime civili trucidate dai nazisti, depone una corona e canta "Bella Ciao", l'inno scelto dalle sardine (FOTO). Un modo per rivendicare, alla vigilia di un voto così incerto, le radici della sua storia.
Zingaretti in Calabria
"Pippo Callipo è il simbolo di quella Calabria che combatte, che ha combattuto e sarà' un ottimo presidente. Lui è meglio di quell'accozzaglia di differenze che si mette insieme sempre per la gestione del potere”. Così Nicola Zingaretti, segretario del Pd, che torna in Calabria, nel campus di Arcavacata di Rende, assieme al candidato presidente della Regione e incontra gli studenti dell'Università della Calabria. Ma soprattutto Zingaretti chiude la campagna elettorale con un avviso al governo in chiave nazionale: non possiamo fermarci e, con qualunque risultato tra Calabria e Emilia Romagna, il governo andrà avanti solo se fa le cose. "Saremo esigenti", annuncia il segretario del Pd consapevole che soprattutto in caso di sconfitta l'esecutivo può sopravvivere solo dimostrando di aver messo il turbo all'azione di governo. Solo a qualche chilometro di distanza però la musica cambia. Jole Santelli, candidata governatrice del centrodestra - che a detta di Berlusconi, reduce dalle due tappe calabresi di ieri a Tropea e Lamezia Terme, sarà da lunedì la terza presidente di Regione donna in Italia dopo l'Umbria, già acquisita, e l'Emilia Romagna - chiama a raccolta i suoi sostenitori e promette di volere costruire una "Calabria rock e delle eccellenze". E ancora: "Dobbiamo cambiare la Calabria ad iniziare dalla Regione. Non una terra matrigna, ma una regione al servizio dei cittadini. Abbiamo però bisogno di spiegare le ali per volare, abbiamo le teste per farlo e lavorando tutti insieme ce la faremo.