Il ministro pentastellato per i Rapporti col Parlamento e il vicesegretario della Lega hanno risposto alle nostre domande su alcuni temi legati al sistema elettorale
Dopo il ciclo di appuntamenti in cui è stata raccontata l’importanza che la legge elettorale può avere sulla vita politica ed economica di uno Stato, intervistando alcuni tra i principali esperti sul tema, tornano su Sky TG24 gli approfondimenti de “La regola del gioco”.
Interviste parallele per mettere a confronto un’esponente della maggioranza e uno dell’opposizione, che spiegheranno per quali ragioni possa essere più efficace un testo che vada in direzione proporzionale o maggioritaria. Stesse domande per tutti i partecipanti. Ospiti del primo appuntamento sono il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e il vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti. (GUARDA L'INTERVISTA INTEGRALE A D'INCÀ E A GIORGETTI)
Lei è favorevole a un sistema elettorale maggioritario o proporzionale?
“Proporzionale” l’opinione di D’Incà.
“Maggioritario” la risposta di Giorgetti che aggiunge “è l’unico che permette a questo Paese di avere un governo che governa e almeno per 5 anni può attuare le politiche per cui il popolo ha votato”.
Cosa pensa del Germanicum, la proposta di legge su cui sta lavorando adesso il Parlamento?
“E’ molto positiva” risponde il ministro pentastellato “perché ha la capacità di portare anche una comunicazione diversa all’interno della dialettica politica, di dialogare tra forze politiche in modo più moderato. Poi chiaramente una soglia di sbarramento al 5% permette di avere rappresentanza, ma anche di mettere una soglia”.
“Penso sia una proposta concepita dalla maggioranza di governo per impedire all’Italia di avere un governo stabile” replica il vicesegretario della Lega, “frutto della paura che Salvini possa vincere le elezioni”.
È corretto dire che il proporzionale aumenta la frammentazione e il maggioritario favorisce il bipolarismo?
“Se all’interno del proporzionale inseriamo una soglia di sbarramento è tutto più semplice” commenta D’Incà. “Il maggioritario nel nostro Paese non ha avuto successo”.
“Il proporzionale fa in modo che tutti corrano per conto proprio cercando di massimizzare la propria posizione” sottolinea Giorgetti. “Una frammentazione che viene replicata per 5 anni per cui all’interno del Parlamento possono nascere maggioranze di tutti i tipi”.
Quale sistema elettorale, personalmente, sceglierebbe?
“Il Germanicum è il sistema più adatto a quello che è adesso il nostro Paese” dice il ministro per i Rapporti col Parlamento “perché permette alle forze politiche di dialogare in un modo più mite”.
“Il Mattarellum” è il sistema migliore secondo Giorgetti “perché è già stato sperimentato, ha funzionato, ha vinto una volta la destra e una volta la sinistra”.
Perché l’Italia ha cambiato o ha provato a cambiare così tante volte legge elettorale negli ultimi 25 anni?
“L’errore è sempre stato quello di voler fare la legge elettorale contro qualcuno” risponde D’Incà. “Oggi le cose cambieranno perché vogliamo fare una legge elettorale per il bene del Paese”.
“Tutte le maggioranze al potere hanno provato a immaginare una legge elettorale cucita su misura” il parere di Giorgetti. “Le leggi elettorali si sono sempre ritorte contro chi le ha concepite e votate”.
Una legge proporzionale con premio di maggioranza potrebbe essere un punto di compromesso?
“Abbiamo identificato un percorso. Adesso sarà il Parlamento a decidere i passaggi successivi” risponde D’Incà.
"Lo scopo finale di ogni legge elettorale è garantire rappresentanza e soprattutto governabilità” gli fa eco Giorgetti.