Il leader CP, Simone Di Stefano, ha dichiarato la disponibilità a manifestare ma "senza cantare Bella Ciao". Dai promotori delle manifestazioni, però, arriva la smentita sull’invito: "Le piazze delle sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste e lo rimarranno"
"Le Sardine ci invitano in piazza? Ci andiamo, ma non canteremo di certo Bella Ciao". Queste le parole, scritte sul suo profilo Twitter, di Simone Di Stefano, leader di CasaPound che non esclude la presenza del suo gruppo alla manifestazione promossa a Roma sabato prossimo. Lo stesso Di Stefano poi aggiunge: "Parliamo di idee: Mutuo Sociale, una nuova Iri, come aumentare i salari, come mettere le banche sotto il controllo dello Stato, come far circolare e aumentare la ricchezza della nostra nazione". Nonostante, in un primo momento, sembrava che il coordinatore romano delle sardine avesse accolto la disponibilità a manifestare, sull’invito è arrivata subito la smentita degli organizzatori del movimento: "Nessuna apertura a CasaPound, né a Forza Nuova. Né ora né mai" (IL MOVIMENTO - IL PROGRAMMA - TUTTE LE MANIFESTAZIONI).
Sardine: "Noi da subito antifascisti e vogliamo rimanere tali"
I promotori, dalla pagina Facebook ufficiale, smentiscono l’apertura nei confronti del partito di estrema destra: "Le piazze delle sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste e intendono rimanerlo", scrivono. E ancora: "Dal 14 novembre scorso centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza proprio contro quei partiti che con le idee e il linguaggio dei gruppi neofascisti e neonazisti flirtano in maniera neanche troppo nascosta". La polemica nasce da un passaggio dell'intervista di Ogongo sul Fatto Quotidiano in cui il plenipotenziario delle sardine romane non ha chiuso all'idea che anche un esponente di estrema destra possa scendere in piazza sabato: "Per ora è ammesso chiunque, pure uno di CasaPound va benissimo. Basta che in piazza scenda come Sardina".
Le Sardine di Roma: "Nessuna bandiera, nessuna violenza"
Anche il coordinamento romano del movimento delle Sardine ha voluto ulteriormente chiarire: "In merito all'articolo del Fatto Quotidiano sentiamo la necessità di fare alcune precisazioni. Non possiamo chiedere a ognuno dei partecipanti alla nostra piazza la fede politica, è una piazza libera e accogliente, non mettiamo paletti, non cacciamo nessuno. Essere senza bandiere non significa essere privi di idee e di coscienza politica". "Sappiamo - prosegue la nota pubblicata anche su Facebook - che piazza San Giovanni fa gola a molti. Ma ribadiamo con forza che l'invito è rivolto a chi crede che il linguaggio politico di una certa destra abbia passato il segno. A chi è stanco di stare a guardare dalla comodità del proprio divano". "Nessun insulto - concludono le sardine romane - nessuna bandiera, nessuna violenza: a 20 giorni dalla piazza di Bologna, il messaggio non è cambiato".